Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Proposti esami anticipati per soggetti a rischio

Esperti della malattia di Alzheimer propongono nuovi criteri per  diagnosticare la demenza, che potrebbero rilevarla in una fase precedente e sottoporre più pazienti al trattamento o alla sperimentazioni di nuovi farmaci.

Un gruppo di esperti internazionali ha detto che la nuova disciplina dovrebbe rivedere la definizione del morbo di Alzheimer per tener conto dei recenti sviluppi scientifici, incluso l'uso dei cosiddetti biomarcatori o segnali biologici, che possono dimostrare se una persona è a rischio, prima di avere dei sintomi.

Questa fase pre-clinica, che può partire circa 10 anni prima che venga accertata la demenza, è ampiamente considerata come il momento migliore per intervenire nella malattia di Alzheimer. Recenti studi hanno dimostrato che le scansioni cerebrali, le analisi del liquido spinale e altri test possono aiutare a prevedere chi svilupperà il morbo di Alzheimer e stanno diventando cruciali per ricercatori e imprese di medicinali che stanno provando a sviluppare nuovi trattamenti.

"E' molto importante passare dal vecchio modo di vedere la malattia di Alzheimer a uno nuovo, che considera l'importanza dei biomarkers", ha detto Bruno Dubois dell'ospedale Francese Salpetriere Hospital. "Non c'è più motivo di aspettare fino a quando i pazienti hanno sviluppato in pieno la demenza," ha detto Dubois, che guida il Gruppo di lavoro internazionale per i Nuovi Criteri di Ricerca per la diagnosi del Morbo di Alzheimer.

[...] Un rapporto il mese scorso ha detto che il costo sostenuto a livello mondiale per affrontare la demenza raggiungerà 604 miliardi dollari nel 2010, più dell'uno per cento del PIL globale, e tali costi saliranno ulteriormente con il numero di malati destinati a triplicare entro il 2050.

Attualmente solo un esame post-mortem può assolutamente confermare che una persona aveva il morbo di Alzheimer. Ma in un articolo sulla rivista The Lancet Medical di Lunedi 11 ottobre 2010, il team di Dubois ha detto che l'Alzheimer deve essere definito come una sindrome clinico-biologica, per permettere una diagnosi da effettuare sulla base di biomarcatori in pazienti viventi e in una fase precoce di malattia.

Per rispondere a questi nuovi criteri per la diagnosi di Alzheimer, i pazienti non avrebbero necessariamente già avere sintomi clinici di demenza, ma una compromissione di memoria episodica insieme con almeno un biomarcatore positivo mostrato da una scansione del cervello o in test chiamato analisi del liquido cerebrospinale (CSF).

"Il valore di queste definizioni è la loro potenziale applicazione in studi clinici di farmaci che possono modificare la malattia," ha scritto il team Dubois.

Diversi grandi studi clinici di potenziali farmaci di Alzheimer da aziende come Pfizer, Eli Lilly e Medivation hanno fallito negli ultimi anni,  in parte -dicono gli esperti-  perché sono stati testati nelle persone il cui cervello era già stato troppo danneggiato dalla malattia.

Reuters, 10 ottobre 2010

Notizie da non perdere

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)