Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Risultati incoerenti nella funzione cognitiva da studio sull'attività fisica e mentale degli anziani

Uno studio randomizzato controllato su anziani inattivi con disturbi cognitivi per 12 settimane, ha constatato che l'attività fisica e mentale è associata ad un significativo miglioramento della funzione cognitiva, ma senza alcuna differenza tra il gruppo di intervento e quello di controllo, secondo un rapporto pubblicato online su JAMA Internal Medicine, una pubblicazione della rete JAMA.

E' prevista una epidemia di demenza in tutto il mondo nei prossimi 40 anni a causa dell'allungamento della vita e dei cambiamenti demografici. Gli interventi comportamentali sono una strategia potenziale per prevenire o ritardare la demenza in soggetti asintomatici, ma pochi studi controllati e randomizzati hanno esaminato gli effetti dell'attività fisica e mentale insieme, secondo le premesse dello studio.


"Abbiamo scoperto che i punteggi cognitivi sono migliorati in modo significativo nel corso delle 12 settimane, ma non ci sono differenze significative tra il gruppo di intervento e quello di controllo attivo. Questi risultati potrebbero suggerire che nella popolazione di questo studio l'entità dell'attività è più importante del tipo di attività, in quanto tutti i gruppi hanno partecipato sia all'attività mentale che all'esercizio fisico per [60 minuti / giorno per, tre giorni / a settimana] per 12 settimane. In alternativa, i miglioramenti cognitivi riscontrati possono essere dovuti all'effetto della pratica"
, osservano gli autori.


Lo studio di Deborah E. Barnes, Ph.D., MPH, della University of California di San Francisco, e colleghi, comprendeva 126 anziani inattivi, residenti in comunità, con disturbi cognitivi. Tutti si sono impegnati in attività mentale (1 ora / giorno, 3 giorni / settimana) a casa propria, e in attività fisica in corsi (1 ora / giorno, 3 giorni / settimana) per 12 settimane e sono stati assegnati al gruppo per attività mentale di intervento (MA-I = lavoro al computer intensivo), o a quello di attività mentale di controllo (MA-C = DVD didattici) più esercizio di intervento (EX-1 = aerobica) o di esercizio di controllo (EX-C = stretching e tonificazione). Per come era progettato lo studio, c'erano quattro gruppi: MA-I/EX-I, MA-I/EX-C, MA-C/EX-1 e MA-C/EX-C.


I punteggi cognitivi globali sono migliorati in modo significativo nel corso del tempo, ma non differivano tra i due gruppi nel confronto tra MA-I e MA-C (ignorando l'esercizio), nel confronto tra EX-I e EX-C (ignorando l'attività mentale), o in tutti i quattro gruppi randomizzati, secondo i risultati dello studio.


"La prevalenza di deficit cognitivo e demenza è proiettata ad un livello drammatico nel corso dei prossimi 40 anni, e sono indispensabili strategie per il mantenimento delle funzioni cognitive nell'invecchiamento. L'attività fisica o mentale da sole provocano piccoli miglioramenti specifici per dominio della funzione cognitiva negli anziani, mentre interventi combinati possono avere effetti più globali", conclude lo studio.

 

Commento: La partecipazione all'attività mentale e fisica può proteggere la cognizione nella vecchiaia?

In un commento sollecitato, Nicola Lautenschlager T., MD, dell'Università di Melbourne in Australia, e Kay L. Cox, Ph.D., della University of Western Australia di Perth, scrivono: "La Barnes e i suoi colleghi dovrebbero essere lodati per riportare i risultati della sperimentazione MAX nella letteratura internazionale. Anche se i risultati complessivi dello studio sono negativi, c'è un messaggio positivo e diversi spunti che possono essere presi da questi risultati".

"In primo luogo, gli autori hanno dimostrato che l'attività stimolante, sia mentale che fisica, può migliorare la cognizione in sole 12 settimane, anche per gli anziani con disturbi cognitivi. In secondo luogo, [ci fa capire che] interventi RCT [trial randomizzati e controllati] ben controllati a breve termine possono non essere sufficienti perchè l'intervento sia efficace", hanno concluso.

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 


Fonte: American Medical Association (AMA).

Riferimenti:
(1) Deborah E. Barnes, PhD, MPH; Wendy Santos-Modesitt, MA; Gina Poelke, PhD; Arthur F. Kramer, PhD; Cynthia Castro, PhD; Laura E. Middleton, PhD; Kristine Yaffe, MD. The Mental Activity and eXercise (MAX) Trial. A Randomized Controlled Trial to Enhance Cognitive Function in Older Adults. JAMA Internal Medicine, 2013; DOI: 10.1001/jamainternmed.2013.189.
(2) Nicola T. Lautenschlager, MD; Kay L. Cox, PhD. Can Participation in Mental and Physical Activity Protect Cognition in Old Age? JAMA Internal Medicine, 2013; DOI: 10.1001/jamainternmed.2013.206.

Pubblicato in Science Daily il 1 Aprile 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)