Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificato nuovo gene di rischio per l'Alzheimer

Un team di scienziati internazionali, che comprende un ricercatore della Simon Fraser University (Canada), ha isolato un gene che si ritiene abbia un ruolo causale nello sviluppo dell'Alzheimer.


Lo studio è stato pubblicato recentemente in Proceedings of the National Academy of Sciences.


Il gene recentemente identificato influenza l'accumulo di amiloide-beta, una proteina considerata una delle principali cause dei danni che sottendono questa malattia cerebrale nell'uomo.


Il gene codifica una proteina che è importante per il trasporto intracellulare. Ogni cellula del cervello si basa su un sistema di autostradale interno che trasporta segnali molecolari necessari per lo sviluppo, la comunicazione, e la sopravvivenza della cellula. Il deterioramento di questo sistema può interrompere l'elaborazione dell'amiloide-beta, provocando infine il suo accumulo. Questo contribuisce allo sviluppo delle placche amiloidi, che sono una caratteristica chiave dell'Alzheimer.


Chiarire i fattori che contribuiscono alla malattia, sia genetici che ambientali, rappresenta da molto tempo una sfida per i ricercatori di Alzheimer. "L'Alzheimer è una malattia multifattoriale in cui si sviluppano problemi sottili nel sistema nervoso in un arco di decenni", dice Michael Silverman, professore associato di biologia della SFU. Egli ha lavorato allo studio con un team di scienziati giapponesi guidati dal dottor Takashi Morihara dell'Università di Osaka.


E' impegnativo identificare questi contributi genetici sottili, ma forse cruciali. "L'Alzheimer, come molte patologie umane, ha una componente genetica, ma anche molti fattori ambientali e di stile di vita contribuiscono alla malattia", dice Silverman. "In un certo senso, è come cercare un ago in un pagliaio genetico complesso". Solo una piccola parte dei casi hanno una forte componente ereditaria, per esempio l'Alzheimer ad insorgenza precoce.


Questo importante passo avanti nella ricerca di Alzheimer potrebbe aprire nuove strade per la progettazione di terapie e spianare la strada ad una diagnosi precoce, aiutando gli operatori sanitari a identificare coloro che sono predisposti alla malattia. "Una possibilità è che un test genetico per una particolare variante di questo gene recentemente scoperto, assieme ad altre varianti di geni che contribuiscono all'Alzheimer, possano contribuire ad assegnare ad una persona il suo rischio complessivo per la malattia. Per rallentare la progressione dell'Alzheimer possono quindi aiutare le modifiche allo stile di vita, come migliorare la dieta, fare esercizio fisico, e aumentare la stimolazione cognitiva", dice Silverman.

 

 

 

 

 


FonteSimon Fraser University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: T. Morihara, N. Hayashi, M. Yokokoji, H. Akatsu, M. A. Silverman, N. Kimura, M. Sato, Y. Saito, T. Suzuki, K. Yanagida, T. S. Kodama, T. Tanaka, M. Okochi, S. Tagami, H. Kazui, T. Kudo, R. Hashimoto, N. Itoh, K. Nishitomi, Y. Yamaguchi-Kabata, T. Tsunoda, H. Takamura, T. Katayama, R. Kimura, K. Kamino, Y. Hashizume, M. Takeda. Transcriptome analysis of distinct mouse strains reveals kinesin light chain-1 splicing as an amyloid-  accumulation modifier. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2014; 111 (7): 2638 DOI: 10.1073/pnas.1307345111

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)