Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nell'Alzheimer è distrutta la regolazione circadiana della cognizione

circadian cycle

La disfunzione circadiana legata al morbo di Alzheimer (MA) è nota per interrompere il sonno e i modelli di attività quotidiane. La nuova ricerca in un topo modello della malattia suggerisce che l'accumulo di amiloide-beta (Aβ) nel cervello, uno dei tratti distintivi del MA, potrebbe anche contribuire al deficit nella regolazione circadiana dell'apprendimento e della memoria all'inizio del processo della malattia.


I ricercatori hanno testato i comportamenti cognitivi in ​​un topo modello del MA che accelera l'accumulo di Aβ nel cervello, per valutare la memoria a breve, intermedio e lungo termine nelle fasi precoci e tarde della malattia. Gli animali notturni sono di solito più attivi e vigili di notte e quindi funzionano cognitivamente di più in quel momento, come dettato dal loro orologio circadiano.


"Nei topi normali, c'era una differenza di tempo diurno nel recupero della memoria. Nel topo modello della malattia non c'era, le differenze diurne nella memoria erano smussate, il che significa che il suo orologio è disfunzionale"
, ha detto l'autrice dello studio Anisha Kalidindi, dottoranda di biologia molecolare, cellulare e di biologia dello sviluppo all'Ohio State University. "Presi nell'insieme, guardando ai suoi comportamenti nel suo complesso, vediamo che questi deficit nel ciclo circadiano della cognizione si verificano presto nel processo della malattia e possono essere correlati alla disregolazione dell'orologio [circadiano]".


La Kalidindi ha presentato il lavoro l'11 novembre a una sessione di poster virtuali alla riunione annuale della Society of Neuroscience.


La nostra capacità di pensare chiaramente, ed efficacemente, cambia nel corso del giorno, poiché le funzioni cellulari in specifiche regioni del cervello, che influenzano la memoria e l'apprendimento, sono regolate dal nostro orologio circadiano. Lo stesso vale per gli animali.


Nel test della memoria a termine intermedio, ad esempio, i topi hanno trascorso del tempo esplorando due oggetti in un'arena. Sono stati tolti e riportati 30 minuti più tardi alla stessa arena, dove un oggetto era stato spostato. Il loro comportamento standard sarebbe quello di trascorrere più tempo ad esplorare la novità dell'oggetto spostato, un segno che riconoscono il cambiamento.


I topi normali nello studio erano significativamente più propensi a riconoscere l'oggetto spostato di notte rispetto al giorno, ma nei topi modello di MA, non c'era questa differenza giorno-notte nel localizzare il nuovo oggetto.


"Questo studio ci dà una comprensione insolitamente completa della cognizione circadiana in questo modello", ha detto la Kalidindi. "Abbiamo davvero dei bei dati su questo insieme di comportamenti che possiamo usare per fare ipotesi interessanti e trovare nuove direzioni da lì. Stiamo cercando di suddividere la malattia un pezzo dopo l'altro per vedere come questi diversi fattori guidano la disfunzione".


Sono necessarie ulteriori ricerche molecolari per confermare che la biologia circadiana è dietro i cambiamenti cognitivi visti nello studio, ma la Kalidindi ha detto che i risultati creano buoni argomenti per dare maggiore attenzione ai benefici della salute circadiana. E conclude:

"Il sonno è un comportamento regolamentato dai cicli circadiani, ma lo è anche mangiare per ottimizzare il metabolismo per tutto il giorno, e l'esposizione alla luce: anche quelli sono importanti per la salute circadiana. Spero che l'impatto di questa ricerca possa portare a una migliore comprensione del pubblico di quanto è importante la biologia circadiana per la salute in generale, e specificamente per l'apprendimento e per la memoria".

 

 

 


Fonte: Emily Caldwell in Ohio State University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.