Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Grave ipoglicemia è frequente con diabete tipo 2

I pazienti con diabete che assumono alcuni tipi di farmaci per abbassare la glicemia a volte sperimentano livelli molto bassi di zucchero nel sangue, sia con un controllo del diabete buono, che scadente, secondo un nuovo studio condotto dalla Kaiser Permanente e dalla Scuola di Medicina dell'Università di Yale.


La scoperta, pubblicata nel numero corrente on line di Diabetes Care, sfida l'opinione prevalente che l'ipoglicemia è principalmente un problema per i pazienti diabetici con diabete altamente controllato (che hanno mediamente livelli bassi di zucchero nel sangue).


La scarsità di zucchero nel sangue, o ipoglicemia, può causare sintomi spiacevoli, ma è in genere curabile con il cibo o una bevanda dolce. L'ipoglicemia grave si verifica quando lo zucchero nel sangue diventa così basso che il paziente ha bisogno di assistenza, e può provocare vertigini o confusione mentale, infortunio, incidente d'auto, coma o, raramente, anche la morte.


Diversi studi recenti hanno dimostrato che i pazienti con ipoglicemia grave hanno anche un rischio più alto di demenza, cadute, fratture e attacchi di cuore, rispetto ai pazienti non ipoglicemici.


"Molti medici possono supporre che l'ipoglicemia non sia un problema del diabete di tipo 2 scarsamente controllato, dato l'elevato livello medio di zucchero nel sangue", ha detto l'autore senior e ricercatore principale dello studio, Andrew Karter, PhD, della Division of Research alla Kaiser Permanente. "Questo studio suggerisce che dovremmo prestare molta più attenzione all'ipoglicemia, anche nei pazienti scarsamente controllati. I professionisti medici dovrebbero spiegare i sintomi di ipoglicemia, come trattarla, e come evitarla; ad esempio, non saltando i pasti. Sopratutto, i professionisti dovrebbero chiedere a tutti i loro pazienti diabetici se hanno sperimentato ipoglicemia, anche a quei pazienti con elevati livelli medi di glicemia".


I ricercatori hanno esaminato i pazienti con diabete di tipo 2 in trattamento con i farmaci per abbassare la glicemia e li hanno interpellati sulle loro esperienze con l'ipoglicemia grave. Quasi l' 11 per cento degli oltre 9.000 intervistati hanno sperimentato ipoglicemia grave nell'anno precedente, e si è verificata con qualsiasi livello di controllo di zucchero nel sangue.


I ricercatori hanno suddiviso i pazienti in 5 categorie di HbA1c, una misura media di zucchero nel sangue, che vanno dal più basso al più alto. La prevalenza di ipoglicemia grave è stata calcolata per ogni categoria. I pazienti con valori di HbA1c più bassi e più alti tendevano ad avere un rischio maggiore di ipoglicemia, rispetto a quelli con valori di HbA1c nella fascia media. Tuttavia, le differenze sono piccole e l'ipoglicemia era comune a tutte le categorie di HbA1c.


"L'ipoglicemia è la complicanza acuta più comune della terapia del diabete ed è associata a risultati di salute scadenti", ha detto l'autore Kasia Lipska, MD, MHS, endocrinologo della School of Medicine alla Yale University. "Negli studi clinici, i pazienti trattati in modo intensivo, alla ricerca di un eccellente controllo di zucchero nel sangue, sperimentano molta più ipoglicemia rispetto ai pazienti trattati in modo meno aggressivo. Ma non sapevamo molto circa la relazione tra il controllo dello zucchero nel sangue e l'ipoglicemia nella pratica clinica di tutti i giorni. Volevamo capire se i pazienti che raggiungono la media più bassa di zuccheri nel sangue hanno davvero un rischio maggiore di ipoglicemia".


"E 'importante notare che non è l'HbA1c che causa direttamente l'ipoglicemia, sono le terapie che usiamo per abbassarlo"
, ha detto il Dott. Lipska. "La ricerca futura deve identificare meglio i pazienti con un rischio più alto di ipoglicemia così da ridurne il rischio. Per ora, sappiamo che uno scarso controllo non è certamente protettivo". I ricercatori suggeriscono che la valutazione della qualità della cura del diabete dovrebbe includere gli effetti avversi associati al trattamento, come l'ipoglicemia. "Mentre il trattamento aggressivo della glicemia alta una volta era considerato una caratteristica di una migliore cura, recenti studi clinici hanno sollevato preoccupazioni circa i rischi di un controllo stretto, in particolare nelle persone fragili e anziane", ha detto Karter.


Ulteriori autori dello studio includono Margaret Warton, MPH, e Howard H. Moffet, MPH, del Kaiser Permanente Division of Research; Elbert S. Huang, MD, MPH, dell'Università di Chicago School of Medicine, e Silvio E. Inzucchi , MD, e Harlan M. Krumholz, MD, SM, della Yale University School of Medicine.

 

 

 

 

 


Fonte:Kaiser Permanente.

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.