Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rapporto: a meno della metà delle persone con Alzheimer è stata detta la diagnosi

Rapporto: a meno della metà delle persone con Alzheimer è stata detta la diagnosiIl rapporto «2015 Alzheimer's Disease Facts and Figures» dell'Alzheimer's Association, pubblicato ieri, ha rilevato che solo il 45 per cento delle persone con Alzheimer o i relativi caregiver dicono di aver saputo la diagnosi dal proprio medico.


Al contrario, più del 90 per cento delle persone con i quattro tumori più comuni (seno, colon-retto, polmone e prostata) dicono che è stata detta loro la diagnosi.


"Questi tassi troppo bassi di divulgazione dell'Alzheimer ricordano quelli del cancro negli anni '50 e '60, quando anche citare la parola cancro era tabù", ha detto Beth Kallmyer, RSU, vice presidente dei servizi costituenti dell'Alzheimer's Association. "E' della massima importanza rispettare l'autonomia delle persone, dare loro la facoltà di prendere le proprie decisioni e riconoscere che le persone con Alzheimer hanno tutto il diritto di discutere con sincerità con i loro medici. Quando viene loro rivelata la diagnosi, possono capire meglio i cambiamenti che stanno vivendo, massimizzare la qualità della loro vita e spesso mantenere un ruolo attivo nella pianificazione del futuro".


Il rapporto riscontra anche che le persone con Alzheimer o i loro caregiver hanno più probabilità di dire che hanno saputo la diagnosi dal medico dopo che la malattia è diventata più grave. Secondo la Kallmyer, questo è un problema, perché apprendere la diagnosi così avanti nel decorso di una malattia progressiva del cervello può inficiare la capacità della persona di partecipare al processo decisionale sui piani di assistenza, o sui problemi legali e finanziari, e limitare la sua capacità di partecipare alle ricerche o di rispettare piani permanenti.


Uno dei motivi citati più di frequente dagli erogatori di assistenza sanitaria per non divulgare la diagnosi di Alzheimer è la paura di causare un disagio emotivo al paziente. Tuttavia, secondo il nuovo rapporto, "gli studi che hanno esaminato questo tema hanno scoperto che sono pochi i pazienti a deprimersi, o ad avere altri problemi emotivi a lungo termine, a causa della diagnosi".

 

Vantaggi di rivelare la diagnosi di Alzheimer

Secondo l'Alzheimer's Association, dire la verità alla persona con Alzheimer sulla sua diagnosi deve essere una pratica standard. La diagnosi può essere comunicata in modo sensibile e solidale per evitare inutili sofferenze.


"Sulla base dei principi di etica medica, esiste l'ampio consenso tra gli operatori sanitari che le persone hanno il diritto di conoscere e comprendere la loro diagnosi, inclusa quella di Alzheimer", ha detto William Klunk, MD, PhD, presidente del Comitato Consultivo Medico-Scientifico dell'Alzheimer's Association. "I risultati di questo rapporto accendono una luce sulla necessità di dare maggiori informazioni agli studenti di medicina e a chi pratica assistenza sanitaria, su come generare e comunicare efficacemente la diagnosi di Alzheimer".


Il Dr. Klunk è Professore di Psichiatria e Neurologia all'Università di Pittsburgh, dove è anche condirettore dell'Alzheimer's Disease Research Center.


I vantaggi di una spiegazione pronta e chiara della diagnosi di Alzheimer sono stati stabiliti in diversi studi. I vantaggi includono un migliore accesso alle cure mediche di qualità e ai servizi di supporto, e la possibilità di partecipare alle decisioni che riguardano la loro cura, compreso il consenso informato per i piani di trattamento attuali e futuri.


Conoscere presto la diagnosi consente alla persona con Alzheimer di ottenere il massimo beneficio dai trattamenti disponibili, e può anche aumentare le probabilità di partecipare a studi clinici di farmaci che aiutano a far progredire la ricerca.

 

Epidemia di Alzheimer e il suo impatto

Il rapporto fornisce uno sguardo in profondità sulla prevalenza, l'incidenza, la mortalità e l'impatto economico dell'Alzheimer e delle altre forme di demenza, che continuano a crescere a tassi impressionanti con l'invecchiamento della popolazione.


"L'Alzheimer è una minaccia tripla, a differenza di qualsiasi altra malattia, con l'impennata della prevalenza, la mancanza di un trattamento efficace e dei costi enormi. Ci sono ricerche promettenti in lista, ma c'è un bisogno urgente di accelerare i finanziamenti federali per trovare le opzioni di trattamento che possano prevenire e curare con efficacia l'Alzheimer. La politica deve continuare il suo impegno nella lotta contro l'Alzheimer, aumentando di 300 milioni di dollari i finanziamenti per la ricerca di Alzheimer nell'anno fiscale 2016, compreso un aumento dei finanziamenti federali di ricerca sui migliori strumenti diagnostici di Alzheimer, per aumentare la certezza della diagnosi", ha detto la Kallmyer.

 

Prevalenza, incidenza e mortalità

  • Secondo il rapporto, si stima che 5,3 milioni di americani abbiano l'Alzheimer nel 2015. Questo include una stima di 5,1 milioni di persone over-65, e circa 200 mila persone sotto i 65 anni che hanno la forma ad insorgenza precoce del morbo. In mancanza di scoperte mediche, il numero salirà a 13,8 milioni entro il 2050.

  • Quasi mezzo milione (circa 473.000) di over-65 svilupperanno l'Alzheimer negli Stati Uniti nel 2015. Ogni 67 secondi, qualcuno negli Stati Uniti sviluppa il morbo. Entro la metà del secolo, ogni 33 secondi un americano svilupperà la malattia.

  • Due terzi (3,2 milioni) degli americani over-65 con Alzheimer sono donne.

  • L'Alzheimer è la sesta causa di morte negli Stati Uniti, e la quinta causa di morte per gli over-65. Dal 2000 al 2013, il numero di morti di Alzheimer è aumentato del 71 per cento, mentre le morti per altre malattie gravi sono diminuite. (I decessi per malattie del cuore sono diminuiti del 14 per cento; per ictus del 23 per cento; per HIV del 52 per cento; per cancro della prostata del 11 per cento e per cancro al seno del 2 per cento).

 

Costi e impatto finanziario

  • L'Alzheimer è la malattia più costosa della società. I pagamenti totali del 2015 per la cura delle persone con Alzheimer e altre forme di demenza sono stimati in 226 miliardi dollari, di cui 153 miliardi di dollari a carico di Medicare e Medicaid [assicurazioni sanitarie pubbliche].

  • Il totale dei pagamenti per l'assistenza sanitaria, quella a lungo termine e l'hospice delle persone con Alzheimer e altre forme di demenza è previsto a oltre 1.000 miliardi dollari nel 2050 (in dollari correnti).

  • Nel 2014, i 15,7 milioni di caregiver famigliari e altri non pagati, per persone con Alzheimer e con altre demenze, hanno fornito il numero stimato di 17,9 miliardi di ore di cura non retribuite, un contributo alla nazione che vale 217,7 miliardi dollari (con l'assistenza valutata a 12,17 dollari all'ora).

 

 

 

 

 


Fonte: Alzheimer's Association (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: 2015 Alzheimer's disease facts and figures, Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association, March 2015, Volume 11, Issue 3, Pages 332–384, DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.jalz.2015.02.003

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.