Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco di Alzheimer può aiutare nella sclerosi multipla

Steinman_Press Photo 2012Una proteina ritenuta segno distintivo dell'Alzheimer potrebbe rivelarsi utile contro la sclerosi multipla, secondo una nuova ricerca della Stanford University. L'amiloide beta è stata a lungo considerata uno dei principali colpevoli della degenerazione del cervello e del morbo di Alzheimer.

Ma Lawrence Steinman (foto), professore di neurologia della Stanford ha detto che lui continua a trovarlo, assieme alla sua proteina precursore, nel cervello dei pazienti affetti da sclerosi multipla (SM).


"La domanda è: che cosa ci sta facendo lì? Di sicuro la SM non assomiglia all'Alzheimer"
, ha detto. Così ha studiato il ruolo della proteina in un modello di topo di sclerosi multipla che è vicino, ma non esattamente uguale, alla versione umana. Si aspettava di vedere che la canaglia dell'Alzheimer fosse altrettanto distruttiva nella SM, o che almeno non avesse alcun effetto.


Al contrario, ha scoperto che quando ha aggiunto amiloide-beta al cervello di topi malati, sono migliorati - in molti casi sostanzialmente. "Abbiamo provato tre o quattro varianti del modello per assicurarci che non era un colpo di fortuna", ha detto. "Ma non lo era. Dare ai topi malati l'amiloide-beta "fa migliorare gli animali e li fa stare meglio rapidamente e in modo abbastanza notevole". Però è molto più facile aiutare i topi che non le persone, ha ammesso Steinman, avvertendo che è troppo presto per sapere se le persone con SM avranno lo stesso beneficio.


La sclerosi multipla è una malattia autoimmune per cui il corpo attacca il rivestimento intorno alle cellule bianche cerebrali che accelerano i messaggi del cervello. Le persone con SM si lamentano spesso di stanchezza, vertigini, intorpidimento e doppia visione. Steinman ha dichiarato che ulteriori ricerche, non comprese nel nuovo studio Science Translational Medicine, suggeriscono che l'intera classe di proteine amiloidi - non solo la beta-amiloide - potrebbe essere un fattore protettivo contro i danni della sclerosi multipla. Tale classe include l'insulina, nota per la sua connessione al diabete, come pure la proteina che causa la malattia di Huntington. "E' molto sorprendente perché la mia formazione e il mio insegnamento è sempre stato che la beta-amiloide e, probabilmente, altre proteine amiloidi, sono davvero negative per noi", ha detto Steinman, che ha fondato una società per studiare la commercializzazione della alfa-cristallina, una proteina amiloide più sicura per il trattamento della SM.


Quindi, se le amiloidi non sono sempre i ragazzacci, che cosa significa per l'Alzheimer? Steinman ha detto che è troppo presto per dirlo. Ma egli solleva dubbi circa la cosiddetta ipotesi amiloide dell'Alzheimer. Farmaci basati su questa ipotesi sono in sperimentazione clinica nei pazienti al momento. La Pfizer ha annunciato la scorsa settimana che il suo test di uno di questi farmaci non era riuscito a prevenire l'Alzheimer nelle persone con un'elevata probabilità genetica di sviluppare la malattia. Potrebbe essere, come la maggior parte degli scienziati sospettano, che il farmaco ha fallito perché non è stato dato abbastanza presto, prima che la beta-amiloide provocasse danni irreversibili al cervello. "Ma ci sono altre possibilità", ha detto Steinman. "Una è che le teorie più belle con le più forti fondamenta a volte non sono del tutto giuste".

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Riferimento: Jacqueline L. Grant, Eliver Eid Bou Ghosn, Robert C. Axtell, Katja Herges, Hedwich F. Kuipers, Nathan S. Woodling, Katrin Andreasson, Leonard A. Herzenberg, Leonore A. Herzenberg, and Lawrence Steinman. Reversal of Paralysis and Reduced Inflammation from Peripheral Administration of β-Amyloid in TH1 and TH17 Versions of Experimental Autoimmune Encephalomyelitis. Sci Transl Med, 1 August 2012 4:145ra105

Pubblicato da Karen Weintraub in CommonHealth il 1 Agosto 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.