Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Persone con demenza e frattura dell'anca trattata con chirurgia più longeve di quelle senza chirurgia

La decisione di sottoporsi a un intervento chirurgico può essere complicata per le persone con demenza, non solo a causa di capacità decisionali limitate, ma anche perché è indispensabile partecipare alla successiva riabilitazione per il successo dell'operazione chirurgica.


Un nuovo studio condotto da investigatori del Brigham and Women's Hospital di Boston, pubblicati su Jama Network Open, ha esaminato i risultati del trattamento della frattura dell'anca nei pazienti con demenza per vedere l'esito se trattati chirurgicamente invece che non chirurgicamente, e aiutare a informare le decisioni sanitarie.


Il team ha scoperto che quelli trattati con operazione chirurgica hanno avuto tassi inferiori di morte rispetto a quelli trattati non chirurgicamente e che questo beneficio si è osservato solo in pazienti che avevano fratture alla testa e al collo del femore rispetto ad altre posizioni dell'anca.


“Il nostro obiettivo è comprendere meglio il processo decisionale sulla chirurgia per i pazienti che hanno demenza. E sappiamo che le fratture dell'anca sono comuni tra gli anziani", ha affermato la prima autrice Rachel Adler SCD/RD, ricercatrice del Center for Surgery and Public Health al Brigham and Women's Hospital. "Questo studio fornisce preziose informazioni sugli esiti, che possono essere importanti per i pazienti e i caregiver per prendere la decisione se sottoporsi o meno a un intervento chirurgico".


In questo studio di coorte retrospettivo, i ricercatori hanno esaminato i dati di 56.209 pazienti Medicare con demenza che vivevano nella loro comunità, non in una struttura, e che hanno subito una nuova frattura dell'anca tra gennaio 2017 e giugno 2018. Di quelli, il 59% è stato trattato chirurgicamente e il 41% no. Il team ha stratificato i risultati per gravità della demenza e posizione della frattura dell'anca e ha analizzato i tassi di mortalità entro 30, 90 e 180 giorni dopo l'intervento chirurgico.


Ha scoperto che nei casi in cui la frattura dell'anca si era verificata nella testa e nel collo del femore, il tipo più comune di frattura dell'anca, i pazienti con demenza moderata-grave e lieve trattati chirurgicamente avevano una probabilità più bassa di morte rispetto ai pazienti trattati non chirurgicamente. I pazienti con fratture in altre punti dell'anca non hanno avuto questo beneficio con la chirurgia.


Altre scoperte includevano che i pazienti con demenza moderata-grave trattati chirurgicamente avevano maggiori probabilità di sperimentare delirium durante la degenza ospedaliera rispetto ai pazienti trattati non chirurgicamente, e che non c'era alcuna differenza nell'ammissione a una struttura esterna di cura tra i pazienti trattati chirurgicamente e quelli trattati non chirurgicamente.


Il team della Adler prevede di estendere questo lavoro per studiare gli esiti longitudinali (=nel tempo) auto-riferiti delle persone con demenza, incluso prima e dopo diversi tipi di chirurgia e trattamenti per altre condizioni di salute, per comprendere meglio l'impatto delle loro decisioni sanitarie.


"Quando si prendono decisioni sulla chirurgia, è davvero importante pensare agli obiettivi di qualità di vita del paziente", ha detto la Adler. "Questa analisi fornisce informazioni preziose per i medici che si prendono cura delle persone con demenza che vivono a casa loro e può aiutarli a parlare con questo gruppo di pazienti e con i loro caregiver su ciò che è più importante per loro".

 

 

 


Fonte: Brigham and Women's Hospital via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: RR Adler, [+11], AJ Schoenfeld. Hip Fracture Treatment and Outcomes Among Community-Dwelling People Living With Dementia. JAMA Netw Open, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)