Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto meccanismo per riattivare cellule dormienti della memoria

La stimolazione elettrica dell'ippocampo, negli esperimenti in vivo, attiva esattamente gli stessi complessi recettoriali dell'apprendimento o del richiamo di memoria.


Questo è stato capito per la prima volta e la scoperta è stata ora pubblicata sulla rivista scientifica Brain Structure Function.


"Il risultato può fornire la base per l'uso di farmaci volti a accendere delle cellule di memoria dormienti o meno attive"
, afferma Gert Lubec, responsabile della ricerca di base/neuroproteomica al Dipartimento Universitario di Pediatria e Medicina dell'Adolescenza alla MedUni di Vienna.


"Questa scoperta ha conseguenze di vasta portata sia per la comprensione molecolare della formazione della memoria, che per la comprensione della stimolazione elettrica clinica, che è già possibile, in aree del cervello a fini terapeutici", spiega il ricercatore della MedUni di Vienna.


Dei principi analoghi sono attualmente già in uso nel campo della stimolazione cerebrale profonda: con questa tecnologia, un dispositivo impiantato eroga impulsi elettronici al cervello del paziente. Questa stimolazione fisica consente di influenzare i circuiti neuronali che controllano sia il comportamento che la memoria.


Le ultime scoperte fanno parte della materia molto controversa del "potenziamento cognitivo". Gli scienziati stanno attualmente discutendo la possibilità di migliorare la capacità mentale attraverso l'uso di farmaci, anche nei soggetti sani di tutte le età, ma soprattutto nei pazienti con problemi dei processi cognitivi legati all'età [come per esempio la demenza e l'Alzheimer].


Per quanto riguarda la progettazione dello studio, sono stati impiantati due elettrodi nel cervello in un modello animale. Uno trasportava impulsi elettrici per stimolare l'ippocampo, mentre l'altro portava via i segnali elettrici. "Questi potenziali elettrici sono l'equivalente elettrico della memoria e sono conosciuti come LTP (Potenziamento a Lungo Termine)", spiega Lubec.


La generazione di LTP in un esperimento in vivo è stata accompagnata da cambiamenti specifici nei complessi recettoriali - gli stessi complessi recettoriali che vengono attivati ​​anche durante la generazione dell'apprendimento e della memoria.

 

 

 

 

 


FonteMedical University of Vienna  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Lin Li, Han Wang, Maryam Ghafari, Gunyong An, Volker Korz, Gert Lubec. Dorsal hippocampal brain receptor complexes linked to the protein synthesis-dependent late phase (LTP) in the rat. Brain Structure and Function, 2014; DOI: 10.1007/s00429-013-0699-z

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)