Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Biomarcatore nelle urine potrebbe essere il primo a rivelare l'inizio dell'Alzheimer

L'Alzheimer può rimanere inosservata fino a quando non è troppo tardi per il trattamento. Programmi di individuazione su larga scala potrebbero aiutare a rilevare la malattia all'inizio, ma gli attuali metodi diagnostici sono troppo ingombranti e costosi. Un nuovo studio ha identificato l'acido formico come un biomarcatore urinario sensibile che può rivelare la malattia in una fase iniziale, aprendo potenzialmente la strada a esami economici e convenienti.

Un semplice test delle urine potrebbe rivelare se qualcuno ha il morbo di Alzheimer (MA) in fase iniziale e questo potrebbe aprire la strada a programmi di selezione su larga scala? Un nuovo studio pubblicato su Frontiers in Aging Neuroscience suggerisce che è certamente così.


I ricercatori, della Shanghai Jiao Tong University e altre istituzioni cinesi, hanno testato un folto gruppo di pazienti con MA di diversi livelli di gravità, e controlli sani con cognizione normale, per identificare le differenze nei biomarcatori urinari. Hanno scoperto che l'acido formico urinario è un marcatore sensibile del declino cognitivo soggettivo che può indicare le prime fasi del MA.


I metodi attuali per diagnosticare la malattia sono costosi, scomodi e inadatti alla individuazione di routine. Ciò significa che la maggior parte dei pazienti riceve una diagnosi solo quando è troppo tardi per un trattamento efficace. Tuttavia, un test dell'urina non invasivo, economico e conveniente per l'acido formico potrebbe essere proprio quello che il medico ordina per il rilevamento precoce.


"Il MA è una malattia cronica continua e nascosta, il che significa che può svilupparsi e durare per molti anni prima che la compromissione cognitiva emerga in modo evidente", hanno detto gli autori. “Le prime fasi della malattia si verificano prima della fase irreversibile della demenza, e questa è la finestra ideale per l'intervento e il trattamento. Pertanto, per gli anziani è necessario eseguire un test su larga scala per il MA iniziale".

 

Programmi per individuare il MA?

Quindi, se l'intervento precoce è importante, perché non abbiamo già programmi di individuazione di routine per il MA in fase iniziale? Il problema risiede nelle tecniche diagnostiche che usano attualmente i medici. Queste includono scansioni cerebrali di tomografia a emissione di positroni (PET), che sono costose ed espongono il paziente alle radiazioni.


Esistono anche test di biomarcatori che possono rivelare il MA, ma questi richiedono prelievi invasivi di sangue o una puntura lombare per ottenere liquido cerebrospinale, che può essere scoraggiante per i pazienti.


Tuttavia, un test delle urine è non invasivo e conveniente e sarebbe adatto per l'individuazione su larga scala. Anche se dei ricercatori avevano identificato i biomarcatori urinari per il MA in precedenza, nessuno si è rivelato adatto a scoprire le prime fasi della malattia, il che significa che la finestra d'oro per il trattamento precoce rimane sfuggente.

 

Acido formico: una chiave d'oro?

I ricercatori alla base di questo nuovo studio avevano studiato in precedenza un composto organico chiamato formaldeide come biomarcatore urinario per il MA. Tuttavia, c'era spazio per migliorare il rilevamento della malattia in fase iniziale. In questo ultimo studio si sono concentrati principalmente sull'acido formico, un prodotto metabolico della formaldeide, per vedere se funziona meglio come biomarcatore.


Un totale di 574 persone hanno partecipato allo studio e i partecipanti erano volontari sani con cognizione normale o avevano gradi diversi di progressione della malattia, che vanno dal declino cognitivo soggettivo alla malattia vera e propria. I ricercatori hanno analizzato i campioni di urina e di sangue dei partecipanti e hanno eseguito valutazioni psicologiche.

 

Rivelare il MA all'inizio

Lo studio ha scoperto che i livelli di acido formico urinario erano significativamente più alti in tutti i gruppi di MA rispetto ai controlli sani, incluso il gruppo di declino cognitivo soggettivo iniziale, e si correlavano al declino cognitivo. Ciò suggerisce che l'acido formico potrebbe fungere da biomarcatore sensibile per il MA iniziale.


È interessante notare che quando i ricercatori hanno analizzato i livelli formici urinari in combinazione con i biomarcatori di MA del sangue, hanno scoperto che potevano prevedere più accuratamente quale stadio della malattia stava interessando il paziente. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere il legame tra MA e acido formico.


"L'acido formico urinario ha mostrato un'eccellente sensibilità per individuare il MA"
, hanno detto gli autori. "Il rilevamento di biomarcatori del MA nelle urine è conveniente ed economico e dovrebbe essere eseguito durante gli esami fisici di routine degli anziani".

 

 

 


Fonte: Conn Hastings in Frontiers (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y Wang, ...[+9], Qihao Guo. Systematic evaluation of urinary formic acid as a new potential biomarker for Alzheimer’s disease. Front. Aging Neurosci., 30 Nov 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.