Esperienze e opinioni
Una mente di magnesio: questo minerale poliedrico protegge dall'invecchiamento cognitivo
Il magnesio fa parte di centinaia di reazioni cellulari nel corpo, che interessano quasi tutti i sistemi. I muscoli non potrebbero muoversi senza di esso. Il tuo cuore non potrebbe battere in sua assenza. I percorsi metabolici si basano su di esso per la secrezione dell'insulina e il controllo della glicemia. Il magnesio è altrettanto vitale per la funzione cerebrale.
Più di 300 enzimi dipendono dal magnesio, molti dei quali sono attivi nel sistema nervoso. Nessuna sorpresa, quindi, che i ricercatori abbiano trovato il magnesio essenziale per la resistenza allo stress e la regolazione dell'umore. L'elemento supporta l'apprendimento e la memoria, promuovendo la densità delle sinapsi, in particolare nell'ippocampo. Studi hanno dimostrato che il magnesio previene la perdita di sinapsi e mantiene la plasticità sinaptica in modelli sperimentali dell'Alzheimer, proteggendo la funzione cognitiva.
Come se il minerale non avesse già abbastanza da fare, i ricercatori segnalano ora che il magnesio regola i livelli di vitamina D, una sostanza nutritiva che ha molti ruoli nel sistema nervoso. Tutti gli enzimi coinvolti nella sintesi della vitamina D (che avviene nella pelle in seguito all'esposizione alla luce solare) richiedono magnesio come cofattore.
Il corpo deve soddisfare tutte le sue esigenze di magnesio con la dieta. Tuttavia, il tavolo americano standard ha solo circa la metà della dose giornaliera raccomandata di minerale. I ricercatori della Vanderbilt University hanno trovato, in uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Nutrition, che la sintesi della vitamina D e il metabolismo si spengono in caso di carenza di magnesio.
Gli scienziati stanno evidenziando da tempo la necessità di una maggiore assunzione di vitamina D, soprattutto alle latitudini settentrionali; si stima che circa l'80% degli americani siano carenti di vitamina D. La nuova ricerca indica che anche senza un adeguato apporto di magnesio, la vitamina D ha poco valore biologico: rimane immagazzinata e inattiva.
Ciò ha enormi implicazioni per la funzione del cervello, perché la vitamina D è essenziale anche per la salute del cervello. Esistono recettori per la vitamina D nei nuclei di tutte le cellule cerebrali. La vitamina D è necessaria per il dispiego iniziale dello sviluppo del cervello, assegnando le funzioni alle cellule staminali neuronali, tra i molti altri ruoli. È necessario per il rilascio dei neurotrasmettitori e anche per il consolidamento della memoria.
Un altro nuovo studio (un esame particolarmente rigoroso degli effetti della dieta sulla salute del cervello) ha scoperto che la vitamina D è una delle poche sostanze nutritive in grado di predire le prestazioni cognitive degli anziani. Lo stato della vitamina D è un fattore determinante per la connettività del cervello, che permette l'efficienza delle reti nervose e l'accesso immediato alle informazioni memorizzate.
Lo studio, che ha coinvolto 116 adulti sani da 65 a 75 anni di età, è degno di nota perché i suoi metodi consentono un elevato livello di fiducia nei risultati. Gli scienziati dell'Università dell'Illinois hanno misurato direttamente i marcatori ematici di nutrienti. Ancora di più, piuttosto che fare affidamento solo su test cognitivi, per dedurre l'efficienza del cervello, hanno misurato direttamente i modelli locali e globali di connettività cerebrale, tramite tecniche di scansione ad alta risoluzione.
Lo studio si è concentrato su 32 nutrienti presenti nella dieta mediterranea, che ha dimostrato in studi precedenti di mantenere le funzioni cerebrali nell'invecchiamento e di prevenire le neurodegenerazioni. I ricercatori hanno scoperto che la vitamina D agisce con una manciata di altri nutrienti (acidi grassi omega-3 e 6, carotenoidi, licopene, riboflavina, acido folico e vitamina B12) per mantenere la salute cognitiva. Con tutto il suo valore, tuttavia, la vitamina D rimane dormiente in assenza di magnesio.
Il magnesio è stato oggetto di notizie mediche nel 17° secolo, con la scoperta del sale Epsom, di cui è un componente. Data l'ubiquità del magnesio nel corpo, possono volerci un paio di secoli per scoprire pienamente il suo ruolo nella nutrizione e nella funzionalità umana.
Il magnesio sul cervello:
- Contrasta la depressione.
- Riduce la reattività dello stress.
- Migliora l'ansia.
- Influenza l'attività dei recettori NMDA.
- Inverte l'invecchiamento cerebrale.
- Controlla la densità e la plasticità sinaptica.
- Conserva la funzione neurologica nel trauma cranico.
I molti volti di magnesio:
- Riduce il rischio di diabete.
- Regola la pressione sanguigna.
- Genera e ripara il DNA.
- Mantiene le ossa.
- Promuove la sintesi delle proteine da amminoacidi.
- Permette la contrazione e il rilassamento dei muscoli.
- Riduce i biomarcatori di infiammazione nel sangue.
- Mantiene i ritmi circadiani del corpo.
Fatti essenziali:
- Il magnesio è il quarto minerale più abbondante nel corpo, dopo calcio, potassio e sodio.
- La RDA (dose giornaliera raccomandata) di magnesio è di 420 mg per i maschi adulti e 320 mg per le femmine adulte.
- Fino al 75% degli americani consumano una dieta carente di magnesio.
- L'assunzione di magnesio è particolarmente bassa tra coloro che consumano cereali raffinati e altri prodotti alimentari trasformati.
- Quelli più a rischio di insufficienza di magnesio sono le persone con disturbi gastrointestinali, quelli con diabete di tipo 2, e coloro che bevono molto alcool.
- Gli anziani consumano meno magnesio rispetto agli adulti più giovani.
- Non esiste un test adeguato per misurare lo stato del magnesio; i livelli sierici hanno poca correlazione con i livelli globali di magnesio del corpo o con le concentrazioni in tessuti specifici.
- Gli alimenti con il più alto contenuto di magnesio sono le mandorle, gli spinaci, i semi di zucca, gli anacardi, le arachidi, gli avocado e il cioccolato fondente.
- Gli integratori di magnesio hanno dimostrato di aumentare l'efficacia del Prozac nel trattamento della depressione, rispetto ad un placebo.
- Il magnesio agisce sui recettori NMDA del cervello per prevenire l'eccesso di stimolazione neuronale dal neurotrasmettitore glutammato; tale eccitotossicità è implicata in molti disturbi, dal dolore cronico alla depressione, all'ansia.
- Diminuisce il dolore cronico.
Fonte: Hara Estroff Marano in Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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