Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La ricchezza personale è associata ai costi di assistenza sanitaria nell'Alzheimer

La Finlandia ha un forte sistema sanitario pubblico e tuttavia, la ricchezza personale è associata ai costi delle cure ospedaliere e dei farmaci nelle persone con morbo di Alzheimer (MA). Un nuovo studio eseguito all'Università della Finlandia Orientale ha trovato una associazione tra livelli più elevati di ricchezza e maggiori costi di assistenza ospedaliera prima della diagnosi.

Lo studio ha incluso 70.531 persone con diagnosi di MA tra il 2005 e il 2011, i cui costi di farmaci e di assistenza ospedaliera sono stati ricavati dai registri nazionali della Finlandia. I ricercatori hanno esaminato i costi per un periodo di 7 anni, da 5 anni prima della diagnosi, fino a 2 anni dopo.

Gli indicatori di ricchezza personale considerati dallo studio includevano ricchezza imponibile, tasse / spese relative e reddito disponibile e i trasferimenti attuali ricevuti, che sono stati ottenuti dalle statistiche nazionali 1995-2006.

Nonostante le lievi differenze nei diversi indicatori di ricchezza, lo studio ha dimostrato che le persone con più ricchezza avevano anche costi di assistenza sanitaria più elevati prima della diagnosi di MA, che può essere spiegato da una migliore consapevolezza sanitaria e dalla ricerca anticipata di cure.

Dall'altra parte, livelli più elevati di ricchezza erano associati a costi minori di assistenza sanitaria dopo la diagnosi di MA, spiegabile dalle differenze nelle comorbilità tra diversi livelli di ricchezza.

“Sebbene i dati siano di più di 10 anni fa, i risultati sono di interesse globale, poiché rivelano l'esistenza di disuguaglianze sanitarie in un paese che è tradizionalmente considerato con un forte sistema sanitario pubblico. Inoltre, l'associazione tra ricchezza personale e costi di assistenza nelle persone con demenza è stata studiata sorprendentemente poco. Sarebbe quindi interessante e importante condurre lo studio su dati più recenti e anche includere altri costi di trattamento e cura", afferma l'autrice senior prof.ssa Anna-Maija Tolpanen della University of Eastern Finland.

La ricerca è stata condotta nell'ambito dello studio MEDALZ alla University of Eastern Finland, che ha esaminato la salute e l'uso di farmaci nelle persone con MA. Hanno contribuito anche ricercatori dell'Istituto di Sanità Pubblica e Nutrizione Clinica dell'Università della Finlandia Orientale e della London School of Economics .

 

 

 


Fonte: University of Eastern Finland (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: R Jarroch, [+3], AM Tolppanen. Association of Personal Wealth Indicators and Health Care Costs in Persons With Alzheimer's Disease. J Am Med Dir Assoc, Dec 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)