Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Decifrato il ruolo chiave di una proteina cerebrale nell'apprendimento e nella memoria

Una ricerca guidata dalla Rutgers University rivela implicazioni potenzialmente profonde nel trattamento delle malattie neurodegenerative e delle lesioni cerebrali.

effects of cypin Modello degli effetti della poliubiquitinazione K63 regolata da cypina del proteoma sinaptico. (Fonte: Gandu et al / Sci Adv)

Degli scienziati hanno scoperto come una proteina aiuta a mantenere forti connessioni tra cellule cerebrali che sono cruciali per l'apprendimento e la memoria. I risultati dello studio, pubblicato su Science Advances, potrebbero indicare la strada per nuovi trattamenti per lesioni e malattie cerebrali traumatiche, come Parkinson e Alzheimer, hanno detto gli scienziati.


La loro ricerca, guidata da una prof.ssa della Rutgers University di New Brunswick (New Jersey/USA), ha svelato un ruolo finora sconosciuto della cypina, una proteina del cervello. I membri del team di ricerca hanno scoperto che la cypina promuove la presenza di marcature su proteine specifiche delle sinapsi, i piccoli spazi in cui comunicano i neuroni. La marcatura aiuta a garantire che le proteine giuste siano nel posto giusto, consentendo alle sinapsi di funzionare correttamente.


I ricercatori hanno affermato che l'intuizione ha implicazioni potenzialmente profonde per il trattamento dei disturbi cerebrali. Bonnie Firestein, prof.ssa distinta del Dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze della Rutgers e autrice senior dello studio, ha affermato:

"La nostra ricerca indica che lo sviluppo di trattamenti o terapie che si concentrano specificamente sulla proteina cypina può aiutare a migliorare le connessioni tra le cellule cerebrali, la memoria e le capacità di pensiero. Questi risultati suggeriscono che la cypina potrebbe essere usata per sviluppare trattamenti per le malattie neurodegenerative e neurocognitive, nonché per le lesioni cerebrali".


La Firestein studia la cypina da più di venti anni e il suo ultimo lavoro ha scoperto diversi aspetti importanti di come funziona e perché è significativa per la salute del cervello. Una delle scoperte cruciali è che la cypina aiuta a aggiungere una etichetta speciale alle proteine nelle sinapsi che collegano i neuroni. Questa marcatura garantisce che le proteine siano posizionate correttamente e in grado di inviare segnali in modo efficace, quindi permette ai neuroni di funzionare correttamente.


Un'altra scoperta importante è che la cypina interagisce con un complesso di proteine, il proteasoma, che è responsabile della scomposizione delle proteine. Quando la cypina si attacca o si lega al proteasoma, rallenta questo processo di scomposizione, portando ad un accumulo di proteine. Questo accumulo può influenzare positivamente varie funzioni cellulari, che sono importanti per la comunicazione tra i neuroni.


La ricerca della Firestein mostra anche che, quando c'è più cypina presente, aumentano i livelli di importanti proteine nelle sinapsi. Queste proteine sono fondamentali per una comunicazione efficace tra i neuroni, potenziando l'apprendimento e la memoria. Inoltre, la cypina aumenta l'attività di un'altra proteina chiamata UBE4A, che contribuisce al processo di marcatura. Ciò indica che l'influenza della cypina sulle proteine sinaptiche determina in parte il suo effetto sulla UBE4A.


Il lavoro evidenzia l'importanza della cypina nel mantenere sana la funzione cerebrale e il suo potenziale come bersaglio per interventi terapeutici. "Anche se questo studio è ciò che chiamiamo 'ricerca di base', alla fine può essere applicato in contesti pratici e clinici", ha affermato la Firestein, che sta già conducendo un lavoro 'traslazionale' in parallelo. La ricerca traslazionale è un tipo di ricerca che trasforma scoperte di laboratorio in trattamenti pratici o soluzioni per migliorare la salute umana.


Il ruolo significativo della cypina nel funzionamento delle sinapsi del cervello la rende molto rilevante per il potenziale trattamento delle malattie neurodegenerative e delle lesioni cerebrali traumatiche, ha affermato. Ad esempio, una funzione sana sinaptica è spesso interrotta in malattie come l'Alzheimer e il Parkinson.


Inoltre, il ruolo della proteina nel promuovere la plasticità sinaptica - la capacità delle sinapsi di rafforzarsi o indebolirsi nel tempo - significa che può essere usata per aiutare a contrastare la disfunzione sinaptica osservata nelle malattie neurodegenerative e nelle lesioni cerebrali.

 

 

 


Fonte: Rutgers University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: SR Gandu, [+5], BL Firestein. Cypin regulates K63-linked polyubiquitination to shape synaptic content. Sci. Adv., 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)