Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Bassi livelli di vitamina B12 possono portare a riduzione del volume cerebrale e problemi cognitivi

Gli anziani con bassi livelli ematici di marcatori della vitamina B12 possono avere più probabilità di avere un volume del cervello inferiore e hanno problemi con le loro capacità di pensiero, secondo i ricercatori del Rush University Medical Center il cui studio è pubblicato nel numero del 27 settembre di Neurology, la rivista medica dell'American Academy of Neurology.

Gli alimenti che provengono da animali, tra cui pesce, carne, soprattutto fegato, latte, uova e pollame sono le fonti usuali di vitamina B12.

Lo studio ha coinvolto 121 anziani residenti della parte sud di Chicago, coivolti nel Chicago Health and Aging Project (CHAP), una grande coorte prospettica birazziale di 10.000 soggetti di età superiore ai 65 anni. Ai 121 partecipanti è stato prelevato il sangue per misurare i livelli di vitamina B12 e marcatori correlati alla B12 che possono indicare una carenza di B12. Gli stessi soggetti hanno avuto test per misurare la loro memoria e altre capacità cognitive.

Una media di quattro anni e mezzo anni dopo, sono state prese scansioni MRI del cervello dei partecipanti per misurare il volume totale del cervello e cercare altri segni di danno cerebrale. Avere alti livelli su quattro dei cinque marcatori di carenza di vitamina B12 era associato ad avere punteggi più bassi nel test cognitivi e un più piccolo volume cerebrale totale. "I nostri risultati meritano sicuramente un ulteriore esame", ha detto Christine C. Tangney, PhD, professoressa associata al dipartimento di nutrizione clinica del Rush University Medical Center e autrice principale dello studio. "E' troppo presto per dire se, aumentando i livelli di vitamina B12 negli anziani attraverso la dieta o gli integratori, si potrebbero evitare questi problemi, ma è una domanda interessante da esplorare. Anche i risultati di uno studio britannico con integrazione di vitamina B sono di sostegno a questi risultati".

Sui test cognitivi, i punteggi variavano da -2,18 a 1,42, con una media di 0,23. Per ogni aumento di un microgrammo per litro di omocisteina - uno degli indicatori di carenza di B12 - i punteggi cognitivi diminuivano di 0,03 unità standardizzate o punti. La Tangney nota che il livello di vitamina B12 stessa nel sangue non era associata a problemi cognitivi o alla perdita di volume cerebrale. Ha detto che bassi livelli di vitamina B12 possono essere difficili da rilevare nelle persone anziane guardando solo ai livelli ematici di questa vitamina. "I nostri risultati supportano la tesi che la mancanza di vitamina B12 è un fattore di potenziale rischio per l'atrofia cerebrale e può contribuire al deficit cognitivo", ha detto Tangney.

Altri ricercatori del Rush coinvolti nello studio erano il Dott. T. Neelum Aggarwal, Hong Li, Robert S. Wilson, PhD, il dottor Denis Evans e Martha Clare Morris, ScD. Lo studio è stato sostenuto dal National Institute on Aging.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.

 

 

 


Fonte: Materiale del Rush University Medical Center, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.

Riferimento: CC Tangney, NT Aggarwal, H. Li, RS Wilson, C. DeCarli, DA Evans, MC Morris. Vitamin B12, cognition, and brain MRI measures: A cross-sectional examination. Neurology, 2011; 77 (13): 1276 DOI: 10.1212/WNL.0b013e3182315a33.

Pubblicato in ScienceDaily il 26 Settembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.