Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nella piegatura delle proteine, l'attrito interno è più importante di quanto si credeva

Un team internazionale di ricercatori riferisce una nuova comprensione di un processo poco noto che accade praticamente in ogni cellula del nostro corpo.

La piegatura delle proteine è il processo mediante il quale catene di amminoacidi non ancora piegati assumono le loro forme specifiche, prendendosi carico quindi delle loro funzioni specifiche.


Queste funzioni variano ampiamente: nel corpo umano, proteine si ripiegano per diventare muscoli, ormoni, enzimi, e vari altri componenti. "Questo processo di ripiegamento delle proteine è ancora un grande mistero", ha detto Everett Lipman, fisico dell'UC Santa Barbara, uno dei vari autori dell'articolo "Quantificare l'attrito interno nelle proteine aperte e intrinsecamente disordinate con spettroscopia a singola molecola". Il documento è stato pubblicato nei Proceedings of the National Academy of Sciences.


Una catena amminoacidica che si piega per
diventare una proteina tridimensionale.
(Credit: Benjamin Schuler)

La forma finale di una proteina, dice Lipman, è determinata principalmente dalla sequenza di componenti di amminoacidi nella catena dispiegata. Nel processo, i componenti sbattono uno contro l'altro, e quando viene raggiunta la configurazione giusta, la catena passa attraverso il suo "stato di transizione" e scatta in posizione. "Quello che vorremmo capire alla fine è come la sequenza chimica di una proteina determina quello che sta per diventare e quanto velocemente ci arriverà", ha detto Lipman.


Utilizzando una tecnica di miscelazione microfluidica inventata nel reparto di fisica della UCSB, l'ex studente laureato Shawn Pfeil e il team di ricerca, compresi collaboratori dell'Università di Zurigo e dell'Università del Texas, sono stati in grado di monitorare la riconfigurazione estremamente rapida di singole molecole proteiche mentre si piegavano. Nel mixer microfluidico, è utilizzata una sostanza chimica "denaturante" per svelare che le proteine si sono diluite rapidamente, consentendo l'osservazione della piegatura in condizioni naturali precedentemente inaccessibili. Le misurazioni hanno dimostrato che l'attrito interno svolge un ruolo più importante nel processo di piegatura che è stato visto in esperimenti precedenti, specialmente quando la proteina inizia nella configurazione dispiegata più compatta che avrebbe in una cellula vivente senza denaturante.


"A tali livelli di grandezza, tutto è dominato dall'attrito" ha detto Lipman, confrontando l'ambiente di una molecola proteica in acqua ad un corpo umano nella melassa. L'attrito tra la molecola e il suo ambiente liquido è un problema, così come l'attrito "secco" che è indipendente dal solvente circostante. L'attrito interno rallenta il processo di piegatura riducendo la velocità con cui la catena di amminoacidi esplora diverse configurazioni che possono portare allo stato di transizione. Più tempo impiega a trovare il suo stato nativo - la sua forma definitiva - più elevata è la probabilità di rimanere bloccato in uno stato non piegato.


"Quando è dispiegato, è più vulnerabile ad essere intrappolato in uno stato di misfolding [piegatura sbagliata], o ad aggregarsi con altre molecole proteiche non piegate" ha detto Lipman. L'aggregazione di proteine mal ripiegate contribuisce a molti tipi di malattie, come le placche amiloidi che sono associate all'Alzheimer. In alternativa, la proteina non piegata e non utilizzabile potrebbe essere smontata nei suoi ammino acidi componenti dalla cellula. Anche se non c'è alcun legame confermato tra l'attrito interno e l'aggregazione, o qualsiasi modello di attrito per una proteina che ne danneggia altre nello stesso modo, Lipman e i suoi colleghi si stanno avvicinando a capire il grado di attrito interno che influisce sul processo di ripiegamento delle proteine. "Queste misurazioni mostrano che, in condizioni realistiche, l'attrito interno svolge un ruolo importante nelle dinamiche dello stato non piegato. Se un modello del processo di ripiegamento delle proteine non tiene conto questo fatto, dovrà essere riconsiderato", ha detto.

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte: Materiale della University of California - Santa Barbara.

Riferimento: A. Soranno, B. Buchli, D. Nettels, RR Cheng, S. Muller-Spath, SH Pfeil, A. Hoffmann, EA Lipman, DE Makarov, B. Schuler. Quantifying internal friction in unfolded and intrinsically disordered proteins with single-molecule spectroscopy. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2012; DOI: 10.1073/pnas.1117368109.

Pubblicato
in ScienceDaily il 24 Aprile 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.