Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperte proteine ​​pro-metastasi con misterioso collegamento all'Alzheimer

Dei ricercatori hanno identificato una proteina che dà alle cellule di cancro al seno più probabilità di metastatizzare. Ancora di più, la proteina sembra innescare la diffusione del cancro bloccando in parte altre due proteine ​​normalmente legate alle neurodegenerazioni, una scoperta che suggerisce un legame tra due delle più comuni malattie della vecchiaia (cancro al seno e Alzheimer).


Nel lavoro pubblicato all'inizio di questo mese in Nature, essi identificano una proteina che sembra agire da "regolatore master", bloccando i geni soppressori del tumore e così contribuendo a mettere in moto la metastasi.


"Anche se la ricerca è solo all'inizio, capire meglio come funziona questo processo, ci permetterà in futuro di generare farmaci che bloccano l'attivazione della malattia metastatica", dice Sohail Tavazoie, autore senior dello studio, Assistant Professor «Leon Hess» e responsabile del Laboratorio «Elizabeth e Vincent Meyer» di sistemi di biologia del cancro.


Per individuare questa proteina, Tavazoie ed i suoi colleghi hanno usato un algoritmo informatico sviluppato in precedenza dal primo autore Hani Goodarzi e dal co-autore Saeed Tavazoie, professore della Columbia University, per analizzare sia la sequenza che la forma delle molecole di RNA nelle cellule di cancro al seno.


Solo recentemente i ricercatori sul cancro hanno cominciato a esaminare sistematicamente le forme delle molecole di RNA messaggero, che codifica le istruzioni dal DNA. Si è scoperto che la forma del RNA è importante, perché certe forme offrono siti di legame per le proteine ​​che, una volta legate, determinano il destino della molecola di RNA. Questi possono includere il puntare le molecole di RNA per la distruzione, un atto che riduce l'espressione di un gene.


Sulla base dei modelli che hanno trovato nelle cellule di cancro al seno a rischio di metastasi, tra cui un'insolita abbondanza di forme a gomito all'interno dei RNA bersaglio di distruzione, i ricercatori si sono focalizzati sulle proteine di legame TARBP2 a forma di tornante.


Nelle cellule tumorali, i ricercatori hanno concluso che le TARBP2 sembrano agire come una sorta di regolatore principale, legandosi a diversi siti sulle molecole di RNA e provocando una serie di modifiche che portano alla metastasi, compresa la distruzione dei RNA. Distruggendo questi RNA, la proteina può interferire con l'espressione dei geni, e questo sembra essere l'effetto della TARBP2 su alcuni geni che sopprimono la metastasi.


In realtà essi hanno trovato che la TARBP2 è sovra-espressa nelle cellule esposte a metastasi, così come negli stessi tumori mammari umani metastatici. Quando i ricercatori hanno cercato di chiarire quali geni potrebbe essere abbassati in queste stesse cellule, essi hanno trovato due sorprese: l'APP, responsabile di una proteina legata all'Alzheimer, e il ZNF395, che è associato all'Huntington.


Nel seguito degli esperimenti, i ricercatori hanno scoperto che il ZNF395 sembra diminuire l'espressione dei geni legati al cancro, mentre un segmento proteico dell'APP inibisce direttamente la capacità del cancro al seno di metastatizzare. Si è scoperto che il TARBP2 riduce l'espressione di entrambi questi geni soppressori della metastasi; le cellule soggette a metastasi hanno esibito livelli più elevati di TARBP2 e livelli più bassi di APP e ZNF395. Nelle cellule tumorali che tendono a non diffondersi in tutto il corpo, era vero il contrario.


"Questa è stata una scoperta sorprendente, perché questi geni normalmente associati alle neurodegenerazioni sono ora coinvolti nella metastasi e nella progressione del cancro al seno", dice Tavazoie. "E' interessante il fatto che questi processi patologici totalmente diversi abbiano un legame molecolare potenziale. Ma non sappiamo ancora che cosa significa".


Lo studio solleva speranze per approcci terapeutici futuri che riescano a puntare i regolatori principali, come il TARBP2, che legano i RNA. "Se saremo in grado di capire il meccanismo con cui il TARBP2 interagisce con l'RNA, forse in futuro potremmo generare piccole molecole che gli impediscono di fermarsi sulle strutture di RNA e di spegnere i geni che sopprimono la progressione del cancro", spiega Tavazoie.

 

 

 

 

 


FonteRockefeller University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Hani Goodarzi, Steven Zhang, Colin G. Buss, Lisa Fish, Saeed Tavazoie, Sohail F. Tavazoie. Metastasis-suppressor transcript destabilization through TARBP2 binding of mRNA hairpins. Nature, 2014; DOI: 10.1038/nature13466

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.