Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cellule normali della pelle trasformate in neuroni funzionanti

Ricercatori della School of Medicine della Case Western Reserve hanno scoperto una tecnica che converte direttamente le cellule della pelle nel tipo di cellule cerebrali distrutte nei pazienti con sclerosi multipla, paralisi cerebrale e altre cosiddette malattie della mielina.

La scoperta, pubblicata ieri, 14 Aprile sulla rivista sceintifica Nature Biotechnology, potrebbe avere implicazioni anche per altre neurodegenerazioni nelle quali i neuroni sono distrutti dal processo della malattia.


Questa innovazione permette ora la produzione "on demand" [personalizzata] di cellule di mielinazione, che forniscono una guaina vitale di isolamento che protegge i neuroni e permette l'invio di impulsi cerebrali al resto del corpo. Le cellule mielinizzanti sono distrutte nei pazienti con sclerosi multipla (SM), paralisi cerebrale (CP), e malattie genetiche rare chiamate leucodistrofie, e non possono essere sostituite.


La nuova tecnica comporta la conversione diretta dei fibroblasti (una cellula strutturale presente in abbondanza nella pelle e nella maggior parte degli organi) in oligodendrociti, il tipo di cellula responsabile della mielinazione dei neuroni del cervello. "E' 'alchimia cellulare' ", spiega Paul Tesar, PhD, professore assistente di genetica e scienze del genoma alla School of Medicine della Case Western Reserve e autore senior dello studio. "Prendiamo una cellula abbondante e facilmente accessibile e ne trasformiamo completamente l'identità facendola diventare una cellula di grande valore per la terapia".


In un processo chiamato "riprogrammazione cellulare", i ricercatori hanno manipolato il livello delle tre proteine presenti in natura per indurre cellule di fibroblasti di diventare precursori di oligodendrociti (chiamate cellule progenitrici degli oligodendrociti, o OPC). Il gruppo di Tesar, guidato da Fadi Najm e Angela Lager, ricercatori della Case Western Reserve e co-primi autori, ha generato rapidamente miliardi di queste OPC indotte (chiamate iOPC). Ancora più importante, ha dimostrato che le iOPC potrebbero rigenerare nuovi rivestimenti di mielina intorno ai nervi dopo essere state trapiantate nei topi, un risultato che fa sperare che la tecnica possa essere usata per il trattamento dei disturbi umani della mielina.


Quando gli oligodendrociti sono danneggiati o diventano disfunzionali nelle malattie mielinizzanti, di solito si perde il rivestimento mielinico isolante che ricopre i nervi. Una cura richiede che sia rigenerato il rivestimento di mielina, sostituendo gli oligodendrociti. Fino ad ora, OPC e oligodendrociti potevano essere ottenuti solo dal tessuto fetale o da cellule staminali pluripotenti. Queste tecniche sono state preziose, ma hanno delle limitazioni. "Il campo di riparazione della mielina è stato ostacolato dall'incapacità di generare rapidamente fonti sicure ed efficaci di oligodendrociti funzionali", spiega il co-autore ed esperto di mielina Robert Miller, PhD, professore di neuroscienze alla School of Medicine della Case Western Reserve e vice presidente per la ricerca dell'università. "La nuova tecnica potrebbe superare tutti questi problemi fornendo un metodo rapido e semplificato per generare direttamente le cellule funzionali produttrici di mielina".


Questo primo studio ha utilizzato cellule di topo. Il passo cruciale successivo è dimostrare la fattibilità e sicurezza nelle cellule umane in un ambiente di laboratorio. In caso di successo, la tecnica potrebbe avere ampia applicazione terapeutica nelle patologie della mielina umane. "La progressione della biologia delle cellule staminali sta fornendo opportunità per la traduzione clinica che dieci anni fa non sarebbero state possibili", dichiara Stanton Gerson, MD, professore di Medicine/Ematologia/Oncologia alla Scuola di Medicina e direttore del Centro Nazionale di Medicina Rigenerativa e del Seidman Cancer Center dell'UH Case Medical Center. "Si tratta di una vera svolta".


Hanno collaborato allo studio i ricercatori Anita Zaremba, Krysta Wyatt, Andrew Caprariello, Daniel Factor, Robert Karl, e Tadao Maeda, tutti della School of Medicine della Case Western Reserve. La ricerca è stata finanziata dal National Institutes of Health, dalla New York Stem Cell Foundation, dalla Mount Sinai Health Care Foundation e dalla School of Medicine della Case Western Reserve University.

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 

 


Fonte: Case Western Reserve University, via Newswise.

Riferimento: Fadi J Najm, Angela M Lager, Anita Zaremba, Krysta Wyatt, Andrew V Caprariello, Daniel C Factor, Robert T Karl, Tadao Maeda, Robert H Miller, Paul J Tesar. Transcription factor–mediated reprogramming of fibroblasts to expandable, myelinogenic oligodendrocyte progenitor cells. Nature Biotechnology, 2013; DOI: 10.1038/nbt.2561.

Pubblicato in Science Daily il 14 Aprile 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari - Immagine: © Sergey Nivens / Fotolia

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)