Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Reattività di microglia e astrociti è cruciale per la progressione dell'Alzheimer

Association between plasma p tau181 and amiloide beta Associazione tra p-tau181 nel plasma e amiloide-beta nelle PET. (Fonte: Bellaver et al.)

Tharicick Pascoal MD/PhD (professore associato di psichiatria dell'Università di Pittsburg) è un esperto riconosciuto a livello internazionale di scansione e di biomarcatori fluidi del morbo di Alzheimer (MA) e delle demenze correlate.


Di recente ha pubblicato due studi che hanno esaminato la natura sfaccettata, ma interattiva, della patologia di questa malattia. Ecco cosa ha affermato:

“Le microglia e gli astrociti sono cellule gliali che agiscono insieme e hanno un ruolo importante nella risposta immunitaria nel cervello umano. Dalla ricerca clinica, si è da tempo postulato la reattività delle microglia e degli astrociti come fenomeno a valle (=conseguente) delle caratteristiche chiave del MA (amiloide e tau) e che puntare le patologie gliali con interventi terapeutici non sarebbe utile perché sono semplici conseguenze della cascata patologica del MA.

"In questi due articoli, proponiamo che i disturbi nel sistema immunitario, come la reattività microgliale e astrocitica, siano a monte (=causative) nel processo del MA e cruciali per determinare la progressione della malattia.

“Questi due articoli sono totalmente allineati con un lavoro precedente che suggerisce che il disturbo nel sistema neuroimmunitario (attivazione microgliale e reattività degli astrociti) è un attore importante (ed evento a monte) nel processo del MA e che dei farmaci che puntano le cellule neuroimmunitarie hanno il potenziale di mitigare lo sviluppo della patologia tau e, conseguentemente, di fermare la progressione della malattia.

"Inoltre, il nostro lavoro suggerisce che i biomarcatori di ricevibilità di queste cellule gliali dovrebbero essere inclusi nella definizione biologica del MA e nei modelli di biomarcatori della progressione del MA, che attualmente li esclude interamente, sottintendendo che amiloide, tau e neurodegenerazione sono gli unici processi cruciali che contano per modellare la progressione della malattia".

 

1° studio: La reattività degli astrociti influenza gli effetti dell'amiloide-β (Aβ) sulla patologia tau nel MA preclinico

Una questione irrisolta per la comprensione della patofisiologia del MA è il motivo per cui una percentuale significativa di individui positivi all'Aβ, cognitivamente intatti, non sviluppano patologia tau a valle rilevabile e, di conseguenza, deterioramento clinico.

In uno studio di biomarcatori in 3 coorti, il dott. Pascoal e un team di scienziati hanno testato se la reattività degli astrociti modula l'associazione dell'Aβ con la fosforilazione della tau in individui cognitivamente intatti. Gli investigatori hanno scoperto che l'Aβ era associata ad un aumento della tau fosforilata nel plasma solo negli individui positivi alla reattività degli astrociti.

Le analisi PET-tau, trasversali e longitudinali, hanno rivelato un modello di accumulo di grovigli tau di tipo MA come funzione dell'Aβ solo in soggetti cognitivamente intatti, positivi alla reattività astrocitica.

 

2° studio: ApoEε4 si associa all'attivazione microgliale indipendentemente dalle placche Aβ e dei grovigli tau

Studi sugli animali suggeriscono che l'allele ε4 dell'apolipoproteina E (ApoEε4) è un colpevole dell'attivazione microgliale precoce nel MA.

Il dott. Pascoal e un team di investigatori hanno testato l'associazione tra lo stato di ApoEε4 e l'attivazione microgliale in individui viventi nel corso dell'invecchiamento e nello spettro del MA, studiando 118 individui con la PET (tomografia a emissione di positroni) per Aβ, tau e attivazione microgliale.

Hanno dimostrato che l'ApoE, il fattore di rischio genetico più importante del MA, esercita un effetto di attivazione delle microglia, indipendentemente dall'amiloide e questo porta alla patologia tau a valle, che guida la progressione della malattia.

 

 

 


Fonte: University of Pittsburgh (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. B Bellaver, [+31], TA Pascoal. Astrocyte reactivity influences amyloid-β effects on tau pathology in preclinical Alzheimer’s disease. Nature Medicine, May 2023 DOI
  2. JP Ferrari-Souza, [+34], TA Pascoal. APOEε4 associates with microglial activation independently of Aβ plaques and tau tangles. Science Advances, 5 Apr 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.