Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Chiodo schiaccia chiodo? Un gas potrebbe limitare i danni dell'anestesia

Chiodo schiaccia chiodo? Un gas potrebbe limitare i danni dell'anestesiaL'inalazione subclinica di monossido di carbonio (CO) è il metodo promettente, anche se sorprendente, suggerito dalla ricerca per la protezione dalla neurotossicità indotta dall'anestesia.


I rapporti sugli studi, e l'editoriale di accompagnamento, sono pubblicati nell'edizione di giugno 2014 di Anesthesia & Analgesia, la rivista ufficiale della International Anesthesia Research Society (IARS).


Basse concentrazioni di CO limitano l'apoptosi [morte delle cellule] dopo l'esposizione all'isoflurano [uno dei gas usati per anestesia] nei topi immaturi, attraverso un meccanismo di inibizione del citocromo c perossidasi, secondo un recente articolo dei Drs Ying Cheng e Richard J. Levy del Children's National Medical Center di Washington/DC.


In un nuovo editoriale, il Dott. Vesna Jevtovic-Todorovic dell'Health System della University of Virginia di Charlottesville, discute la prospettiva di utilizzare il gas CO (un gas potenzialmente letale) per proteggere il cervello dei neonati e dei bambini durante l'anestesia e la chirurgia. Lei scrive: "Il grande progresso offerto da una migliore comprensione della neurodegenerazione indotta dall'anestesia è la possibilità di progettare metodi clinicamente fattibili per la protezione dallo sviluppo della neurotossicità indotta dall'anestesia".

 

Il monossido di carbonio riduce l'apoptosi delle cellule del cervello

Copie del documento di ricerca originale e l'editoriale sono disponibili come atti dell'«Annual Meeting and International Science Symposium 2014» della IARS, tenuto a Montreal questa settimana. Lo studio di Cheng e Levy è stato pubblicato prima della stampa sul sito ufficiale (www.anesthesia-analgesia.org).


Nel loro studio, Cheng e Levy hanno scoperto che l'isoflurano aumenta l'apoptosi delle cellule cerebrali nei cuccioli di topo, in associazione con aumenti nell'attività del citocromo c perossidasi e del rilascio di citocromo c. Tuttavia, gli aumenti dell'apoptosi, nonché il cambio del citocromo c, sono stati significativamente ridotti da un'esposizione concomitante a livelli «subclinici» di CO inalato.


I risultati potrebbero avere implicazioni negli sforzi in corso per proteggere il cervello in sviluppo da possibili effetti dannosi di agenti anestetici. Nel suo editoriale, il dottor Jevtovic-Todorovic riassume le prove della neurotossicità indotta dall'anestesia, con le modificazioni morfologiche associate ai deficit cognitivi successivi. Lei scrive: "C'è l'urgenza di capire meglio i meccanismi responsabili della neurotossicità, in modo che possano essere introdotte strategie più efficaci nella pratica clinica".


Obiettivo della iniziativa SmartTots, patrocinata dallo IARS in collaborazione con la FDA, è il finanziamento della ricerca per migliorare la sicurezza dell'anestesia pediatrica. La Dott.ssa Jevtovic-Todorovic fa parte del Comitato Consultivo Scientifico di SmartTots.

 

Può essere rilevante perché:

Diversi studi e segnalazioni dirette di famigliari, puntano ai sintomi di demenza (si spera temporanei) che si evidenziano in seguito ad una anestesia.

Informazioni sul meccanismo della neurotossicità indotta dall'anestesia

In base alla relazione di Cheng e Levy, la sovra-regolazione del citocromo c perossidasi indotta dall'isoflurano può essere il primo passo di una cascata di eventi che porta alla degenerazione neuroapoptotica [morte delle cellule cerebrali]. Nei loro esperimenti, una concentrazione di 5ppm di CO inalato ha portato ad una significativa riduzione dei marcatori di apoptosi, senza indurre livelli nocivi per gli esseri umani di carbossiemoglobina.


Una concentrazione 100ppm di CO ha portato ad una ulteriore riduzione dell'apoptosi indotta dall'isoflurano, ma con livelli di carbossiemoglobina superiori. "Tuttavia, gli autori sostengono che sia le basse concentrazioni (5 ppm) che quelle più elevate (100 ppm) di CO devono essere considerate subcliniche e non dannose", scrive la dott.ssa Jevtovic-Todorovic.


La Jevtovic-Todorovic riconosce che il concetto di utilizzare il monossido di carbonio come agente protettivo "può sembrare estremo", se si pensa agli effetti devastanti dell'asfissia da CO. Lei fa notare anche alcune importanti limitazioni delle prove scientifiche acquisite finora, in particolare la mancanza di dati sulla capacità del CO di proteggere dal deterioramento cognitivo indotto dall'isoflurano.


E conclude: "Questo studio affronta una questione importante nella neurobiologia dello sviluppo e ci porta un passo più vicino alla comprensione dei percorsi responsabili della neuroapoptosi indotta dall'anestesia".

 

 

 

 

 


FonteInternational Anesthesia Research Society  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. Vesna Jevtovic-Todorovic. Good Gas, Bad Gas. Anesthesia & Analgesia, 2014; 118 (6): 1160 DOI: 10.1213/ANE.0000000000000235
  2. Ying Cheng, Richard J. Levy. Subclinical Carbon Monoxide Limits Apoptosis in the Developing Brain After Isoflurane Exposure. Anesthesia & Analgesia, 2014; 118 (6): 1284 DOI: 10.1213/ANE.0000000000000030


Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.