Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il bicchiere di vino rosso a pasto ci fa veramente bene?

Molte persone credono che un bicchiere di vino a cena le aiuti vivere più a lungo e più sane, ma l'evidenza scientifica è perlomeno traballante, secondo una nuova analisi delle ricerche.


I risultati, pubblicati sul numero di Marzo 2016 del Journal of Studies on Alcohol and Drugs, può sembrare sorprendente: un numero innumerevole di articoli hanno riferito di ricerche che legavano il bere moderato a una serie di benefici per la salute, che comprendono un rischio più basso di malattie di cuore [e di Alzheimer] e una vita più lunga.


Ma questa nuova analisi ha dato uno sguardo più profondo a quegli studi, che sono 87 in tutto. E ha scoperto che molti erano bacati, organizzati per suggerire benefici mentre probabilmente mancavano del tutto.


Una questione chiave è il modo di definire gli 'astemi' da parte degli studi, ha spiegato Tim Stockwell PhD, il primo ricercatore dell'analisi e direttore del «Centre for Addictions Research in British Columbia» dell'Università di Victoria in Canada.


Il più delle volte, gli studi hanno confrontato i bevitori moderati (persone che bevono non più di 2 bicchieri al giorno) con gli astemi 'attuali'. Il problema è che questo gruppo di astemi può includere persone in cattive condizioni di salute che hanno dovuto smettere con l'alcol. "La domanda fondamentale è: con chi sono stati confrontati questi bevitori moderati?", ha detto Stockwell.


Quando il suo team ha corretto i dati per quegli 'strani' astemi e per alcuni altri problemi di organizzazione degli studi, i bevitori moderati hanno dimostrato di non avere più un vantaggio di longevità. Inoltre, solo 13 degli 87 studi avevano evitato le devianze del confronto con gli astemi, e in effetti questi studi non hanno mostrato alcun beneficio per la salute.

Può essere rilevante perché:

Si suggerisce spesso che il classico bicchiere di vino a pasto aiuta nella lotta contro l'Alzheimer o per prevenirlo.


Ancora di più, ha detto Stockwell, prima che fossero fatte tali correzioni, erano in realtà i bevitori 'occasionali' (meno di un drink alla settimana) a mostrare la maggiore longevità. Ed è improbabile che bere così poco possa essere la ragione della loro longevità. "Quelle persone assumono una dose biologicamente insignificante di alcol", ha detto Stockwell.


Inoltre, egli ha osservato, gli studi hanno collegato il bere moderato a una gamma di benefici per la salute implausibilmente vasta. Rispetto agli astemi, per esempio, i bevitori moderati hanno mostrato minori rischi di sordità e anche di cirrosi epatica. "O l'alcol è una panacea", dice Stockwell, "o il bere moderato è in realtà l'indicatore di qualcos'altro".


Lo studio non ha approfondito se alcuni tipi di alcol, come il vino rosso, sono legati a una vita più lunga. Ma se così fosse, dice Stockwell, sarebbe improbabile che il merito sia del contenuto di alcol in sé. "C'è l'idea generale là fuori che l'alcol ci fa bene, perché questo è quello che viene detto continuamente. Ma ci sono molte ragioni per essere scettici".

 

 

 


Fonte: Journal of Studies on Alcohol and Drugs via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Stockwell, T., Zhao, J., Panwar, S., Roemer, A., Naimi, T., & Chikritzhs, T. Do "moderate" drinkers have reduced mortality risk? A systematic review and meta-analysis of alcohol consumption and all-cause mortality. Journal of Studies on Alcohol and Drugs, 2016 DOI: 10.15288/jsad.2016.77.185

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.