Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio: «Grovigli tau sono il cambiamento iniziale più dannoso per il cervello umano, non l'amiloide»

gorilla primate Image by freepik

Con un nuovo studio di revisione pubblicato su Aging, Ferrer Isidro dell'Università di Barcellona e della Reial Acadèmia de Medicina de Catalunya, ha esplorato le differenze nell'invecchiamento del cervello e nel morbo di Alzheimer (MA) tra gli umani e i loro parenti evolutivi più vicini, come scimpanzé, babbuini e macachi. Lo studio evidenzia che, mentre gli esseri umani sono suscettibili in modo univoco al grave declino cognitivo e alla perdita di memoria causata dal MA, i primati non umani in genere subiscono solo lievi cambiamenti mentre invecchiano.


Il MA colpisce oltre 50 milioni di persone in tutto il mondo, rendendo fondamentale capire come l'invecchiamento influisce sul cervello. Questa revisione fa luce sulle differenze tra umani e primati non umani e rivela che, sebbene l'invecchiamento del cervello nei primati comporti alcuni cambiamenti strutturali e proteici, non provoca i depositi di proteine ​​tossiche che guidano il MA umano.


Nell'uomo, i depositi dannosi delle proteine ​​tau, chiamati grovigli, appaiono presto nella vita e si diffondono ampiamente nel cervello, danneggiando le cellule e contribuendo alla perdita di memoria. Nei primati non umani, i grovigli tau sono rari e di solito limitati a piccole regioni. Mentre i primati possono sviluppare depositi di amiloide-beta (Aβ), i frammenti derivati ​​dalla proteina precursore amiloide, questi depositi sono meno tossici e non interagiscono con i grovigli tau per innescare i sintomi simili al MA. Quando invecchiano, i primati hanno solo lievi cambiamenti della memoria o comportamentali, ma non il grave declino cognitivo e la demenza dell'uomo.


La vulnerabilità unica degli umani al MA può essere collegata a tratti emersi durante l'evoluzione, che comprendono cervello più grande, maggiore longevità e capacità cognitiva più elevata. Questi adattamenti potrebbero avere un costo, rendendo il cervello umano più suscettibile ai danni legati all'invecchiamento. Questa revisione suggerisce anche che i grovigli tau hanno un ruolo più cruciale nella progressione del MA di quanto si pensasse finora.


Mentre i trattamenti tradizionali puntano esclusivamente i depositi di Aβ, questa ricerca evidenzia la necessità di spostare l'attenzione sulla patologia tau. Il lavoro sfida l'ipotesi 'cascata amiloide' ampiamente accettata, che suggerisce che l'Aβ è il driver principale del MA. Al contrario, indica i grovigli tau come il cambiamento primo e più dannoso nel cervello umano. Questa intuizione potrebbe incoraggiare nuovi trattamenti concentrati sulla prevenzione o la riduzione dei depositi tau.


I risultati sottolineano anche il valore dello studio dei primati non umani per capire perché il loro cervello è più resistente ai gravi danni correlati all'invecchiamento. Identificando i meccanismi protettivi nei primati, i ricercatori possono scoprire nuove strategie per ritardare o prevenire il MA nell'uomo:

"Queste osservazioni mostrano che l'invecchiamento del cervello umano differisce dall'invecchiamento del cervello dei primati non umani, e che gli umani costituiscono l'eccezione tra i primati in termini di gravità e estensione dei danni al cervello".


In conclusione, questa revisione non solo migliora la nostra comprensione del perché gli umani sono unicamente vulnerabili al MA, ma apre anche nuove strade per esplorare strategie innovative per combattere il danno cerebrale correlato all'invecchiamento nell'uomo.

 

 

 


Fonte: Impact Journals (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Isidro Ferrer. Brain aging and Alzheimer’s disease, a perspective from non-human primates. Aging, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.