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Consigli nutrizionali per le persone con demenza

Le persone affette da demenza spesso dimenticano di mangiare e bere e possono diventare disinteressate al cibo, ma la malnutrizione e la disidratazione causano danni ancora maggiori allo stato fisico e mentale della persona.


Poiché l'80% delle persone che vivono nelle case di cura ha la demenza, è essenziale che il personale sappia che le persone affette da demenza sono spesso incapaci di riconoscere fame e sete, o perché, essendo incapaci di esprimerlo a parole, potrebbero non essere in grado di chiedere cibo e bevande.


Quasi il 40% delle persone ammesse nelle case di cura hanno segni di malnutrizione, secondo la Malnutrition Task Force della GB, un gruppo indipendente di esperti di assistenza sanitaria e sociale.


La perdita di peso può causare piaghe da decubito, atrofia muscolare, apatia e depressione e aumentare il rischio di cadute e infezioni, mentre la disidratazione può causare infezioni del tratto urinario, costipazione e danni al fegato, alle articolazioni e ai muscoli.


Joanne Holmes, docente di nutrizione all'Università di Bournemouth, ha parlato alla recente conferenza sul futuro dell'assistenza, evidenziando la prevalenza della malnutrizione e della disidratazione negli ambienti residenziali. Ha detto: "La malnutrizione costa 13 miliardi di sterline nel Regno Unito. Eppure raramente sentiamo parlare di malnutrizione. Non viene riconosciuta e di conseguenza è sotto-trattata. È l'obesità che occupa la maggior parte della stampa".

 

'Dobbiamo migliorare l'esperienza dei pasti nelle case di cura'

Per far fronte a ciò, la signora Holmes ritiene che sia necessario migliorare l'esperienza dei pasti nelle case di cura. Ha detto:

"Dobbiamo abbattere quel modello tradizionale di tre pasti al giorno. Potrebbe essere meglio somministrare pasti più piccoli, tipo 5/6 mini pasti al giorno e cibo da mangiare con le mani.

"Le persone che vivono con demenza dimenticano quanti tipi diversi di cibo ci sono. Quindi scelgono spesso lo stesso cibo ogni giorno perché non sanno cos'altro c'è. Può essere di aiuto dare loro suggerimenti visivi. Se conosci i tuoi ospiti, conoscerai le loro preferenze alimentari".


Quando invecchiamo, abbiamo la tendenza a preferire il cibo dolce e questo è particolarmente vero per le persone con demenza, secondo la signora Holmes. Se vuoi offrire la torta agli ospiti, lei consiglia:

"Dai loro torte con verdure, come la torta di barbabietola rossa. Puoi anche mettere frutta in piatti salati. Ciò assicurerà che i residenti ricevano comunque i nutrienti di cui hanno bisogno.

"Poiché le persone affette da demenza tendono a perdere il senso dell'olfatto, può essere di aiuto usare erbe e spezie nel cibo per dare un sapore distinto. Offri anche cibo per i residenti con un forte odore come purea di pomodoro o formaggio".

 

"Non impantanarti in ciò che è nutriente"

Lei consiglia alle case di cura di scoprire cosa piace mangiare alle persone e non preoccuparsi di essere "troppo impantanati con ciò che è nutriente".


In alcuni casi, le persone con demenza non riconoscono una tazza di tè e non si rendono conto che è una bevanda. Quando ciò accade, il personale della casa di cura può mostrare fisicamente ai residenti cosa fare usando l'imitazione e sedendosi a prendere una tazza di tè con loro in modo che sappiano cosa fare.


In termini di liquidi, la signora Holmes raccomanda a volte di pensare fuori dagli schemi e di dare liquidi alle persone con ghiaccioli o angurie. Gli ospiti dovrebbero ricevere 1.500 ml di liquidi al giorno.


Lei ha svolto ricerche nelle case di cura sulla nutrizione e l'idratazione e ha trovato che le strutture residenziali tendono a non amare il tè e il caffè in quanto è un diuretico, ma dice che "alcune persone hanno bevuto 10 tazze di tè al giorno per tutta la vita, chi siamo noi per dire quando hanno 78 anni, non puoi avere 10 tazze di tè al giorno".


Anche la meccanica effettiva di mangiare e bere può essere problematica e le case di cura possono acquistare piatti e posate adeguati che riducono i rovesciamenti. Il cibo da mangiare con le mani è un'altra opzione per i residenti che hanno problemi con il coordinamento e la destrezza manuale.


Le linee guida degli ospedali delle Università di Coventry e Warwickshire raccomandano di aumentare la vista e la percezione delle persone usando stoviglie dai colori vivaci, in modo che possano distinguere più facilmente il cibo sul piatto. Le case di cura dovrebbero anche evitare oggetti distraenti come tovaglie, vasi o molti condimenti.


La sig.ra Holmes ha parlato con molti ospiti di case di cura durante la sua ricerca e ha scoperto che "i pasti per loro sono il momento più importante della giornata". Coinvolgere i residenti nella preparazione del cibo li farà sentire parte del processo e li renderà più interessati a mangiare. Le buone attività per farli sentire coinvolti includono sgusciare i piselli, raccogliere erbe e preparare la tavola.


La sig.ra Holmes raccomanda inoltre di rendere un'occasione l'ora dei pasti e coinvolgere tutti nella casa di cura, anche i giardinieri e gli addetti alle pulizie. "Cibo e bevande sono così tanto al centro di ciò che facciamo nella vita. Non dovrebbe essere diverso per le persone in una casa di cura", dice.

 

 

 


Fonte: Sue Learner in Carehome.co.uk (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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