Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un po' di cioccolato ogni giorno può rinvigorirti dopo la menopausa

I benefici sono dovuti a una miscela di antiossidanti e antinfiammatori

dark chocolate

Il cioccolato è un esempio eccellente di quanto sia difficile differenziare il cibo dai farmaci. La polvere di cacao usata per produrre cioccolato è ricca di flavanoli e molti prodotti chimici potenzialmente psicoattivi. Gli americani amano il cioccolato: spendiamo $ 22 milioni ogni anno. Tuttavia, gli effetti sulla salute a lungo termine del consumo quotidiano di cioccolato non sono chiari.

 

Il cioccolato ha aspetti positivi e negativi.

Ha un alto contenuto di acido stearico, zucchero e grasso, che può causare aumento di peso. Contiene anche una miscela di potenti antiossidanti. Alcuni studi recenti hanno dimostrato che il consumo di cioccolato è associato a una migliore funzione cognitiva. La letteratura disponibile non ha chiarito se gli aspetti positivi superano i negativi.


Uno studio recente ha usato i dati della Women’s Health Initiative per determinare gli effetti a lungo termine del consumo di cioccolato su mortalità, malattie cardiovascolari e demenza in una popolazione molto grande (n=93.676) di donne in postmenopausa, i cui dati sono stati raccolti per 19 anni in 40 centri clinici negli USA. Il consumo di cioccolato andava da 1 a 6 porzioni alla settimana.


Gli obiettivi di mortalità includevano tutte le cause, le malattie cardiovascolari (la principale causa di morte negli USA), tutti i tumori (incluso polmone, mammella, colon-retto, pancreas e ovaie) e la demenza (principalmente Alzheimer). Le altre variabili considerate erano età, razza, etnia, istruzione, reddito annuale, stato socioeconomico, uso di estrogeni o progesterone, fumo, attività fisica, alcol, diabete, colesterolo elevato, storia familiare di infarto o ictus e numerosi fattori dietetici. Lo studio ha considerato lo stile di vita, l'alimentazione, la storia delle malattie, i farmaci, la storia familiare delle malattie e il livello di attività fisica.


L'analisi ha scoperto che le donne con un maggiore consumo di cioccolato erano più giovani, bianche, fumatrici abituali, facevano meno attività fisica e consumavano più calorie, rispetto a quelle che lo mangiavano raramente; bevevano anche più caffè e tè. Queste fumatrici bianche che consumano molto cioccolato avevano anche un indice di massa corporea più elevato, ma meno probabilità di avere diabete o colesterolo alto nel sangue.


Il consumo di circa 3 porzioni alla settimana di cioccolato era associato al rischio minore di morte per demenza, diversa dall'Alzheimer. Lo studio ha scoperto un'associazione modestamente inversa tra consumo di cioccolato e mortalità per tutte le cause.


Lo studio ha riferito che un consumo moderato di cioccolato da 1 a 3 porzioni alla settimana era associato anche a un minor rischio di mortalità a causa di malattie cardiovascolari. Questo studio era simile a uno precedente che aveva dimostrato che tra le donne con una storia di infarto miocardico acuto, il cioccolato era associato a minore mortalità cardiaca.

 

I flavonoidi nel cioccolato possono essere alla base degli effetti protettivi sulle funzioni del cuore e del cervello.

Studi animali e umani avevano dimostrato in precedenza le attività antipertensive, anti-aterogeniche e antinfiammatorie della polvere di cacao. I benefici riportati nella funzione cognitiva dovuti al cioccolato potrebbero derivare dagli effetti aggregati di teobromina, caffeina e metilxantine, nonché dai flavonoidi. Questi ultimi possono produrre effetti benefici anche a livelli molto bassi, quelli che si possono acquisire da una dose regolare di cioccolato.


I flavonoidi inducono direttamente i neuroni nel cervello a diventare più plastici, ovvero più capaci di formare nuovi ricordi. I flavonoidi raggiungono questo obiettivo interagendo direttamente con proteine ed enzimi specifici che sono fondamentali per l'apprendimento e la memoria. Inducono anche la nascita di nuovi neuroni, un processo fondamentale per il recupero da lesioni, da esposizione a tossine e dalle conseguenze dell'età avanzata, come un aumento dei livelli di infiammazione cerebrale.


Infine, alcuni studi recenti hanno dimostrato che i flavonoidi migliorano il flusso sanguigno alle regioni cerebrali attive. Quando a femmine adulte sono state somministrate bevande al cioccolato ricche di flavonoidi, il flusso sanguigno nel cervello era aumentato significativamente in sole 2 ore e le loro prestazioni su un compito mentale complesso sono migliorate notevolmente.


I flavanoli, come le proantocianine del cacao, hanno dimostrato di inibire la crescita delle cellule tumorali polmonari umane in vitro e in vivo. I componenti del cioccolato sono in grado di inibire anche l'attivazione e l'aggregazione piastrinica, fatto che dovrebbe proteggere dagli ictus. Le donne in sovrappeso o obese che hanno un rischio più alto di malattie cardiovascolari e mortalità rispetto alle donne di peso normale, potrebbero trarre benefici da un aumento dell'assunzione di cioccolato.


È interessante notare che è stato osservato un rischio inferiore di malattia cardiovascolare, demenza e mortalità del carcinoma polmonare con una quantità solo moderata di consumo di cioccolato; non c'era alcuna associazione significativa tra consumo di cioccolato elevato e mortalità specifica per causa.


Nel complesso, i risultati ottenuti da questo studio molto ampio suggeriscono che il cioccolato era, in generale, associato a un rischio di mortalità modestamente inferiore, nonché a un rischio molto più basso di malattie cardiovascolari e demenza tra le donne in postmenopausa.


In un altro studio, i ricercatori hanno scoperto che le donne tra 50 e 60 anni spesso sviluppano un'improvvisa forte brama di cioccolato. Si è scoperto che la maggior parte delle donne era appena entrata in menopausa ed era su una forma standard di terapia sostitutiva di estrogeni costituita da 20 giorni di estrogeni e 10 giorni di progesterone. Le voglie di cioccolato si sono sviluppate durante i giorni sul progesterone. Perché?


Il cioccolato contiene sali di magnesio, la cui assenza nelle donne anziane può essere responsabile della condizione postmenopausa comune nota come 'cioccodipendenza'. Circa 100 mg di sale di magnesio sono sufficienti per togliere qualsiasi traccia di cioccodipendenza in queste donne.


Quindi, ci sono molte buone ragioni per cui le donne in postmenopausa possano mangiare cioccolato, oltre al suo effetto indescrivibilmente rilassante, dolce ed euforico.

 

 

 


Fonte: Gary L. Wenk PhD, professore di psicologia, neuroscienze, virologia molecolare, immunologia e genetica medica alla Ohio State University

Pubblicato su Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sun Y, et al. Chocolate Consumption in Relation to All-Cause and Cause-Specific Mortality in Women: The Women’s Health Initiative. J Acad Nutr & Diet, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.