Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Una forbice molecolare collegata all'Alzheimer da uno studio

Un team di ricerca internazionale, guidato dal Consiglio Nazionale Spagnolo della Ricerca (CSIC) e da ricercatori dell'Università di Kiel e altre, ha rivelato la struttura a livello atomico dell'enzima umano peptidasi meprin β (beta).

L'enzima è legato all'infiammazione, al cancro e all'Alzheimer ed è coinvolto nella proliferazione e nella differenziazione cellulare.

The enzyme meprin beta
Rappresentazione grafica dell'enzima meprin β nella parete cellulare (palline
bianche allineate) dove si lega a una proteina (rosso) all'interno della fessura
attiva del sito (luce blu), fendendola. (Foto: Christoph Becker-Pauly & Xavier
Gomis-Ruth)

La conoscenza della struttura dell'enzima permetterà lo sviluppo di un nuovo tipo di farmaco diverso da quelli noti fino ad ora. Lo studio è stato pubblicato sull'ultimo numero della rivista Proceedings of National Academy of Sciences.


"Ora che sappiamo come si presenta il meprin β, come funziona e come si rapporta alle malattie, possiamo cercare le sostanze che bloccano le attività enzimatiche quando diventano dannose", spiega Xavier Gomis-Ruth, ricercatore dell'Istituto di biologia molecolare di Barcellona, che ha guidato il progetto.


Il meprin β è un enzima ancorato alla parete esterna delle cellule. La sua funzione normale nel metabolismo umano è tagliare alcune proteine, per esempio i fattori di crescita, che sono ancorati nella parete cellulare.


In questo modo il meprin β rilascia frammenti proteici nell'ambiente che circonda le cellule - un processo naturale e normale, finché avviene ad una certa intensità. Tuttavia, in circostanze specifiche, il meprin β può funzionare in modo anomalo, e, per esempio, rilasciare troppi frammenti proteici. I pezzi di proteine quindi esagerano il loro compito naturale nei dintorni delle cellule, causando disturbi nel corpo umano. Tale disturbo si verifica in genere quando inizia l'infiammazione, il cancro o l'Alzheimer.


Nel loro studio, gli scienziati hanno scoperto che il meprin β è composto da due molecole identiche che formano una struttura dimerica con una fenditura nel mezzo. "Abbiamo anche scoperto che la fessura attiva del sito è come la forbice dell'enzima, il luogo effettivo in cui vengono scisse le proteine", spiega il ricercatore Christoph Becker-Pauly, ricercatore dell'Istituto di Biochimica dell'Università di Kiel, e ricercatore principale del Kiel Collaborative Research Center.


Il biologo molecolare Gomes-Ruth cita il prossimo obiettivo della ricerca: "Ora abbiamo bisogno di trovare una sostanza che si adatta bene alla fessura e può quindi bloccare l'attività di scissione del meprin β". Una tale sostanza potrebbe essere la chiave per nuovi farmaci terapeutici contro l'infiammazione, il cancro o l'Alzheimer.


La ricerca è stata svolta in collaborazione con ricercatori del Max Planck Institute di Biochimica e dell'Università Johannes Gutenberg di Mainz (Germania), nonché dell'Università di Berna (Svizzera).

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

***********************
Fonte: Christian-Albrechts-Universitaet zu Kiel

Riferimento: Joan L. Arolas, Claudia Broder, Tamara Jefferson, Tibisay Guevara, Erwin E. Sterchi, Wolfram Bode, Walter Stöcker, Christoph Becker-Pauly, and F. Xavier Gomis-Rüth. Structural basis for the sheddase function of human meprin β metalloproteinase at the plasma membrane. Proceedings of the National Academy of Sciences- PNAS October 2, 2012, vol. 109 no. 40 16131-1613. doi: 10.1073/pnas.1211076109.

Pubblicato in NanoWerk il 4 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.