Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio scopre che le donne hanno più cambiamenti cerebrali dopo la menopausa

Pre and post menopausal brain scan

Le donne che sono entrate in menopausa possono avere più quantità di un biomarcatore cerebrale chiamato 'iperintensità della materia bianca', rispetto alle coetanee in premenopausa, secondo un nuovo studio pubblicato online il 29 giugno 2022 su Neurology.


Le iperintensità della materia bianca sono minuscole lesioni visibili sulle scansioni cerebrali che diventano più comuni con l'età o con la pressione arteriosa incontrollata. Questi biomarcatori cerebrali sono stati collegati in alcuni studi ad un aumento del rischio di ictus, Alzheimer e declino cognitivo.


"Le iperintensità della materia bianca aumentano con l'invecchiamento del cervello e, anche se la loro presenza non implica che una persona svilupperà la demenza o avrà un ictus, quantità maggiori possono aumentare il suo rischio"
, ha affermato l'autrice senior dello studio Monique Breteler MD/PhD, del Centro Tedesco Malattie Neurodegenerative (DZNE) di Bonn/Germania. “Il nostro studio ha esaminato quale ruolo potrebbe avere la menopausa sulla quantità di questi biomarcatori cerebrali. I nostri risultati implicano che le iperintensità della materia bianca si evolvono in modo diverso per uomini e donne, dove la menopausa o i fattori che ne determinano l'inizio, come le variazioni del processo di invecchiamento, sono fattori decisivi".


Lo studio ha coinvolto 3.410 persone con età media di 54 anni, il 58% donne e, di queste, il 59% in postmenopausa. Inoltre, il 35% di tutti i partecipanti aveva la pressione alta e di questi, la metà aveva una pressione arteriosa incontrollata.


Tutti i partecipanti hanno avuto scansioni cerebrali a risonanza magnetica (MRI), che i ricercatori hanno esaminato, calcolando la quantità di iperintensità della materia bianca per ciascun partecipante. Il volume totale medio di questi biomarcatori cerebrali era di 0,5 millilitri (ML). Il volume medio del cervello totale era di 1.180 ml per gli uomini e 1.053 ml per le donne. Il volume medio di materia bianca totale, l'area del cervello in cui possono esserci iperintensità della materia bianca, era di 490 ml per gli uomini e 430 ml per le donne.


Dopo aver adattato i dati per i fattori di rischio e vascolari, come l'ipertensione e il diabete, i ricercatori hanno scoperto che le donne in postmenopausa avevano un numero maggiore di questi biomarcatori cerebrali rispetto agli uomini di età simile. Tra gli over-45, le donne in postmenopausa avevano un volume medio di iperintensità di materia bianca totale di 0,94 ml rispetto a 0,72 ml per gli uomini.


I ricercatori hanno anche scoperto che l'aumento dei biomarcatori cerebrali accelera con l'età, ad un ritmo più rapido nelle donne che negli uomini. Le donne e gli uomini coetanei in premenopausa non avevano la differenza nella quantità media di iperintensità della materia bianca.


I ricercatori hanno anche scoperto che le donne in postmenopausa avevano più iperintensità della materia bianca rispetto alle donne in premenopausa di età simile. In un gruppo di partecipanti da 45 a 59 anni di età, le donne in postmenopausa avevano un volume totale medio di iperintensità della materia bianca di 0,51 ml rispetto a 0,33 ml per le donne in premenopausa.


Non c'era alcuna differenza tra le donne in postmenopausa e premenopausa che usavano la terapia ormonale. La Breteler ha affermato che questa scoperta suggerisce che la terapia ormonale dopo la menopausa potrebbe non avere un effetto protettivo sul cervello.


Non correlato allo stato della menopausa, le donne con ipertensione incontrollata avevano quantità più elevate di questo biomarcatore cerebrale rispetto agli uomini.


"È noto che l'ipertensione, che colpisce i piccoli vasi sanguigni nel cervello, può portare ad un aumento delle iperintensità della materia bianca", ha affermato la Breteler. “I risultati del nostro studio non solo mostrano che sono necessarie ulteriori ricerche per studiare come la menopausa si correla alla salute vascolare del cervello, ma parlano anche della necessità di spiegare diverse traiettorie di salute per uomini e donne, e status di menopausa. La nostra ricerca sottolinea l'importanza della medicina specifica per sesso e di una terapia più attenta per le donne anziane, in particolare quelle con fattori di rischio vascolare".


Una limitazione dello studio era che i ricercatori non conoscevano l'età esatta all'insorgenza della menopausa o se alcuni partecipanti fossero in perimenopausa (in fase di passaggio).

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Valerie Lohner, ...[+6], Monique Breteler. The Relation Between Sex, Menopause, and White Matter Hyperintensities: The Rhineland Study. Neurology, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.