Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Vivere con demenza: imparare dalle narrazioni culturali delle società che invecchiano

hasting living well with dementia issue cover

Sperimentare o anche contemplare la demenza solleva alcune delle domande più profonde nella bioetica e nelle discipline umanistiche: cosa significa essere una persona? Come trovare significato nella vita mentre si affronta un progressivo deterioramento neurologico? Gli operatori sanitari, i residenti di un quartiere o i cittadini di società che invecchiano cosa devono alle persone con demenza e perché? E in che modo idee e valori condivisi - narrazioni - che circolano all'interno di società e gruppi modellano l'esperienza di vivere con la demenza, nel bene e nel male?


Per migliorare la vita dei nostri concittadini con demenza o fornire cure alla demenza, tutti noi abbiamo bisogno di prestare attenzione a come immaginiamo e parliamo di queste esperienze intrecciate e sempre più comuni, conclude il rapporto speciale Living with Dementia: Learning from Cultural Narratives in Aging Societies (vivere con demenza: apprendere dalle narrazioni culturali nelle società che invecchiano).


Questo rapporto risponde alle chiamate dei professionisti dell'assistenza sanitaria e del servizio sociale per trovare nuovi modi per rappresentare e parlare di demenza, termine che comprende l'Alzheimer e le demenze correlate. Queste condizioni associate all'invecchiamento, progressivamente debilitanti e fatali, influenzano il pensiero, la memoria, il discorso e il comportamento di una persona e richiedono livelli crescenti di cure pratiche. Il rapporto rileva che oltre 7 milioni di persone vivono con demenza negli Stati Uniti e quasi 12 milioni di persone, di solito familiari, forniscono cure non retribuite per la demenza.


Le narrazioni culturali che descrivono le persone con demenza come "andate" o che sono già "morte", o la perdita di memoria come perdita di sé, trasmettono stigma e suggeriscono che le persone con demenza non sono più membri della società in cui vivono da tempo. Immaginare le persone con demenza come non più "qui" non è un modo innocuo di parlare, ma ha implicazioni per investimenti in programmi sanitari e sociali negli Stati Uniti e in altre società che invecchiano.


Il rapporto riunisce prospettive degli studiosi di discipline umanistiche in bioetica, studi di invecchiamento e studi sulla disabilità, ricercatori umanistici nelle scienze sociali, educatori medici e operatori di comunità nel lavoro sociale e nell'assistenza infermieristica, per esplorare come le narrazioni culturali modellano la comprensione professionale e pubblica. I contributi considerano come riparare narrazioni imperfette o immaginarne di nuove, invitando i lettori a:

  • Immaginare cosa potrebbe essere una buona vita per una persona con demenza o per un caregiver di una persona con demenza, con attenzione alle esigenze, alle scelte e ai costi di assistenza nel mondo reale.

  • Osservare come le diverse narrazioni culturali sulla demenza circolano tra i gruppi all'interno di una società e considerare quali idee e valori supportano, o compromettono, le esperienze di vita con la demenza e della cura della demenza.

  • Imparare da innovativi programmi di ricerca empirica e di comunità su come capire cosa vuol dire vivere con demenza e come supportare questa esperienza in modi che includono persone con demenza e caregiver di demenza nella vita della comunità.


Nancy Berlinger, ricercatrice senior dell'Hastings Center, afferma:

"Come scrivono nell'introduzione i redattori di questo rapporto, le persone non hanno l'obbligo di 'vivere bene' con la demenza o qualsiasi altra grave condizione di salute. La demenza è una condizione impegnativa con cui vivere.

"Non dovremmo aspettarci che le persone o le famiglie affrontino la demenza da soli, né supporre che tutte le esigenze saranno soddisfatte dai sistemi di assistenza sanitaria. Piuttosto, dovremmo essere molto più ponderati nel modo in cui parliamo di questa prevedibile conseguenza della longevità umana, per aiutare a capire meglio noi stessi e i nostri bisogni attuali e futuri e creare i tipi di programmi che aiutano le persone con demenza a vivere buone vite, riducendo il peso sui caregiver".

 

 

 


Fonte: The Hastings Center for Bioethics (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: About the Special Report. Hastings Center Report, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.