Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le basi molecolari della perdita di memoria legata all'età

Dal numeri telefonici al vocabolario straniero, il nostro cervello possiede una dote apparentemente infinita di informazioni. Tuttavia, invecchiando, declina la nostra capacità di apprendere e ricordare nuove cose.


Un team di scienziati che collabora con il Professore Associato Antonio Del Sol Mesa del «Luxembourg Centre for Systems Biomedicine» dell'Università del Lussemburgo e con il dottor Ronald van Kesteren della VU University di Amsterdam, ha identificato i meccanismi molecolari di questo declino cognitivo usando i più recenti metodi statistici e di proteomica ad alta capacità.


I risultati sono stati pubblicati questa settimana sulla prestigiosa rivista scientifica Molecular & Cellular Proteomics.


Le cellule cerebrali subiscono cambiamenti chimici e strutturali quando le informazioni sono scritte nella nostra memoria o richiamate in seguito. In particolare cambia il numero e la forza delle connessioni tra le cellule nervose, le cosiddette sinapsi.


Per indagare il motivo per cui l'apprendimento diventa più difficile, anche durante l'invecchiamento in buona salute, gli scienziati hanno esaminato la composizione molecolare delle connessioni cerebrali nei topi sani da 20 a 100 settimane di età. Ciò corrisponde nell'uomo ad un periodo che va dalla pubertà fino alla pensione. "Sorprendentemente abbiamo trovato solo un gruppo di quattro proteine ​​della cosiddetta matrice extracellulare che aumenta molto con l'età. Il resto è rimasto più o meno lo stesso", dice il Prof Dr Antonio del Sol Mesa.


La matrice extracellulare è un reticolo proprio sulle connessioni tra le cellule cerebrali. Una buona quantità di queste proteine ​​garantisce un equilibrio tra stabilità e flessibilità delle sinapsi ed è vitale per l'apprendimento e la memoria. "Un aumento di queste proteine ​​con l'età rende più rigide le connessioni tra le cellule cerebrali, abbassandone la capacità di adattarsi alle nuove situazioni. L'apprendimento diventa difficile, la memoria rallenta", ragiona il Dr Ronald van Kesteren della VU University di Amsterdam.


Inoltre, i ricercatori non solo hanno esaminato le singole molecole, ma hanno anche analizzato l'intera immagine usando un approccio di biologia dei sistemi. Qui hanno descritto l'interazione tra le molecole come reti che insieme controllano saldamente la quantità di singole molecole e le loro interazioni. "Una rete sana mantiene tutte le molecole al giusto livello per il corretto funzionamento. Nei topi anziani abbiamo trovato, tuttavia, che la composizione molecolare complessiva è più variabile rispetto agli animali giovani. Questo dimostra che la rete sta perdendo il controllo e può essere disturbata più facilmente quando invecchiamo", spiega il Prof. Dr. Antonio del Sol Mesa. Secondo i ricercatori questo rende il cervello più suscettibile alle malattie.


Quindi questa comprensione del processo normale di invecchiamento potrebbe anche aiutare in futuro a capire meglio le malattie neurodegenerative complesse come l'Alzheimer e il Parkinson. I composti chimici che modulano la matrice extracellulare potrebbero diventare dei nuovi promettenti trattamenti per i disordini dell'apprendimento e per la perdita di memoria.

 

 

 

 

 


FonteUniversité du Luxembourg(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  M. J. Vegh, A. Rausell, M. Loos, C. M. Heldring, W. Jurkowski, P. van Nierop, I. Paliukovich, K. W. Li, A. del Sol, A. B. Smit, S. Spijker, R. E. van Kesteren. Hippocampal extracellular matrix levels and stochasticity in synaptic protein expression increase with age and are associated with age-dependent cognitive decline. Molecular & Cellular Proteomics, 2014; DOI: 10.1074/mcp.M113.032086

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)