Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Mito sfatato: le abitudini salutari impiegano ben più di 21 giorni per consolidarsi

girl holding broccoli and chocolate donut Image by krakenimages.com on Freepik

È passato più di un mese del 2025, ma se stai lottando per mantenere la tua risoluzione del nuovo anno, stai tranquillo, poiché una ricerca dell'Università del Sud Australia di Adelaide mostra che formare un'abitudine sana può richiedere più tempo di quanto credevi.


Nella prima revisione sistematica [di studi] di questo genere, i ricercatori dell'UniSA hanno scoperto che le nuove abitudini possono iniziare a formarsi in circa due mesi (mediana di 59-66 giorni) ma possono richiedere fino a 335 giorni per consolidarsi. È una scoperta importante che potrebbe informare gli interventi sanitari per promuovere comportamenti sani e prevenire le malattie croniche.


In Australia, la malattia cronica contribuisce a gran parte dell'onere totale delle malattie. Molte condizioni, tra cui il diabete di tipo 2, le malattie cardiache, le malattie polmonari e l'ictus, [e, in parte, l'Alzheimer e la demenza] possono essere prevenute modificando le abitudini malsane o i fattori dello stile di vita.


Il dott. Ben Singh, ricercatore dell'Università del Sud Australia, afferma che, contrariamente alla credenza popolare, le abitudini sane impiegano molto più di tre settimane per fissarsi:

"Adottare abitudini sane è essenziale per il benessere a lungo termine ma formare queste abitudini, e rompere quelle malsane, può essere impegnativo.

“All'inizio dell'anno, molti di noi fissano obiettivi e fanno piani per i mesi a venire - cose come essere più attivi, limitare lo zucchero o fare scelte alimentari più sane - ma, mentre il sentire comune suggerisce che ci vogliono solo 21 giorni per formare tali abitudini, queste affermazioni non sono basate su evidenze.

"Nella nostra ricerca, abbiamo scoperto che le abitudini iniziano a formarsi entro circa due mesi, ma c'è una variabilità significativa, con tempi di formazione che vanno da 4 giorni a quasi un anno. Quindi, è importante per le persone che sperano di creare abitudini più sane non rinunciare quando arrivano a quel mitico obiettivo di 3 settimane"
.


Lo studio con oltre 2.600 partecipanti ha anche scoperto che alcuni fattori possono influenzare la formazione riuscita di buone abitudini. Ancora il dott. Singh:

"Quando si cerca di stabilire una nuova abitudine sana, il successo può essere influenzato da una serie di cose, come la frequenza con cui intraprendiamo la nuova attività, i tempi della pratica e se ci piace o no. Se aggiungi una nuova pratica alla tua routine mattutina, i dati mostrano che hai maggiori probabilità di farcela. Hai anche più probabilità di attenerti a una nuova abitudine se ti piace.

“Pianificare e avere l'intenzione di completare un nuovo comportamento può anche aiutare a consolidare una nuova abitudine, quindi assicurati di continuare a trovare il tempo per includere le nuove abitudini sane nelle tue attività quotidiane.  Questo potrebbe essere per esempio tirare fuori la tuta da ginnastica la sera prima di una passeggiata mattutina o preparare un pranzo salutare pronto in frigo.

"Tagliare su misura nei tuoi giorni le strategie che formano l'abitudine, e fare piani su come puoi raggiungerli, ti metterà in posizione per il successo".


Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, i ricercatori affermano che questi risultati possono guidare iniziative di sanità pubblica e programmi personalizzati che supportano il cambio verso un comportamento sano e sostenuto.

 

 

 


Fonte: University of South Australia (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: B Singh, [+2], AE Smith. Time to Form a Habit: A Systematic Review and Meta-Analysis of Health Behaviour Habit Formation and Its Determinants. Healthcare, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.