Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La depressione deriva da problemi di comunicazione tra cellule cerebrali; la serotonina fa altro

DepressioneUn nuovo studio della School of Medicine della University of Maryland suggerisce che la depressione è il risultato di un disturbo nella capacità delle cellule cerebrali di comunicare tra di loro.

Lo studio comporta un cambio importante nel modo di capire la causa della depressione e come deve essere trattata. Invece di concentrarsi sul livello delle sostanze chimiche di tipo ormonale nel cervello, come la serotonina, gli scienziati hanno scoperto che è la trasmissione dei segnali eccitatori tra le cellule che è anormale nella depressione.


La ricerca è stata pubblicata online sul numero del 17 Marzo di Nature Neuroscience ed è stata guidata da Scott M. Thompson, Ph.D., professore e preside ad interim del Dipartimento di Fisiologia della School of Medicine dell'Università del Maryland. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, tra il 2005 e il 2008 circa un americano su 10 è stato trattato per la depressione, e le donne hanno avuto più del doppio delle probabilità degli uomini di deprimersi.


I farmaci antidepressivi più comuni, come Prozac, Zoloft e Celexa, funzionano impedendo alle cellule cerebrali di assorbire serotonina, con un conseguente aumento della sua concentrazione nel cervello. Purtroppo, questi farmaci sono efficaci solo per circa la metà dei pazienti. Poichè l'innalzamento della serotonina induce alcuni pazienti depressi a sentirsi meglio, si è pensato per oltre 50 anni che, di conseguenza, la causa della depressione debba essere un livello insufficiente di serotonina.


Il nuovo studio dell'Università del Maryland contesta tale spiegazione consolidata. "La ricerca innovativa del Dr. Thompson potrebbe alterare il campo della medicina psichiatrica, cambiando il nostro modo di capire questo problema paralizzante di sanità pubblica che è la depressione e le altre malattie mentali", dice E. Albert Reece, MD, Ph.D., MBA, Vice Presidente delle Questioni Mediche dell'Università del Maryland, Professore Emerito "John Z. e Akiko K. Bowers" e preside della School of Medicine dell'Università del Maryland. "Questo è il tipo di scienza d'avanguardia verso cui tendiamo all'Università del Maryland, quelle scoperte fatte in laboratorio che possono avere un impatto nella pratica clinica della medicina".


La depressione colpisce più di un quarto di tutti gli adulti degli Stati Uniti ad un certo punto della vita, e l'Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che entro il 2020 sarà la seconda causa di disabilità nel mondo. La depressione è anche il principale fattore di rischio per il suicidio, che provoca il doppio delle morti per omicidio, ed è la terza causa di morte a 15-24 anni.


Il primo dato importante dello studio è stata la scoperta che la serotonina ha una capacità precedentemente sconosciuta di rafforzare la comunicazione tra le cellule cerebrali. "Allo stesso modo in cui si parla più forte al compagno in un cocktail party rumoroso, la serotonina amplifica le interazioni eccitatorie nelle regioni del cervello importanti per la funzione emotiva e cognitiva e aiuta, a quanto pare, a fare in modo che siano udite le conversazioni cruciali tra i neuroni", dice il Dott. Thompson. "Poi ci siamo chiesti: questa azione della serotonina ha un qualche ruolo nell'azione terapeutica di farmaci come il Prozac?".


Per capire cosa potrebbe essere sbagliato nel cervello di pazienti affetti da depressione e come l'innalzamento della serotonina potrebbe alleviarne i sintomi, il gruppo di studio ha esaminato il cervello di ratti e topi esposti ripetutamente a varie condizioni moderatamente stressanti, paragonabili al tipo di stress psicologico che può innescare la depressione nelle persone.


I ricercatori hanno potuto dire che gli animali erano diventati depressi perché avevano perso interesse per le cose che ritenevano di solito piacevoli. Per esempio, gli animali normali, tra acqua e acqua zuccherata, preferiscono fortemente la soluzione zuccherina. Gli animali nello studio esposti a stress ripetuti, però, hanno perso la preferenza per l'acqua zuccherata, indicando che non la trovavano più gratificante. Questa comportamento simile alla depressione imita fortemente un segno distintivo della depressione umana, chiamato anedonia, per cui i pazienti non si sentono più gratificati dal piacere di un buon pasto o un buon film, dall'amore dei loro amici e familiari, e da innumerevoli altre interazioni quotidiane.


Un confronto tra l'attività delle cellule cerebrali dei ratti normali con quella di quelli stressati ha rivelato che lo stress non ha effetto sul livello di serotonina del cervello "depresso". Sono al contrario le connessioni eccitatorie a rispondere alla serotonina in modo sorprendentemente diverso. Questi cambiamenti sono stati invertiti trattando gli animali stressati con antidepressivi fino al ripristino del loro comportamento normale.


"Nel cervello depresso, la serotonina sembra sforzarsi di amplificare quella conversazione da cocktail party, ma il messaggio continua a non passare"
, dice il Dott. Thompson. Usando topi appositamente ingegnerizzati, creati dai collaboratori della Johns Hopkins University School of Medicine, lo studio ha anche rivelato deve esserci una capacità della serotonina di rafforzare le connessioni eccitatorie perchè possano funzionare i farmaci antidepressivi.


Il miglioramento sostanziale della comunicazione tra le cellule del cervello è considerato uno dei principali processi alla base della memoria e dell'apprendimento. L'osservazione del team che la funzione eccitatoria delle cellule cerebrali è alterata nei modelli di depressione, è una possibile spiegazione del motivo per cui le persone affette da depressione hanno spesso difficoltà a concentrarsi, ricordare i dettagli, o prendere decisioni. Inoltre, i risultati suggeriscono che la ricerca di nuovi e migliori composti antidepressivi andrebbe spostata dai farmaci che elevano la serotonina verso farmaci che rafforzano le connessioni eccitatorie.


"Anche se è necessario ulteriore lavoro, riteniamo che all'origine della depressione ci sia fondamentalmente un malfunzionamento delle connessioni eccitatorie e che il ripristino della normale comunicazione nel cervello, cosa che a quanto pare la serotonina è riuscita a fare nei pazienti trattati con successo, è fondamentale per alleviare i sintomi di questa devastante malattia", conclude il dottor Thompson.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Maryland Medical Center, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimento: Xiang Cai, Angy J Kallarackal, Mark D Kvarta, Sasha Goluskin, Kaitlin Gaylor, Aileen M Bailey, Hey-Kyoung Lee, Richard L Huganir, Scott M Thompson. Local potentiation of excitatory synapses by serotonin and its alteration in rodent models of depression. Nature Neuroscience, 2013; DOI: 10.1038/nn.3355.

Pubblicato in Science Daily il 18 Marzo 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari - Foto: © Artur Golbert / Fotolia

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)