Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Di fronte alla paura, di fronte all'Alzheimer: perché la diagnosi precoce è un dovere

Innumerevoli volte durante i miei 35 anni di studio e trattamento delle malattie del cervello, mi sono trovato di fronte a pazienti che erano attanagliati dalla paura di poter perdere la mente e l'identità. La paura del morbo di Alzheimer (MA) e di altre forme di demenza si è radicata così profondamente nella nostra società da ritenere, erroneamente, che la diagnosi di demenza possa equivalere alla condanna a morte.


Quindi, sono rimasto piuttosto deluso, ma non molto sorpreso, di leggere i risultati del recente rapporto 2019 Facts and Figures dell'Alzheimer's Association, che ha dimostrato che solo la metà degli anziani riceve una valutazione per i problemi di memoria e di pensiero e ancora meno ricevono valutazioni di routine. Questo nonostante la forte convinzione degli anziani e dei medici di base che anche brevi valutazioni cognitive sono importanti per la diagnosi precoce e le potenziali terapie.


Le valutazioni conoscitive annuali sono una componente necessaria della visita annuale di benessere di Medicare, ma i risultati del rapporto mostrano che solo un anziano su tre ne è a conoscenza. Il sondaggio ha anche rilevato che, mentre la stragrande maggioranza degli anziani viene abitualmente controllata per la pressione sanguigna, il colesterolo e altri fattori di salute, solo uno su sette (16%) afferma di ricevere regolari valutazioni cognitive durante i controlli di routine.


Questo deve cambiare. Il costo economico, sociale e personale della demenza è così grande e la qualità generale della cura della demenza della nostra nazione è così scarsa che noi come società non possiamo più permetterci di chiudere un occhio su questa crisi crescente.


Considerate questo: circa 5,5 milioni di americani hanno il MA e le condizioni relative, e si prevede che il numero raddoppierà entro il 2050. Il costo totale delle cure per la demenza negli Stati Uniti (escluse le cure fornite da familiari e amici) ha già raggiunto 259 miliardi di dollari nel 2017, un onere finanziario maggiore del cancro o delle malattie cardiache e individui e famiglie sono stati costretti a pagare più di 50 miliardi di dollari di costi diretti.

 

 

La maggior parte dei pazienti con demenza muoiono senza una diagnosi

La statistica più triste, tuttavia, è che oltre il 50% delle persone con demenza muore senza che la loro condizione sia stata diagnosticata e discussa con loro o con le loro famiglie. Questi individui e i loro caregiver sono privati ​​del beneficio di scoprire un problema di salute così importante, senza mai ricevere le conoscenze e l'istruzione che potrebbero alleviare gli oneri finanziari e psicologici che comporta.


Si potrebbe evitare l'uso inappropriato di farmaci, visite al pronto soccorso, ospedalizzazioni e interventi medici e chirurgici non necessari, insieme al costo straordinario delle cure errate, e un numero illimitato di caregiver potrebbe risparmiarsi lo stress intenso, la depressione e gli altri gravi effetti negativi sulla salute.

 

 

Perché è importante la diagnosi precoce di MA e demenza

La diagnosi, preferibilmente all'inizio del decorso della malattia, può davvero essere una benedizione. I pazienti e le famiglie possono finalmente interrompere la ricerca incessante, i test infruttuosi e le visite specialistiche inutili per trovare una risposta.


L'istruzione e il sostegno possono aiutare il paziente e la famiglia a trovare i trattamenti migliori, evitare trattamenti dannosi e non necessari, imparare a gestire i sintomi e pianificare il futuro stabilendo testamenti, deleghe, direttive anticipate e piani di assistenza a lungo termine.

 

 

Nei test della demenza, i medici non fanno sempre le domande giuste

Con i pazienti più anziani, molti medici di assistenza primaria non hanno l'esperienza, la formazione o il tempo per accedere a una valutazione cognitiva significativa. Alcuni chiedono semplicemente ai pazienti più anziani "Come va la tua memoria?", ma molti non pensano affatto a chiederlo. Non li biasimo.


La pratica medica moderna è estremamente impegnativa e richiede molto tempo e molti medici non sono inclini ad andare troppo in profondità per portare alla luce problemi che potrebbero non essere immediatamente evidenti.


Anche solo sfiorare l'argomento può causare reazioni volatili tra alcuni pazienti che vedo. "Cosa vuoi dire che sei preoccupato per la mia memoria? Perché dici questo? La mia memoria va bene!". Dico ai miei pazienti che voglio solo sentire come stanno andando e se hanno avuto cambiamenti nel tempo, e poi far seguire ciò con una valutazione cognitiva. Uso la frase "guardare sotto il cofano".

 

 

Come dovrebbero essere le valutazioni cognitive di routine

Le valutazioni cognitive non devono essere onerose. Può iniziare con un semplice 'Mini-Cog' di tre minuti in cui viene chiesto alla persona di ripetere e ricordare tre parole comuni (ad esempio, pony, quarto, arancio); quindi di disegnare l'immagine di un orologio, con le lancette che segnano un orario specifico. Viene quindi chiesto di ripetere le tre parole.


La loro capacità di farlo è un forte indicatore del fatto che abbiano un deficit cognitivo lieve, moderato o grave. Se necessario, si passa a test più completi sulla funzione cerebrale, dopo di che sarà possibile effettuare una diagnosi più specifica.

 

 

Ha avuto la diagnosi di MA. E ora?

Certamente, la diagnosi reale di MA o demenza è inizialmente devastante per la maggior parte dei miei pazienti e dei loro cari. Possono andare da zero a 100 in un secondo, e in quel momento di panico puro penseranno o addirittura diranno ad alta voce, "Potrei anche uccidermi".


L'unico antidoto a questo terrore e disperazione è cercare di 'normalizzare' la demenza sottolineando che è fondamentalmente come le altre malattie croniche.


Con i miei pazienti che si trovano nelle prime fasi della demenza, affronterò con calma i punti che, sebbene all'inizio sembrino una diagnosi spaventosa, questa non è un'emergenza e che abbiamo una vasta gamma di interventi medici e non medici da implementare.

 

 

La demenza è una malattia cronica che può essere gestita

Cerco di spiegare che ogni essere umano rischia di contrarre una malattia cronica ad un certo punto, a meno che non venga investito da un camion. Dico loro che la demenza è una delle tante malattie croniche come il diabete, l'artrite o le malattie cardiache e ora sappiamo molto di più su come gestirla, rispetto a prima.


Spiego anche che la malattia può bollire lentamente per anni o anche decenni e che abbiamo persone che vivono a lungo con il MA con una qualità di vita molto buona. Dico ai pazienti che ottimizzeremo la loro sicurezza, la loro dignità, la loro indipendenza e il loro godimento della vita. Sottolineo che lavoreremo con loro nel lungo periodo; che staremo loro dietro.


Per alcune persone, può sembrare difficile da credere, ma una conversazione calma con i miei pazienti può dare loro un contesto più pieno del MA, possono rapidamente iniziare a stabilizzarsi e iniziare ad affrontare il loro futuro con realistico ottimismo.


Il fatto è che abbiamo appreso molti nuovi modi per comprendere meglio i comportamenti dei pazienti con demenza e aiutarli a evitare lesioni, deliri e emergenze psichiatriche. Stiamo perseguendo alcune promettenti nuove sperimentazioni cliniche mirate alla prevenzione e al trattamento. Non è più l'«Alzheimer della Nonna». Questa è una malattia cronica e sappiamo molto su come gestirla.


Ma per aiutare veramente questa grande e crescente popolazione, tutti noi come società - funzionari sanitari, facoltà mediche, medici, famiglie e pazienti - dobbiamo renderci conto che si devono porre domande difficili prima di poter affrontare e superare la paura.

 

 

 


Fonte: Pierre N. Tariot MD, direttore del Banner Alzheimer’s Institute in Being Patient (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.