Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Test di 5 minuti migliora la cura della demenza in ambito cure primarie

La carenza di diagnosi della demenza, in particolare nei pazienti neri e ispanici, è una sfida di lunga data in medicina. Un nuovo studio, pubblicato in Nature Medicine, rileva che una valutazione semplice di 5 minuti, abbinata a raccomandazioni integrate nel sistema di cartelle cliniche elettroniche, ha portato a triplicare i miglioramenti della diagnosi e del trattamento dei pazienti in un ambiente di cure primarie, rispetto a un gruppo di controllo.


Il 'paradigma 5-Cog', sviluppato dai ricercatori dell'Albert Einstein College of Medicine e del sistema sanitario Montefiore di New York, migliora drasticamente la diagnosi di lieve compromissione cognitiva e demenza e rappresenta un modo nuovo e migliore per guidare il trattamento iniziale.


"La demenza spesso non è diagnosticata nelle cure primarie e, anche se lo è, spesso non è trattata", ha dichiarato Joe Verghese MBBS, primo autore della ricerca e sviluppatore del '5-Cog paradigm'. “Al momento, quasi tutti gli approcci per rilevare la compromissione cognitiva richiedono molto tempo, sono costosi e devono essere eseguiti da un neurologo. E, poiché i test esistenti sono stati sviluppati nelle popolazioni bianche, non tengono conto delle differenze culturali. Abbiamo cercato di affrontare queste inadeguatezze nei test attuali e i risultati del nostro studio mostrano progressi significativi su tutti i fronti".


Il dott. Verghese è professore e direttore della divisione di invecchiamento cognitivo e motorio nel Dipartimento di Neurologia, docente di ricerca sul MA, studioso di gerontologia direttore del Gerontology Center dell'Einstein e direttore del Montefiore Einstein Center for the Aging Brain. Emmeline Ayers MPH, scienziata del Dipartimento di Neurologia, è coautrice dello studio.


La valutazione 5-Cog del dott. Verghese prevede un test di deterioramento della memoria basato su immagini, un breve test di corrispondenza dei simboli basato su foto e la conferma che un paziente ha difficoltà cognitive. Ricerche precedenti hanno scoperto che la valutazione basata su immagini affronta efficacemente le disparità derivanti dalla lingua, dal livello di istruzione e dal genere di una persona.


È importante sottolineare che la valutazione può essere eseguita da personale non medico anche con addestramento minimo che trasmette i risultati a un medico di base. La valutazione cognitiva è abbinata a raccomandazioni per guidare i medici di base sui passi successivi, incluso l'invio a uno specialista.


Lo studio ha coinvolto 1.201 pazienti di cure primarie residenti nel Bronx (età media 72,8 anni) con difficoltà cognitive. Il 94% dei pazienti era nero e/o ispanico/latino e tutti risiedevano in codici postali designati come quartieri socio-economicamente svantaggiati. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale al gruppo che riceveva l'approccio 5-cog (599 pazienti) o a un gruppo di controllo che non è stato testato.


La loro verifica sui successivi 90 giorni ha mostrato che, rispetto al gruppo di controllo, quei pazienti che avevano avuto il 'paradigma 5-Cog' erano tre volte più propensi a trarre benefici da "azioni migliorative di cura della demenza", che includono avere avuto una nuova diagnosi di lieve danno cognitivo o di demenza, essere inviati a specialisti e ricevere farmaci.


"Speriamo che i risultati di questo studio possano promuovere cambiamenti nella pratica delle cure primarie, in modo che più anziani con lieve compromissione cognitiva o demenza possano trarre benefici dalla diagnosi e siano trattati per le loro condizioni", ha affermato il dott. Verghese.

 

 

 


Fonte: Albert Einstein College of Medicine via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: J Verghese, [+10], E Ayers. Non-literacy biased, culturally fair cognitive detection tool in primary care patients with cognitive concerns: a randomized controlled trial. Nat Med, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)