Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ingrediente attivo nella cannabis protegge le cellule cerebrali che invecchiano

Ricercatori del Salk Institute hanno scoperto che il cannabinolo conserva le funzioni dei mitocondri e previene il danno ossidativo alle cellule.

Zhibin Liang et al 2022Mitocondri sani (verde), mitocondri con effetti dello stress ossidativo (blu) e stress ossidativo con cannabinolo (rosso). Immagini interne con struttura dei mitocondri ingrandita. Fonte: SALK

Decenni di ricerca sulla cannabis medica si sono concentrati sui composti THC e CBD per applicazioni cliniche, ma molto meno sappiamo sulle proprietà terapeutiche del cannabinolo (CBN). Ora, un nuovo studio degli scienziati del Salk Intitute mostra che il CBN può proteggere le cellule nervose dal danno ossidativo, un percorso importante verso la morte cellulare.


I risultati, pubblicati online il 6 gennaio 2022 su Free Radical Biology and Medicine, suggeriscono che il CBN ha il potenziale di trattare le malattie neurodegenerative relative all'età, come il morbo di Alzheimer (MA).


"Abbiamo scoperto che il cannabinolo protegge i neuroni dallo stress ossidativo e dalla morte cellulare, due dei principali contributori del MA"
, afferma l'autrice senior Pamela Maher, prof.ssa di ricerca e responsabile del laboratorio di neurobiologia cellulare del Salk. "Questa scoperta potrebbe un giorno portare allo sviluppo di nuove terapie per il trattamento di questa malattia e di altri disturbi neurodegenerativi, come il Parkinson".


Il CBN, che deriva dalla pianta della cannabis, è molecolarmente simile al THC, ma non è psicoattivo. È anche meno regolato dalla FDA-Food & Drug Administration. La ricerca precedente del laboratorio della Maher aveva scoperto che il CBN ha proprietà neuroprotettive, ma non era chiaro come funzionava. Ora, questo nuovo studio spiega il meccanismo attraverso cui il CBN protegge le cellule cerebrali da danni e morte.


Il gruppo della Maher ha esaminato il processo di ossidosi, chiamato anche ferroptosi, che si ritiene sia presente nel cervello invecchiato. Sempre più evidenze suggeriscono che l'ossidosi può essere una causa del MA. L'ossidosi può essere attivata dalla graduale perdita di un antiossidante chiamato glutatione, con danni conseguenti alle cellule neurali e morte, tramite ossidazione lipidica. Nello studio, gli scienziati hanno trattato le cellule nervose con CBN, e hanno poi introdotto un agente per stimolare il danno ossidativo.


Hanno anche scoperto che il CBN ha l'effetto di proteggere i mitocondri, le centrali energetiche delle cellule, all'interno dei neuroni. Nelle cellule danneggiate, l'ossidazione induce i mitocondri ad arricciarsi come ciambelle, un cambiamento che si vede anche nelle cellule invecchiate prelevate dal cervello delle persone con MA. Trattare le cellule con CBN ha impedito ai mitocondri di arricciarsi e ne ha mantenuto il funzionamento regolare.


Per confermare l'interazione tra CBN e mitocondri, i ricercatori hanno quindi replicato l'esperimento nelle cellule nervose alle quali erano stati rimossi i mitocondri. In queste cellule, il CBN non ha più dimostrato il suo effetto protettivo.


"Abbiamo dimostrato direttamente che il mantenimento della funzione mitocondriale è richiesto specificamente perché il composto abbia effetti protettivi", ha detto la Maher.


In un'altra scoperta chiave, i ricercatori hanno dimostrato che il CBN non attiva i recettori dei cannabinoidi, che sono necessari perché i cannabinoidi producano una risposta psicoattiva. Pertanto, la terapia con CBN funzionerebbe senza indurre l'individuo a diventare 'eccitato'.


"Il CBN non è una sostanza controllata come il THC, il composto psicotropico della cannabis, e c'è evidenza che il CBN è sicuro negli animali e negli esseri umani. E poiché il CBN funziona indipendentemente dai recettori dei cannabinoidi, il CBN potrebbe anche funzionare in un'ampia varietà di cellule con grande potenziale terapeutico"
, afferma il primo autore Zhibin Liang, postdottorato del laboratorio della Maher.


Oltre al MA, i risultati hanno implicazioni per altre malattie neurodegenerative, come il Parkinson, anch'esso collegato alla perdita di glutatione.


"La disfunzione mitocondriale è implicata nei cambiamenti in vari tessuti, non solo nel cervello e nell'invecchiamento; quindi il fatto che questo composto sia in grado di mantenere la funzione mitocondriale suggerisce che potrebbe avere altri benefici oltre al contesto del MA"
, ha detto la Maher.


La Maher aggiunge che lo studio mostra la necessità di ulteriori ricerche sul CBN e su altri cannabinoidi meno studiati. Come passaggio successivo, il gruppo della Maher sta lavorando per vedere se può riprodurre i risultati in un modello preclinico di topo.

 

 

 


Fonte: Salk Institute for Biological Studies (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Zhibin Liang, David Soriano-Castell, Devin Kepchia, Brendan Duggan, Antonio Currais, David Schubert, Pamela Maher. Cannabinol inhibits oxytosis/ferroptosis by directly targeting mitochondria independently of cannabinoid receptors. Free Radical Biology and Medicine, 6 Jan 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.