Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Insulina intranasale migliora la cognizione dei pazienti con diabete di tipo 2

Negli ultimi anni è diventato ampiamente assodato il legame tra il diabete di tipo 2 e la demenza. Gli anziani con diabete sviluppano l'Alzheimer in età più giovane, e hanno più probabilità di sviluppare la demenza vascolare rispetto alle persone che non hanno il diabete.


Ora, un piccolo studio prova-di-concetto condotto da ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center (BIDMC) suggerisce un nuovo trattamento potenziale per questo problema diffuso. I risultati dello studio, pubblicato ora on-line nella rivista Diabetes Care, mostrano che una singola dose di insulina intranasale può contribuire a migliorare la funzione cognitiva nei pazienti con diabete.


"Sappiamo che il diabete accelera l'invecchiamento del cervello", spiega il primo autore Vera Novak, MD, PhD, ricercatrice del Dipartimento di Neurologia alla BIDMC, che ha condotto questa ricerca come docente nel Dipartimento di Medicina del BIDMC. "Se consideriamo che ci sono più di 45 milioni di persone con diabete nei soli Stati Uniti e che gli anziani sono il segmento in più rapida crescita della popolazione con diabete, ci rendiamo conto di quello che stiamo affrontando è un problema estremamente serio".


Nel cervello, l'insulina aiuta a regolare la segnalazione e le connessioni tra i neuroni e regola anche le funzioni vascolari. I recettori dell'insulina centrali sono abbondanti ma per lo più dipendono dal trasporto dell'insulina attraverso la barriera emato-encefalica. Pertanto, una somministrazione inadeguata di insulina può compromettere la perfusione e l'attività corticale in regioni del cervello associate con le richieste di molta energia, come le reti cognitive.


"Studi precedenti avevano suggerito che aumentare l'insulina cerebrale può migliorare la funzione cognitiva", dice la Novak, Professore Associato di Neurologia alla Harvard Medical School. La somministrazione intranasale rilascia insulina direttamente al cervello, bypassando la barriera ematoencefalica e raggiunge i ricettori di più aree cerebrali in pochi minuti dopo la somministrazione.


In questo studio pilota, gli autori hanno testato se nei pazienti con diabete si possono osservare effetti simili. Quindici anziani con diabete e 14 sani, con età media di 62 anni, hanno avuto una singola dose di 40 unità di insulina o di soluzione salina, in modo randomizzato per due giorni successivi. Sono state quindi effettuatee misurazioni delle funzioni del cervello usando la perfusione regionale e la vasodilatazione con 3 Tesla MRI e con la valutazione neuropsicologica di apprendimento e memoria.


"Abbiamo osservato, sia nei soggetti sani che nei pazienti con diabete, un miglioramento sia nell'apprendimento verbale che in quello visivo-spaziale e nella memoria dopo che hanno ricevuto l'insulina", spiega la Novak. Dai test di imaging, i ricercatori hanno anche capito che questi miglioramenti dipendono dalla funzionalità vascolare del cervello. "Questi risultati forniscono la prova preliminare che la somministrazione di insulina intranasale appare sicura negli anziani, e non porta minori livelli di zucchero", dice la Novak. "L'insulina intranasale può potenzialmente migliorare l'apprendimento e la memoria negli anziani con e senza diabete, attraverso i meccanismi vascolari. Tuttavia, sono necessari studi più ampi e più lunghi per determinare se l'insulina intranasale può fornire benefici a lungo termine per la memoria nei pazienti anziani con diabete".


Hanno collaborato allo studio i ricercatori del BIDMC Andrew Galica e Bradley Manor; William Milberg del VA Boston Healthcare e della Harvard Medical School; Medha Munshi del Joslin Diabetes Center, Peter Novak della University of Massachusetts Medical School, Paula Roberson dell'Università di Arkansas for Medical Sciences, Suzanne Craft della Wake Forest University School of Medicine e Amir Abduljalil della Ohio State University, e Yin Hao dell'Università di Pechino.

 

 

 

 

 


Fonte: Beth Israel Deaconess Medical Center.

Riferimenti: V. Novak, W. Milberg, Y. Hao, M. Munshi, P. Novak, A. Galica, B. Manor, P. Roberson, S. Craft, A. Abduljalil. Enhancement of Vasoreactivity and Cognition by Intranasal Insulin in Type 2 Diabetes. Diabetes Care, 2013; DOI: 10.2337/dc13-1672

Pubblicato in bidmc.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)