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Tolleranza alterata del glucosio può portare a disfunzione cognitiva

Si stima che circa 280 milioni di persone in tutto il mondo (6,4% degli adulti) fossero affetti da IGT (tolleranza al glucosio deteriorata) nel 2011. La stragrande maggioranza (70%) di queste persone vive nei paesi a reddito basso e medio. Entro il 2030, il numero di persone con IGT si prevede che salirà a 398 milioni (7,1% della popolazione adulta). (Fonte: International Diabetes Federation)Le persone con tolleranza alterata al glucosio - precursore del diabete di tipo 2 - spesso mostrano una funzione cognitiva deteriorata, che si può alleviare con una dieta progettata specificamente per la loro condizione, secondo una tavola rotonda tenuta al Meeting & Expo annuale® 2013 dell'Istituto dei tecnologi alimentari (IFT).


La tolleranza alterata al glucosio è uno stato pre-diabetico di iperglicemia, associato a resistenza all'insulina e ad un elevato rischio di malattia cardiovascolare. Può precedere il diabete di tipo 2 di molti anni, ed alcuni cambiamenti dello stile di vita, come il ritorno ad un peso normale e l'aumento dell'esercizio fisico, possono aiutare le persone pre-diabetiche ad evitare del tutto tale progressione.


Louise Dye, Ph.D., professore di nutrizione e comportamento nell'Human Appetite Research Unit all'Istituto di Scienze Psicologiche dell'Università di Leeds, ha presentato una ricerca con la quale ha esaminato 31 studi precedenti riguardanti le prestazioni cognitive in diverse condizioni alimentari. Ha scoperto che il gruppo di tolleranza alterata al glucosio dimostra difficoltà su 12 dei 27 risultati di test cognitivi, tra cui il riconoscimento delle parole, il test di apprendimento visivo-verbale, il test di apprendimento spaziale visivo, il test psicomotorio e il block-tapping di Corsi (test della memoria di lavoro visuo-spaziale di breve termine).


Il gruppo di tolleranza alterata al glucosio era composto da tutte donne di mezza età che sembravano avere una buona salute generale. "C'è una significativa compromissione nelle donne con alterazione della tolleranza al glucosio", spiega la Dye. "A me sembra una bomba ad orologeria. Dobbiamo usare il cibo (industria alimentare e dieta) per aiutarci a riportare queste persone indietro dalla tolleranza alterata al glucosio. Nel momento in cui insorge il diabete di tipo 2, la disabilità è molto più evidente".


Essa indica uno studio giapponese del 2009 su 129 persone di 80 anni, 55 delle quali avevano tolleranza alterata al glucosio o diabete di tipo 2. Tutti i soggetti durante lo studio hanno avuto più di 30 grammi di fibre al giorno e si sono esercitate 2-4 volte alla settimana per un periodo di due anni. In tale periodo, le 36 persone con tolleranza alterata al glucosio hanno mostrato miglioramenti nei test di richiamo ritardato e block design.


Il gruppo con diabete di tipo 2 ha mostrato un miglioramento nella demenza, nel  richiamo ritardato e nello stato mentale. "Questo ci dice qualcosa sul modo in cui il miglioramento della regolazione del glucosio attraverso la fibra alimentare e l'esercizio fisico potrebbe migliorare le funzioni cognitive", ha detto la Dye. Lei invita l'industria alimentare a continuare a ricercare i migliori prodotti per i consumatori con problemi di tolleranza alterata al glucosio, come i cibi con più fibre e quelli con un impatto glicemico limitato.


Un altro oratore, Nicholas Bordenave, Ph.D., scienziato principale associato nel dipartimento analitico di PepsiCo Global R&D, ha detto che un aspetto fondamentale da considerare in questi cibi è la sazietà. Ha detto che le due strade collaudate per fare questo sono: uno spostamento verso l'amido a digestione lenta e l'amido resistente negli alimenti e una maggiore viscosità del cibo attraverso la digestione.


Tuttavia, egli ha osservato che la sfida per i produttori alimentari è creare cibi con componenti dal sapore attraente per i consumatori. "Dal punto di vista del consumatore c'è ancora molto da capire", ha detto. "In questo momento, le persone pensano in termini di sazietà. Non sono ancora consapevoli degli effetti della consegna del glucosio sulle loro prestazioni mentali. E' davvero un problema di educazione dei consumatori".

 

 

 

 

 


Fonte:  Institute of Food Technologists (IFT).

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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