Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Tu e il partner vi finite le frasi a vicenda? È il sistema di memoria condivisa

La scienza (e probabilmente anche la tua esperienza) mostra che il declino cognitivo è normativo e prevedibile con l'età. Un'area particolare che evidenzia il declino più evidente è la memoria e, più specificamente, la memoria episodica: il tipo di memoria responsabile di ricordare qual è la capitale del Brasile (suggerimento: non è Rio de Janeiro) o dove hai lasciato le chiavi l'altro giorno (scusa, non posso aiutarti lì).

Tuttavia, se tu, come molti altri, sei tentato di dire "è tutto un declino da qui", non disperare. Nuovi studi ci hanno portato alcune buone notizie. Almeno per quelli di noi che stanno invecchiando in coppia. Nel tempo, le coppie da lungo tempo sembrano sviluppare un sistema di memoria comune che facilita l'accesso individuale alla conoscenza condivisa. In altre parole, anche se la memoria episodica intra-personale può declinare, la matrice di memoria inter-personale sembra crescere.

 

Il sistema di memoria transattiva (TMS)

Negli anni '80, dei ricercatori (es.: Wegner et al., 1985, 1987) hanno riconosciuto che quando invecchiamo in un sistema sociale, ad esempio con amici e famiglia, mettiamo insieme le risorse cognitive del gruppo. Questo è definito 'sistema di memoria transattiva' (TMS). In tale sistema, una persona può estrarre dalle conoscenze e dalle risorse comuni, facilitando il proprio funzionamento individuale.

Ad esempio, potresti non essere in grado di far ripartire un'auto o dire "Ho bisogno del bagno" in tedesco, ma sai che hai un amico intimo o un parente che può farlo. Finché sei consapevole delle sue conoscenze e abilità, puoi usarle. È come se le persone nella nostra tribù fossero anche risorse a cui abbiamo accesso immediato.

 

Ricerca sulle coppie

In uno studio recente (Bernier, Harris, Morris, Savage, 2018), i ricercatori hanno trovato prove chiare che le coppie da lungo tempo sviluppano sistemi di memoria interconnessi, che facilitano il richiamo del singolo individuo. Gli autori hanno studiato 39 coppie che erano sposate da 13 a 65 anni (media di 49 anni di matrimonio) dando loro tre compiti di memoria separati: ricordare un elenco di parole, elencare tutti i paesi dell'Europa ed elencare i nomi dei loro reciproci amici.

I risultati hanno dimostrato che le coppie sono andate molto meglio quando ricordavano insieme, soprattutto quando aumentava la rilevanza personale dei compiti. Questi effetti sono stati ancora più pronunciati quando le persone della coppia hanno mostrato capacità personali discrepanti o, in altre parole, si completavano a vicenda.

Uno dei motivi di questo fenomeno potrebbe essere che le coppie tendono a sviluppare stili specifici di conversazione, che quindi facilitano il richiamo. I nostri partner sanno letteralmente come darci suggerimenti che sono personalmente significativi e quindi suscitano i ricordi che cerchiamo (Hyden, 2011).

Inoltre, ricerche recenti hanno fornito supporto alla teoria secondo cui nei matrimoni a lungo termine, gli individui hanno letteralmente un impatto sulle sinapsi cerebrali reciproche. Usando la risonanza magnetica funzionale, Shi et al. (2019) hanno dimostrato che i partecipanti al loro studio - coppie che vivevano insieme da oltre 30 anni - avevano somiglianze speciali significative in alcune regioni cerebrali. Inoltre, maggiore era la durata del matrimonio, più "il matrimonio a lungo termine modellava l'organizzazione della rete cerebrale".

Ricordi quel pensiero "tutto in declino da qui"? Si scopre che la memoria episodica è esattamente dove brilla di più il sistema di memoria condiviso nelle coppie da lungo tempo.

 

Vantaggi e differenze di genere

Quindi, chi trae maggiori benefici da un sistema di memoria condivisa? Harris et al. (2022) hanno scoperto che la cosiddetta 'facilitazione collaborativa' delle coppie dipende da strategie di comunicazione efficaci. Ciò è coerente con una ricerca precedente, in cui gli autori (Harris, Barnier e Sutton, 2014) hanno sottolineato che l'impatto facilitativo del ricordo congiunto è più alto nelle coppie che segnalano una migliore intimità.

In altre parole, le coppie che usano efficacemente le strategie di comunicazione, che si appoggiano l'uno sull'altro e si conoscono meglio, tendono a trarre più benefici.

La coppia da lungo tempo sembra avere anche altri benefici cognitivi. Di recente, è stato scoperto che le coppie sposate hanno un rischio significativamente più basso di sviluppare la demenza (Sommerland et al., 2017). È interessante notare tuttavia che, quando si tratta di appoggiarsi uno sull'altro, nelle coppie eterosessuali, sembra che gli uomini tendano a fare affidamento molto di più sul coniuge rispetto alle donne, e ancora di più con il crescere dell'età (Harris et al., 2022).

Inoltre, gli uomini sembrano anche rivolgersi alla loro moglie più frequentemente quando si tratta di usare risorse esterne e reti mantenute dalla loro moglie (non solo conoscenze interne). Questa scoperta, in particolare, è coerente con la ricerca esistente sulla disuguaglianza di carico cognitivo e lavoro quotidiano nelle relazioni eterosessuali (Ahn, Haines e Mason, 2017).

 

 

 


Fonte: Valentina Stoycheva PhD in Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. AJ Barnier et al. Collaborative Facilitation in Older Couples: Successful Joint Remembering Across Memory Tasks. Front Psychol., 2018, DOI
  2. LC Hydén. Narrative collaboration and scaffolding in dementia. J. Aging Stud., 2011, DOI
  3. L Shi et al. Neural evidence for long-term marriage shaping the functional brain network organization between couples. Neuroimage., 2019, DOI
  4. CB Harris et al. Couples as socially distributed cognitive systems: Remembering in everyday social and material contexts. Memory Studies, 2014, DOI
  5. A Sommerlad et al. Marriage and risk of dementia: systematic review and meta-analysis of observational studies. J. Neurol. Neurosurg. Psychiatry, 2017, DOI
  6. C Harris et al. Ageing together: Interdependence in the memory compensation strategies of long-married older couples. Front. Psychol., 2022, DOI
  7. JN Ahn et al. Gender stereotypes and the coordination of mnemonic work within heterosexual couples: romantic partners manage their daily to-dos. Sex Roles, 2017, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.