Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Questo poro a 8 braccia ha un ruolo nel controllo della formazione delle placche

CALHM1 channel on neuronsLa microscopia crioelettronica rivela che il canale CALHM1 umano ha un modello di assemblaggio di otto proteine, simile a quello presente nei polli. Da notare il numero di strutture colorate simili a braccia. Il punto al centro dell'immagine è Ruthenium Red, che i ricercatori chimici usano per bloccare il canale. Fonte: JL Syrjänen et al.

I nostri neuroni sono punteggiati da piccoli pori che lasciano transitare dentro e fuori le molecole essenziali. Le nostre cellule cerebrali hanno bisogno di questi canali per inviare i segnali che ci consentono di muoverci, pensare e percepire il mondo che ci circonda.


Ora, biologi strutturali del Cold Spring Harbor Laboratory (CSHL) di New York hanno colto immagini mai viste prima di uno dei più grandi pori dei neuroni umani: la proteina 1 modulatrice dell'omeostasi del calcio (CALHM1, calcium homeostasis modulator protein 1).


Studi precedenti avevano dimostrato che le mutazioni nel gene CAHLM1 possono essere un fattore di rischio per il morbo di Alzheimer (MA). La nuova ricerca del CSHL rivela, per la prima volta, come funziona il canale nell'uomo e come può incepparsi.


Il professore di CSHL Hiro Furukawa e la postdottorato Johanna Syrjänen hanno studiato il CALHM1 per diversi anni. Sembra essere coinvolto in una vasta gamma di processi fisiologici. Nella nostra lingua, il CALHM1 ci aiuta a percepire il gusto come dolce, aspro o umami. Nel cervello, il CALHM1 può avere un ruolo nel controllo dell'accumulo di una proteina che forma le placche associate al MA.


Furukawa, Syrjänen e i loro colleghi hanno usato un metodo chiamato microscopia crioelettronica per generare immagini dettagliate e tridimensionali del canale CALHM1 umano. Le immagini mostrano che 8 copie della proteina CALHM1 si uniscono per formare il canale circolare. Ogni proteina ha un braccio flessibile che raggiunge il poro, e probabilmente controlla il modo in cui si apre e si chiude. La Syrjänen paragona le braccia ai "tentacoli di polpo".


Il team ha anche scoperto che le molecole di grassi chiamate fosfolipidi sono fondamentali per stabilizzare e regolare il canale in otto parti. Uova, cereali, carni magre e frutti di mare sono carichi di questi grassi importanti.


In più, il laboratorio di Furukawa ha dimostrato che una sostanza chimica che i ricercatori usano per bloccare il CALHM1 è alloggiata nel canale. Tale conoscenza potrebbe essere utile se un giorno i ricercatori si propongono di sviluppare un farmaco che punta il CALHM1. La Syrjänen dice:

"Se stai pensando, in seguito, 'possiamo controllare la percezione del gusto o influenzare questa proteina?', ora conosciamo uno dei luoghi in cui si può bloccare l'attività della proteina".


La Syrjänen osserva che il canale CALHM1 umano assomiglia molto alla versione che lei e Furukawa hanno studiato nei polli nel 2020. Determinare la struttura della proteina umana si è rivelato tecnicamente più impegnativo. Ma, i ricercatori sono d'accordo, è fondamentale per conoscere il ruolo del canale nella salute umana.


"Ci sono numerose domande senza risposta che circondano il CALHM1", afferma Furukawa. "Ad esempio, in che modo la molecola che trasporta l'energia (ATP), sfugge alle cellule tramite questo canale? E questo potrebbe scatenare la risposta infiammatoria del corpo? Il nostro gruppo di ricerca continuerà a studiare questa macchina molecolare vitale per comprendere meglio la funzionalità del canale CALHM1".

 

 

 


Fonte: Cold Spring Harbor Laboratory (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: JL Syrjänen, [+2], H Furukawa. Structure of human CALHM1 reveals key locations for channel regulation and blockade by ruthenium red. Nature Communications, 28 Jun 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)