Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cosa crea un ricordo? Può dipendere da quanto duramente ha dovuto lavorare il tuo cervello

Un modello di computer e uno studio comportamentale sviluppato dagli scienziati di Yale danno un nuovo indizio sulla secolare domanda su come il nostro cervello dà la priorità a cosa ricordare.

 

Il cervello umano filtra un flusso di esperienze per creare ricordi specifici. Perché alcune delle esperienze in questo diluvio di informazioni sensoriali diventano 'memorabili', mentre la maggior parte sono scartate dal cervello?


Un modello computerizzato e uno studio comportamentale sviluppato dagli scienziati di Yale suggeriscono un nuovo indizio su questa secolare domanda, e hanno riferito le scoperte su Nature Human Behaviour.


"La mente dà la priorità al ricordo di cose che non è in grado di spiegare molto bene", ha affermato Ilker Yildirim, assistente professore di psicologia di Yale e autore senior dello studio. "Se una scena è prevedibile e non sorprendente, potrebbe essere ignorata".


Ad esempio, una persona può essere improvvisamente confusa dalla presenza di un idrante antincendio in un ambiente naturale remoto, rendendo l'immagine difficile da interpretare e quindi più memorabile.


"Il nostro studio ha esplorato la questione di quali informazioni visive sono memorabili accoppiando un modello computerizzato della complessità della scena a uno studio comportamentale"
, ha affermato Yildirim.


Per lo studio, guidato da Yildirim e John Lafferty, professore di statistica e scienze dei dati della Yale, i ricercatori hanno sviluppato un modello al computer che ha affrontato due passaggi nella formazione della memoria: la compressione dei segnali visivi e la loro ricostruzione.


Sulla base di questo modello, hanno progettato una serie di esperimenti in cui è stato chiesto alle persone se ricordavano immagini specifiche da una sequenza di immagini naturali mostrate in rapida successione.


Il team di Yale ha scoperto che più era difficile per il computer ricostruire un'immagine, più era probabile che l'immagine fosse ricordata dai partecipanti.


"Abbiamo usato un modello di intelligenza artificiale per cercare di far luce sulla percezione delle scene da parte delle persone; questa comprensione potrebbe aiutare lo sviluppo di sistemi di memoria più efficienti per l'IA in futuro", ha affermato Lafferty, che è anche direttore del Center for Neurocomputation and Machine Intelligence della Yale.

 

 

 


Fonte: Bill Hathaway in Yale University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Q Lin, [+2], I Yildirim. Images with harder-to-reconstruct visual representations leave stronger memory traces. Nat Hum Behav, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)