Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come tenere al sicuro una persona con demenza in un ambiente di assistenza a lungo termine?

Camera in Nursing Home RoomFoto: Reuters

Le strategie di prevenzione delle infezioni, per prevenire la diffusione del coronavirus, sono particolarmente impegnative negli ambienti di assistenza a lungo termine, perché i residenti possono avere difficoltà a seguire le pratiche di prevenzione raccomandate, come il distanziamento sociale, lavarsi le mani di frequente, evitare di toccarsi il volto o anche di indossare una mascherina.


Questi tipi di azioni di prevenzione mettono a disagio i residenti con Alzheimer o con un disturbo legato alla demenza, che può portare ad ansia e paura, espresse con agitazione, aggressività o wandering (vagabondaggio).


Il personale sanitario nelle strutture di assistenza e nelle unità di terapia della memoria dovrebbero seguire le linee guida dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), che comprendono:

  • Tenere più coerenti possibile le routine strutturate, incorporando le pratiche di lavaggio frequente delle mani e il distanziamento sociale.

  • Essere consapevoli che potrebbe non essere possibile far tenere la mascherina al residente con demenza, perché sarebbe confuso e la toglierebbe in continuazione.

  • Le attività sono molto importanti per alleviare la noia e possono essere adattate alla camera dell'ospite o con tempi sfalsati in piccoli gruppi nella sala delle attività, con i residenti distanziati.

  • Il personale può aiutare a fornire una qualche forma di esercizio fisico, come camminare in un cortile protetto. L'esercizio fisico aiuta a mantenere il benessere e la salute e può essere un'attività divertente.

  • Si dovrebbero organizzare aree comuni per spaziare i residenti almeno di 2 m l'uno dall'altro, quando possibile, e i residenti che possono camminare devono essere ridiretti con delicatezza quando arrivano in prossimità di altri residenti.

  • Le strutture dovrebbero cercare di assegnare il personale in modo coerente al mantenimento della familiarità tra i residenti, e di limitare gli operatori del reparto di terapia della memoria solo a quelli essenziali per la cura.

  • L'accesso alle cure mediche continue e/o alle procedure di emergenza dovrebbe continuare in base alle direttive delineate dal piano di cura.


Proprio come è impegnativo mantenere le procedure di prevenzione dell'infezione tra i residenti nell'assistenza a lungo termine, altrettanto o forse più difficile può esserlo quando in un residente si sospetta o è confermata la presenza del virus. Sarebbe difficile limitare un residente alla sua stanza e, se è cognitivamente compromesso, spostarlo ad una unità speciale di terapia COVID-19 può causare disorientamento e agitazione, con un aumento dei rischi di wandering o cadute.


Gli amministratori devono determinare se è più sicuro tenere l'assistenza degli ospiti infetti nel reparto di terapia della memoria con personale dedicato o spostarli in una unità specializzata COVID-19. Se quest'ultima è l'opzione scelta, il personale dell'unità COVID-19 dovrebbe essere preparato e conoscere le informazioni biografiche del residente, come le abitudini e le attività che preferisce. Inoltre, è utile portare gli oggetti familiari dell'ospite nel nuovo ambiente per sicurezza e comfort.


Secondo i CDC, si dovrebbe sempre fare attenzione ai cambiamenti nei comportamenti, come aumento dell'agitazione, confusione, dolore improvviso e/o aumento dei sintomi della demenza, poiché questi sintomi possono essere indicatori di peggioramento dello stress e dell'ansia, così come di COVID-19 o altre infezioni.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)