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Studio pilota suggerisce che un trattamento può migliorare la cognizione negli anziani a rischio di Alzheimer

Senescent endothelial cells lining a blood vessel Image 36194 by AI on Freepik

Uno studio pilota, chiamato STAMINA (Senolytics to Alleviate Mobility Issues and Neurological Impairments in Aging, senolitici per alleviare i problemi di mobilità e le menomazioni neurologiche nell'invecchiamento), si è concentrato sugli effetti dei farmaci senolitici dasatinib e quercetina (DQ), che rimuovono le cellule vecchie (senescenti) dal corpo. I risultati suggeriscono che un trattamento intermittente è promettente per migliorare la funzione cognitiva negli anziani a rischio di morbo di Alzheimer (MA).


La senescenza cellulare è un processo fondamentale associato all'invecchiamento. Evidenze recenti suggeriscono che l'accumulo di cellule senescenti, che può rilasciare vari sottoprodotti tossici e infiammatori, è una delle guide dei deficit, sia nella cognizione che nella mobilità. I farmaci senolitici come i DQ puntano, e aiutano a eliminare, le cellule senescenti, potenzialmente rallentando l'invecchiamento e riducendo il rischio di malattie legate all'età.


La ricerca, pubblicata su eBioMedicine, ha esplorato gli effetti dei DQ sulla cognizione e nella mobilità in soggetti con lieve decadimento cognitivo e andatura lenta, che sono condizioni legate all'aumento del rischio di MA. I risultati hanno mostrato un miglioramento dei punteggi cognitivi, in particolare tra i partecipanti con la funzione cognitiva più bassa al basale (inizio dello studio) e una riduzione della sostanza chimica infiammatoria cruciale nel sangue associata all'invecchiamento cellulare.


Sulle 12 settimane dello studio, i 12 partecipanti hanno preso una combinazione di dasatinib (100 mg) e quercetina (1.250 mg) per due giorni ogni due settimane. I ricercatori hanno osservato un aumento statisticamente significativo di 2 punti nei punteggi di valutazione MoCA (Montreal Cognitive Assessment) dei partecipanti con i punteggi di base più bassi, accennando a potenziali benefici cognitivi. Inoltre, le riduzioni del prodotto chimico infiammatorio 'fattore di necrosi tumorale alfa' si sono correlate ai miglioramenti cognitivi, suggerendo che i senolitici potrebbero migliorare la funzione cognitiva, riducendo l'infiammazione.


"I nostri risultati suggeriscono che il trattamento senolitico con dasatinib e quercetina è ben tollerato negli anziani a rischio di MA e può migliorare la cognizione puntando gli effetti dannosi della senescenza cellulare", ha affermato Courtney L. Millar PhD, assistente scienziata all'Institute for Aging Research di Hebraw Life e prima autrice dello studio. “Questi risultati sono promettenti, ma questo è uno studio pilota molto piccolo e non sappiamo se questi risultati si siano verificati per caso. Abbiamo bisogno di ulteriori ricerche per confermare questi benefici preliminari ed esplorare ulteriormente il potenziale terapeutico dei senolitici".

 

 

 


Fonte: Marcus Institute for Aging Research (> English)(> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: CL Millar, [+10], LA Lipsitz. A pilot study of senolytics to improve cognition and mobility in older adults at risk for Alzheimer’s disease. eBioMedicine, 2025, DOI

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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