Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Modifica dell'RNA messaggero: nuovo obiettivo per l'Alzheimer?

Ridurre la metilazione di un RNA messaggero cruciale può promuovere la migrazione dei macrofagi al cervello e migliorare i sintomi del morbo di Alzheimer (MA) in topi modello, secondo un nuovo studio pubblicato il 7 marzo su PLOS Biology da Rui Zhang della Air Force Medical University di Xian/Shaanxi/Cina. I risultati fanno luce su un percorso di ingresso delle cellule immunitarie periferiche nel cervello e possono dare un nuovo obiettivo per il trattamento della malattia.


Un presunto fattore scatenante per lo sviluppo del MA è l'accumulo di placche proteiche extracellulari di amiloide-beta (Aβ) nel cervello. Alti livelli di Aβ nei topi portano alla neurodegenerazione e ai sintomi cognitivi che ricordano il MA umano e la riduzione dell'Aβ è un obiettivo importante nello sviluppo di nuovi trattamenti.


Un potenziale percorso per sbarazzarsi dell'Aβ è la migrazione delle cellule mieloidi derivate dal sangue nel cervello e la loro maturazione in macrofagi che, insieme alle microglia residenti, possono consumare Aβ. Quella migrazione è un fenomeno complesso, controllato da più giocatori interagenti, ma uno potenzialmente importante è la metilazione dell'RNA messaggero (mRNA) all'interno delle cellule mieloidi.


Il tipo più comune di metilazione dell'mRNA, chiamato m6A, viene eseguito dall'enzima METTL3, quindi gli autori hanno iniziato chiedendosi se la carenza di METTL3 nelle cellule mieloidi può avere un effetto sulla cognizione dei topi modello di MA. Hanno scoperto che è proprio così: i topi trattati sono andati meglio su vari test cognitivi, un effetto che è sparito quando hanno bloccato la migrazione delle cellule mieloidi nel cervello.


In che modo la metilazione ridotta dell'mRNA ha promosso la migrazione delle cellule mieloidi? Gli autori hanno chiarito un meccanismo complesso: attraverso l'analisi dei modelli di espressione dell'mRNA e con altre tecniche, hanno dimostrato che l'esaurimento del METTL3 ha ridotto l'attività di una proteina lettrice cruciale di m6A, che riconosce gli mRNA modificati da m6A e promuove la loro traduzione in proteina.


Ciò ha portato a un declino in un'altra proteina e pure a inibire la produzione di una ulteriore proteina, chiamata ATAT1. La perdita di ATAT1 ha ridotto l'attaccamento dei gruppi di acetili ai microtubuli e quella riduzione a sua volta ha promosso la migrazione delle cellule mieloidi nel cervello, seguita dalla maturazione in macrofagi, che ha aumentato l'eliminazione di Aβ e migliorato la cognizione dei topi.


"I nostri risultati suggeriscono che le modifiche del m6A sono potenziali obiettivi per il trattamento del MA"
, hanno concluso gli autori, notando che rimane molto da capire su questo percorso nel MA. "Poiché la metilazione dell'mRNA ha un effetto fondamentale su un'ampia varietà di obiettivi a valle, lo sviluppo di farmaci efficaci all'interno di questo percorso può richiedere di spostarsi ulteriormente a valle per evitare effetti indesiderati".

 

 

 


Fonte: PLOS via ScienceDaily (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: H Yin, ...[+10], R Zhang. Loss of the m6A methyltransferase METTL3 in monocyte-derived macrophages ameliorates Alzheimer’s disease pathology in mice. PLOS Biology, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)