Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Poche le persone con demenza precoce idonee per i nuovi farmaci di Alzheimer

Secondo una nuova ricerca pubblicata il 16 agosto 2023 su Neurology®, solo una piccola percentuale di anziani che si trovano nelle prime fasi del morbo di Alzheimer (MA) soddisfa i criteri di ammissibilità per ricevere i nuovi trattamenti con anticorpi monoclonali, farmaci che colpiscono le placche di amiloide-ß (Aß) nel cervello, un primo segno della malattia.


I risultati della sperimentazione clinica per questi farmaci sono disponibili solo nelle persone nelle prime fasi sintomatiche della malattia, con lieve compromissione cognitiva o con lieve demenza a causa del MA. Al momento dello studio, due anticorpi monoclonali chiamati lecanemab e aducanumab avevano ricevuto l'approvazione accelerata dalla FDA. Più di recente, il lecanemab, che ha dimostrato di rallentare la progressione della malattia, ha ricevuto l'approvazione tradizionale della FDA.


"Si spera che queste nuove terapie per il MA possano rallentare la progressione della malattia per molte persone, sebbene resta il fatto che i farmaci siano stati studiati solo nelle persone con le prime forme della malattia", ha affermato l'autrice senior dello studio Maria Vassilaki MD/PhD, della Mayo Clinic di Rochester (Minnesota). “I criteri di inclusione ed esclusione degli studi clinici che hanno portato all'approvazione accelerata della FDA di queste terapie costituiscono la base per invitare a, o scoraggiare dal, ricevere uno di questi farmaci. Il nostro studio stima che solo una piccola percentuale di anziani con compromissione cognitiva precoce dovuta al MA possa essere idonea per il trattamento con anticorpi monoclonali dell'Aß nel cervello".


Lo studio ha incluso 237 persone, dai 50 ai 90 anni, che avevano lieve compromissione cognitiva o lieve demenza e le cui scansioni cerebrali hanno mostrato quantità maggiori di placche Aß. I ricercatori hanno quindi esaminato i criteri di ammissibilità per gli studi clinici di lecanemab e aducanumab.


Per il lecanemab, i criteri di inclusione della sperimentazione clinica hanno richiesto punteggi specifici su vari test di pensiero e memoria, nonché un indice di massa corporea tra 17 e 35. I ricercatori hanno scoperto che 112 persone (47%), avrebbero soddisfatto i criteri di inclusione per partecipare a un esperimento clinico.


Poi i ricercatori hanno esaminato le esclusioni della sperimentazione clinica, i fattori che potrebbero rendervi le persone non ammissibili, che includono diversi fattori di salute come ictus, malattie cardiovascolari e storia di cancro, o scansioni cerebrali che hanno mostrato anomalie tipo vecchi microsanguinamenti cerebrali o lesioni cerebrali causati di un afflusso di sangue insufficiente. I ricercatori hanno scoperto che dopo le esclusioni, solo 19 persone (8%) sarebbero state ammissibili per un esperimento sul lecanemab.


Tuttavia, dopo aver modificato i criteri di esclusione per includere tutti i partecipanti con lieve compromissione cognitiva e non aver applicato i risultati di ulteriori test di memoria e pensiero, il 17% dei partecipanti con lieve compromissione cognitiva sarebbe stato idoneo per uno studio.


Per l'aducanumab, i criteri di inclusione della sperimentazione clinica hanno richiesto punteggi specifici sui test di pensiero e di memoria e che i partecipanti avessero dai 50 agli 85 anni di età. I ricercatori hanno scoperto che 104 persone (44%) avrebbero soddisfatto le caratteristiche necessarie per partecipare a una sperimentazione clinica.


Dopo aver esaminato ulteriormente chi sarebbe stato escluso dal test a causa di molteplici fattori di salute, come ictus, malattie cardiovascolari, ipertensione non controllata, storia di cancro o scansioni del cervello, i ricercatori hanno scoperto che solo 12 persone (5%) sarebbero state ammesse a un esperimento sull'aducanumab.


La Vassilaki ha osservato che gli anziani neri e ispanici sono stati sottorappresentati negli studi clinici, anche se hanno maggiori probabilità di avere il MA o altre demenze e che i partecipanti agli studi clinici devono rappresentare tutte le persone a rischio di deterioramento cognitivo.


"I risultati del nostro studio mostrano che solo una piccola percentuale di persone con MA precoce può essere idonea a ricevere cure, principalmente a causa delle condizioni di salute cronica e delle anomalie della scansione del cervello comuni negli anziani"
, ha affermato la Vassilaki. “In generale, i partecipanti alla sperimentazione clinica sono più sani della popolazione generale. Sono necessarie ulteriori ricerche per esaminare la sicurezza e l'efficacia degli anticorpi monoclonali che puntano le placche Aß in popolazioni più grandi e diverse, nonché in popolazioni meno sane, prima che queste terapie possano essere allargate a tutte le persone con MA".


Una limitazione di questo studio è che i partecipanti erano principalmente bianchi. La Vassilaki ha affermato che sarebbe cruciale valutare questi criteri di ammissibilità in popolazioni più diversificate.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: RR Pittock, [+10], M Vassilaki. Eligibility for Anti-Amyloid Treatment in a Population-Based Study of Cognitive Aging. Neurology, 16 Aug 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.