Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricercatori belgi hanno sviluppato un modello che prevede l'insorgenza dell'Alzheimer familiare

Un gruppo di ricercatori del laboratorio della prof.ssa Lucía Chávez Gutiérrez del Vib-Ku Leuven ha chirito i contributi genetici allo sviluppo del morbo di Alzheimer (MA) familiare e hanno rivelato che mutazioni specifiche agiscono come un orologio per prevedere l'età all'insorgenza della malattia. Queste intuizioni, pubblicate su Molecular Neurodegeneration, potrebbero aiutare i medici a migliorare la diagnosi precoce e personalizzare le strategie di trattamento.

elderly woman alzheimers onset Image by rawpixel.com on Freepik

Il MA rimane uno dei disturbi neurodegenerativi più impegnativi e prevalenti, che colpisce 50 milioni di persone in tutto il mondo, ma la sua causa esatta non è ancora del tutto chiara. Una delle caratteristiche visibili cruciali nel cervello di individui con MA è la presenza di placche amiloidi, formate [al di fuori] dei neuroni e costituite da ciuffi di frammenti di amiloide-β (Aβ). Questi frammenti sono prodotti da un sofisticato sistema di elaborazione molecolare orchestrato dall'enzima γ-secretasi e da diverse altre proteine.


Il MA familiare è un tipo raro, ad esordio precoce, della malattia, causato da mutazioni in tre importanti geni coinvolti in questo sistema: proteina precursore amiloide (APP), presenilina 1 (PSEN1) o presenilina 2 (PSEN2). Il loro ruolo esatto nella malattia non è ancora chiaro ed è discusso dagli scienziati da diversi decenni. Comprendere di più sul legame tra tipi specifici di mutazioni e l'età di insorgenza del MA familiare potrebbe essere utile per i medici per fare diagnosi cliniche più accurate.


"Nel MA familiare, i pazienti hanno spesso mutazioni genetiche spontanee, ma fino ad ora i medici non sono stati in grado di fornire ai pazienti informazioni più specifiche su di loro", spiega la prof.ssa Lucía Chávez Gutiérrez. "Abbiamo sviluppato un metodo per testare sperimentalmente la probabilità che una mutazione causi la malattia e prevedere la sua insorgenza".

 

Mutazioni che si comportano come orologi che ticchettano

Il laboratorio della prof.ssa Lucía Chávez Gutiérrez al Center for Brain & Disease Research della VIB-KU Leuven ha recentemente dimostrato che le mutazioni in PSEN1 sono fortemente correlate all'età di insorgenza del MA. Ora hanno condotto la stessa analisi per le mutazioni in tutti e tre i geni causali, PSEN1, PSEN2 e APP, trovando correlazioni molto chiare tra mutazioni specifiche e l'età di insorgenza del MA familiare.


"Quando abbiamo messo insieme tutti i dati, abbiamo avuto un quadro molto più chiaro di come ciascuno dei geni causali contribuisce allo sviluppo del MA familiare: possiamo misurare l'esatto contributo di ciascun gene e persino prevedere quando appariranno i primi sintomi", spiega Sara Gutiérrez Fernández, prima autrice dello studio.

 

I geni di MA: un conto alla rovescia per l'insorgenza

Gli scienziati sanno da tempo che può essere coinvolto l'accumulo di peptidi Aβ più lunghi nel cervello nell'innescare i meccanismi molecolari e cellulari che portano al MA. Studi recenti, compresi quelli del laboratorio della prof.ssa Lucía Chávez Gutiérrez, hanno mostrato un forte legame tra la proporzione di peptidi Aβ lunghi e corti e la patogenesi del MA.


In questo studio, i ricercatori hanno notato relazioni dirette e lineari tra la proporzione di frammenti di Aβ dal lungo al corto e l'età di insorgenza della malattia. Queste relazioni parallele si scambiano tra i geni, il che suggerisce la presenza di un meccanismo patogeno comune con tempi di insorgenza specifici del gene.


"I nostri dati prevedono che uno spostamento del 12% del profilo Aβ potrebbe ritardare fino a 5 anni l'età di insorgenza del MA familiare", afferma la prof.ssa Lucía Chávez Gutiérrez. "Ciò evidenzia il potenziale delle terapie che puntano la γ-secretasi nel cervello per creare forme più brevi di Aβ e, quindi, ritardare o prevenire l'insorgenza della malattia".

 

Dai geni alla medicina personalizzata: strategie per la diagnosi precoce e il trattamento del MA familiare

Oltre a scoprire i meccanismi chiave della malattia, i ricercatori hanno anche sviluppato un quadro che ha due utili funzioni per la ricerca genetica. Innanzitutto, può valutare quanto una variante genetica è in grado di causare il MA familiare. In secondo luogo, può aiutare a identificare i portatori di modificatori genetici o che sono stati esposti ad altri fattori ambientali che influenzano l'età prevista di insorgenza della demenza.


Questo quadro a doppio ruolo migliora la capacità dei ricercatori di interpretare i dati genetici e comprendere la complessa interazione dei fattori che influenzano la progressione del MA familiare. Non solo, ma supporta anche nuove strade per interventi terapeutici nel MA familiare e potenzialmente nelle forme più comuni di malattia.


"Abbiamo sviluppato un modello predittivo per l'età di insorgenza che potrebbe aprire la strada a approcci personalizzati di gestione del MA familiare", condivide Sara Gutiérrez Fernández. "In futuro, ciò può aiutare i medici a progettare strategie più efficaci per la diagnosi e il trattamento precoce per i pazienti con forme genetiche della malattia. Il nostro laboratorio si concentra ora su altre ricerche con l'obiettivo di sviluppare terapie con questo modello".

 

 

 


Fonte: VIB-KU Leuven Center for Brain & Disease Research (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: SG Fernández, [+6], L Chávez-Gutiérrez. Spectrum of γ-Secretase dysfunction as a unifying predictor of ADAD age at onset across PSEN1, PSEN2 and APP causal genes. Mol Neurodeg, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.