Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Salire la scala sociale rallenta la demenza

Una ricerca svolta all'Università di Osaka ha scoperto che la transizione dello stato socioeconomico estende considerevolmente gli anni vissuti senza demenza, offrendo nuove intuizioni su strategie preventive.

 

La mobilità sociale verso l'alto può scongiurare la demenza, secondo un nuovo studio. La demenza, un termine collettivo che indica condizioni contrassegnate dalla perdita di memoria e dalla riduzione del funzionamento cognitivo, stressa i sistemi di assistenza sanitaria e devasta la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie.


La ricerca finora aveva trovato correlazioni tra lo stato socioeconomico (SSE) - risorse dei genitori, livello di istruzione, reddito e stato lavorativo - e la suscettibilità alla demenza, e i cambiamenti SSE nella vita di una persona, noti come mobilità sociale, sembravano influenzare questo rischio; tuttavia, mancavano prove scientifiche.


Il nuovo studio, condotto da ricercatori dell'Università di Osaka e pubblicato su Jama Network Open, fornisce prove sostenute dai dati che la mobilità sociale verso l'alto è associata a un rischio di demenza inferiore. In particolare, una transizione SSE verso il basso è stata associata a una perdita più alta di longevità sana da 75 anni in avanti nella vita.


Tuttavia, una transizione verso l'alto era legata al periodo più lungo di longevità sana. È interessante notare che questi risultati da verso l'alto sono più favorevoli di quelli con SSE elevato stabile fin dall'infanzia.


"Grazie a un insieme di dati enorme e robusto, i nostri risultati consolidano l'associazione tra la mobilità socioeconomica e il rischio di demenza", afferma il primo autore dello studio Ryoto Sakaniwa. "La nostra scoperta che la mobilità sociale verso l'alto durante la vita di una persona è correlata a un periodo prolungato di invecchiamento senza demenza significa che migliorare le condizioni socioeconomiche potrebbe essere la chiave per prevenire la demenza e per una longevità più sana".


I ricercatori hanno usato i dati del Japan Gerontological Evaluation Study, che ha seguito 9.186 partecipanti over-65 dal 2010 al 2016. Lo studio ha impiegato analisi di gruppo senza supervisione e la classificazione basata sui dati per analizzare i cambiamenti nel SSE dei partecipanti per tutta la vita. L'analisi ha identificato sei distinti modelli di transizione SSE.


I ricercatori hanno usato un registro nazionale dei servizi di assistenza infermieristica a lungo termine per determinare l'incidenza della demenza, che ha consentito un esame dettagliato della relazione tra queste transizioni e il rischio di demenza.


L'analisi ha rilevato che le transizioni SSE verso l'alto erano associate a un rischio notevolmente inferiore di demenza rispetto ai modelli SSE stabili. Al contrario, le transizioni SSE verso il basso avevano un rischio significativamente più alto.


Lo studio ha anche esplorato gli effetti di mediazione dei comportamenti dello stile di vita, delle comorbilità e dei fattori sociali sull'associazione delle transizioni SSE e il rischio di demenza. Ha scoperto che questi fattori hanno ruoli significativi nella mediazione di tale rischio, in particolare caratteristiche fisiche e comportamenti di stile di vita nelle transizioni verso l'alto e i fattori sociali nelle transizioni verso il basso.


"La ricerca futura dovrebbe approfondire i meccanismi con cui l'SSE influenza la salute cognitiva, compresi i potenziali interventi per la mitigazione del rischio di demenza", afferma l'autore senior Hiroyasu Iso. "Comprendere le sfumature di come l'SSE e le sue transizioni influiscono sulla demenza è vitale per lo sviluppo di strategie che puntano ad affrontare i fattori socioeconomici sottostanti per tutta la vita".


Quindi, sembra che salire la scala sociale possa davvero portare a una vita più sana e senza demenza.

 

 

 


Fonte: Osaka University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: R Sakaniwa, [+6], H Iso. Socioeconomic Status Transition Throughout Life and Risk of Dementia. JAMA Netw Open. 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.