Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La vaccinazione per via endovenosa promuove plasticità del cervello e previene la perdita di memoria dell'Alzheimer

L'Alzheimer (AD) è una malattia incurabile, neurodegenerativa e progressiva che colpisce oltre cinque milioni di persone in tutto il mondo, ed è la principale causa di demenza negli anziani.

Attualmente, il trattamento con immunoglobulina umana per via endovenosa (IVIG) è stato esplorato con vari usi off-label (non previsti dalle approvazioni) diversi dall'immunoterapia, compreso l'AD.


Giulio Maria Pasinetti
Diversi studi clinici che valutano la tollerabilità e l'efficacia dell'IVIG nei soggetti con Alzheimer sono in corso con risultati inconsistenti. Recenti studi condotti dal dottor Giulio Maria Pasinetti, presidente Famiglia Saunders e Professore di Neurologia e Psichiatria allla Mount Sinai School of Medicine di New York, suggerisce che i risultati divergenti negli studi clinici di IVIG per l'Alzheimer possono essere dovuti a differenze nella gestione temporale e nei dosaggi somministrati.


Il Dr. Pasinetti e il suo team di ricercatori hanno recentemente scoperto che la somministrazione prolungata di immunoglobulina umana in modelli di Alzheimer, utilizzando una dose di immunoglobuline ~5-20 volte inferiore alle dosi equivalenti utilizzate nei pazienti con Alzheimer, è efficace ad attenuare la disfunzione cognitiva di tipo Alzheimer, favorendo la plasticità sinaptica. "Questa osservazione sperimentale fornisce una base razionale per correggere l'incoerenza dei risultati di studio nei trial clinici di Alzheimer con IVIG", ha detto il Dott. Pasinetti. Recenti evidenze del laboratorio del Dr. Pasinetti e altri, suggeriscono che un meccanismo attraverso il quale l'IVIG può beneficiare la cognizione è attraverso l'aumento del contenuto del cervello di alcuni mediatori di immunità naturale, come il complemento derivato dal componente anafilotossine C5a e C3a, in grado di promuovere la plasticità sinaptica e la neuroprotezione.


"Ora abbiamo le informazioni necessarie per supportare l'applicazione potenziale di un lento rilascio di immunoglobuline introdotte per via sottocutanea per ritardare l'insorgenza dell'Alzheimer, anche in stadi pre-sintomatici della malattia" ha detto il Dott. Pasinetti. Il Dr. Pasinetti ipotizza che il lento rilascio di immuglobulins nella circolazione, e poi nel cervello, per un periodo prolungato di tempo possono ritardare l'esordio della demenza di Alzheimer e, infine, la sua progressione attraverso i cambiamenti epigenetici nell'espressione genica a valle dei componenti di segnalazione pCREB-C / EBP mediati dal C5a, associati con la modulazione della plasticità sinaptica e, infine, con le funzioni di apprendimento e memoria.

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte: Materiale della Federation of American Societies for Experimental Biology (FASEB), via Newswise.

Pubblicato in ScienceDaily il 23 Aprile 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)