Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I farmaci anti-colinergici compromettono le funzioni fisiche dei pazienti anziani

Dei farmaci prescritti estesamente agli anziani potrebbero essere responsabili di un declino della funzione cognitiva e fisica, secondo una ricerca della University of East Anglia e dell'Istituto Regenstrief.


Il nuovo rapporto rivela che i farmaci anti-colinergici (che vengono usati per trattare condizioni come l'asma, l'ipertensione, l'insonnia, le vertigini e la diarrea) potrebbero avere un impatto sulle funzioni fisiche nei pazienti anziani, tipo mangiare e vestirsi.


Fino a metà della popolazione anziana del Regno Unito riceve prescrizioni di almeno un farmaco con proprietà anti-colinergiche. Altri farmaci anti-colinergici sono venduti anche al banco senza bisogno di prescrizione medica. Questi farmaci influenzano il cervello, bloccando un neurotrasmettitore chiave chiamato acetilcolina. Ma essi sono stati associati ad effetti collaterali che comprendono vertigini, sedazione, confusione, delirio, costipazione e visione offuscata.


Precedenti studi avevano dimostrato un legame tra questi farmaci e il deterioramento cognitivo, ma questo studio è il primo ad evidenziare la prova di un declino fisico tra gli anziani. Il team di ricerca ha esaminato 46 studi provenienti da tutto il mondo che riguardavano 60.944 pazienti che avevano assunto farmaci anticolinergici fino ad un massimo di 10 anni.


Il ricercatore Dr. Chris Fox, della Norwich Medical School dell'UEA, ha detto: "Abbiamo esaminato l'effetto dei farmaci anti-colinergici sulla funzione fisica in un arco temporale ampio che attraversa decenni di ricerca. Questa è la prima volta che si dimostra un calo significativo della funzionalità fisica, così come di quella cognitiva. Ciò significa che i pazienti potrebbero riuscire sempre meno a svolgere attività quotidiane come camminare, nutrirsi, lavarsi e vestirsi. Questo è probabilmente dovuto all'effetto diretto sui neuroni colinergici, aggravato da un aumento della permeabilità ematoencefalica".

"Abbiamo visto che anche il tipo di farmaco anti-colinergico può essere importante, e serve più ricerca per verificare quali tipi sono più pericolosi di altri. Sono necessari ulteriori studi per stabilire se il declino cognitivo è sicuramente indotto da questi farmaci, o se anche le malattie per le quali sono prescritti sono un fattore. Nel frattempo, la prescrizione di questi farmaci per le persone affette da demenza deve essere valutato con cautela, monitorato, e si deve tentare di ridurre l'onere ogni qualvolta è possibile. I medici dovrebbero condurre revisioni periodiche dei farmaci assunti dai loro pazienti più anziani, sia prescritti che da banco, e, ove possibile, evitare di prescrivere diversi farmaci con effetti anti-colinergici".


Il gruppo di ricerca internazionale includeva esperti dell'Istituto Regenstrief e del Centro per la Ricerca sull'Invecchiamento dell'Indiana University negli Stati Uniti, della Aston University, dell'Università di Aberdeen, dell'Ospedale di Norfolk e della Norwich University nel Regno Unito.


Il co-autore dottor Noll Campbell, dell'Istituto Regenstrief, del Center for Aging Research della IU e della Purdue University, ha detto: "Gli anticolinergici, sia da banco che prescritti, impattano sulla vita degli anziani in un modo che medici, pazienti e le loro famiglie non possono immaginare. Non vedo un declino nell'uso di questi farmaci. Medici e pazienti hanno familiarità con essi e, purtroppo, ne hanno molto meno con le alternative altrettanto efficaci".


Il dottor Campbell ricorda che, piuttosto che prendere pillole per dormire con proprietà anti-colinergiche, si può astenersi dal fare pisolini, limitare l'esercizio della sera e rimuovere le distrazioni dalla camera da letto. Nel frattempo, ospedali e case di cura potrebbero lavorare per mantenere gli anziani svegli e stimolati durante il giorno, favorendo naturalmente il sonno notturno.

 

 

 

 

 

 


FonteUniversity of East Anglia  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: C. Fox, T. Smith, I. Maidment, W.-Y. Chan, N. Bua, P. K. Myint, M. Boustani, C. S. Kwok, M. Glover, I. Koopmans, N. Campbell. Effect of medications with anti-cholinergic properties on cognitive function, delirium, physical function and mortality: a systematic review. Age and Ageing, 2014; DOI: 10.1093/ageing/afu096

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.