Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Meccanismo della «Mucca Pazza» alla base dell'uccisione dei neuroni nell'Alzheimer

Scienziati del campus della Florida di The Scripps Research Institute (TSRI) hanno scoperto per la prima volta un meccanismo di uccisione che potrebbe sottostare ad una serie di malattie neurodegenerative incurabili come l'Alzheimer, il Parkinson e la SLA.


Il nuovo studio, pubblicato recentemente nella rivista Brain, rivela il meccanismo di tossicità di una forma misfolded [=malripiegata] della proteina che sta alla base delle malattie da prioni, come l'encefalopatia spongiforme bovina ("mucca pazza") e il suo equivalente umano, la Creutzfeldt-Jakob.


"Il nostro studio rivela un nuovo meccanismo di morte neuronale coinvolto in una malattia neurodegenerativa di ​​misfolding proteico", ha dichiarato Corinne Lasmézas, la professoressa del TSRI che ha condotto lo studio. "È importante sottolineare che la morte di queste cellule è prevenibile. Nel nostro studio, i neuroni malati in coltura e in un modello animale sono stati completamente recuperati da un trattamento, nonostante la presenza continua della proteina misfolded tossica. Questo lavoro suggerisce delle strategie di trattamento per le malattie da prioni e, forse, per altre malattie da misfolding come l'Alzheimer".

 

Fallimento e salvataggio delle cellule cerebrali

Nel nuovo studio, gli scienziati hanno usato una forma malripiegata della proteina della malattia da prioni, chiamata TPrP (un modello che avevano sviluppato in precedenza), per studiare la neurodegenerazione indotta da proteine misfolded ​​in laboratorio. Le proteine mal ripiegate sono la causa comune del gruppo di malattie che comprende quella da prioni, l'Alzheimer, il Parkinson, la SLA e altre condizioni.


Usando tecniche biochimiche, i ricercatori hanno dimostrato che la TPrP induce la morte neuronale esaurendo completamente il NAD+ (dinucleotide adenina nicotinammide), un metabolita noto come coenzima che è comune a tutte le cellule ed è necessario per la produzione di energia e per l'omeostasi cellulare.


Il ripristino del NAD+ si è provato cruciale per il salvataggio dei neuroni sottoposti a lesioni al TPrP. Anche quando l'hanno aggiunto tre giorni dopo l'esposizione al TPrP, un infuso di NAD+ ha invertito nel giro di poche ore il destino dei neuroni che erano stati condannati alla distruzione. "Il nostro studio dimostra per la prima volta che un fallimento del metabolismo del NAD+ è la causa della perdita di neuroni in seguito all'esposizione a una proteina misfolded", ha detto la Lasmézas.


La perdita di NAD+ innesca anche l'autofagia (un modo in cui le cellule si liberano di materiale danneggiato come le proteine mal ripiegate) e l'apoptosi (morte cellulare programmata, l'ultima risorsa della cella quando tutto comincia ad andare storto). Tuttavia, i ricercatori hanno dimostrato che questi meccanismi non avviano la morte neuronale.


"Abbiamo dimostrato che l'apoptosi, o morte cellulare programmata, e l'autofagia non sono fattori primari della cascata di morte", ha detto il ricercatore Minghai Zhou, il primo autore dello studio. "La modulazione di nessuno di questi processi altera significativamente la morte dei neuroni esposti a TPrP. Tutto questo è causato dalla sparizione del NAD+, la cellula non può sopravvivere senza di esso".


La Lasmézas nota che la perdita di NAD+ è indicativa di alcune altre malattie neurodegenerative, come il Parkinson, dove esaurimento del NAD+ potrebbe avere un ruolo nel fallimento mitocondriale.

 

 

 

 

 


Fonte: Scripps Research Institute (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  M. Zhou, G. Ottenberg, G. F. Sferrazza, C. Hubbs, M. Fallahi, G. Rumbaugh, A. F. Brantley, C. I. Lasmezas. Neuronal death induced by misfolded prion protein is due to NAD depletion and can be relieved in vitro and in vivo by NAD replenishment. Brain, 2015; DOI: 10.1093/brain/awv002

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.