Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rimuovere 'rifiuti' proteici ​​dai neuroni per controllare due malattie neurodegenerative

Parkin: Parkinson protein 2, E3 ubiquitin protein ligase, da WikipediaNeuroscienziati del Medical Center della Georgetown University dicono di avere nuove prove che sfidano il dogma scientifico che coinvolge due malattie neurodegenerative fatali - la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), e la demenza frontotemporale (FTD) - e, nel processo, hanno scoperto un possibile bersaglio terapeutico che può essere una nuova strategia per il trattamento di entrambi i disturbi.

Lo studio, pubblicato il 20 Dicembre on-line sul Journal of Biological Chemistry, ha scoperto che il problema in entrambe le malattie è l'incapacità del sistema di smaltimento dei rifiuti proteici della cellula di "tirare fuori" e distruggere il TDP-43, un gene potente, e a volte mutato, che produce una quantità eccessiva di proteine all'interno del nucleo di una cellula nervosa, il neurone.


"Questa scoperta suggerisce che, se fossimo in grado di 'ripristinare' quel macchinario di pulizia e aiutare la cellula a sbarazzarsi dei cattivi attori, potremmo ridurre o rallentare lo sviluppo della SLA e della FTD", dice Charbel EH Moussa, MB, PhD, neuroscienziato e ricercatore principale dello studio. "Il potenziale di tale innovazione è molto interessante". Egli avverte tuttavia, che determinare se questa strategia è fattibile negli esseri umani potrebbe richiedere diversi anni e coinvolgere gruppi di ricercatori.


Il modo di ripristinare lo smaltimento delle proteine è di aggiungere parkin (le unità di smaltimento naturali della cellula, vedi schema in alto, da Wikipedia) alle cellule cerebrali. In questo studio, Moussa e colleghi hanno dimostrato in due esperimenti su animali che, portando geni parkin ai neuroni, si rallentano le patologie SLA legate alla TDP-43. Moussa ha detto che il suo studio dimostra anche che grumi di proteina TDP-43, le cosiddette "inclusioni" che si trovano all'interno dei corpi dei neuroni in entrambi i disturbi, non promuovono queste malattie, come sostengono alcuni ricercatori.


Ciò che accade in entrambe le malattie è che questa proteina, che è un potente regolatore di migliaia di geni, lascia il nucleo e si raccoglie all'interno del citoplasma tipo gelatina del neurone. Nella SLA, chiamata anche malattia di Lou Gehrig, questo avviene nei neuroni motori, danneggiando il movimento; mentre nella FTD, avviene nel lobo frontale del cervello, conducendo alla demenza. "In entrambe le malattie, la TDP-43 è sovra-espressa o mutata, e il dibattito scientifico riguarda il problema che si tratti di perdita di TDP-43 nel nucleo o di guadagno di TDP-43 nel citoplasma", dice Moussa.

"Il nostro studio suggerisce che la TDP-43 viene depositata nel citoplasma cellulare per poi essere distrutta - senza contribuire alla malattia - e che la TDP-43 nel nucleo è la causa del danno", dice. "Poiché viene prodotta troppa proteina, la cellula non può tenere il passo nella rimozione di queste particelle tossiche nel nucleo e il loro versamento nel citoplasma. Potrebbe esserci un modo per risolvere questo problema".


Moussa ha studiato a lungo la parkin, una molecola si cui si conosce bene il ruolo, sia mutata che inattiva, nella forma familiare del Parkinson. L'ha studiato nell'Alzheimer e in altre forme di demenza. La sua ipotesi, dimostrata da diversi studi pubblicati di recente, è che la parkin potrebbe aiutare a rimuovere i frammenti tossici della proteina amiloide-beta, che si accumula nel cervello dei pazienti di Alzheimer. Di più, ha sviluppato un metodo per eliminare questa amiloide-beta quando comincia ad accumularsi nei neuroni, una strategia di terapia genica che ha dimostrato di funzionare nei roditori. Il lavoro continua su questa potenziale terapia.


In questo studio, Moussa ha scoperto che la parkin "etichetta" le proteine TDP-43 nel nucleo con una molecola che prende dal nucleo e nel citoplasma della cellula. "Questo è un bene. Se la TDP-43 è nel citoplasma, eviterà ulteriori danni al nucleo e la deregolamentazione dei materiali genetici che determinano l'identità delle proteine", dice. "Questa scoperta sfida il dogma che [il problema] è l'accumulo di TDP-43 nel citoplasma", dice Moussa. "Pensiamo che le parkin etichettino le proteine nel nucleo per la distruzione, ma non c'è abbastanza parkin a disposizione (rispetto alla sovrapproduzione di TDP-43) per fare il lavoro".


Moussa dice che le fasi successive della ricerca saranno di iniettare un farmaco che attiva le parkin per vedere se si può prolungare la durata della vita e ridurre i difetti motorii nei topi con SLA. Questo lavoro è stato finanziato dal National Institutes of Health e dalla Georgetown University.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale del Georgetown University Medical Center, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimento:
Michaeline L. Hebron, Irina Lonskaya, Kaydee Sharpe, Puwakdandawe PK Weerasinghe, Norah K. Algarzae, Ashot R. Shekonyan, and Charbel EH Moussa. Parkin ubiquitinates Tar-DNA binding protein-43 (TDP-43) and promotes its cytosolic accumulation via interaction with histone deacetylase 6 (HDAC6). Journal of Biological Chemistry, 2012; DOI: 10.1074/jbc.M112.419945.

Pubblicato in ScienceDaily il 20 Dicembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.