Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Promuovere un senso di sé nella cura della demenza

Promuovere un senso di sé nella cura della demenzaUna cura di qualità della demenza incentrata sulla persona, inizia con una nuova mentalità per i caregiver e le famiglie, ha affermato John Zeisel, ricercatore di demenza, scrittore e fondatore/CEO della Hearthstone Alzheimer Care, nella sua presentazione di apertura al Fall Memory Care Forum di San Diego.


Il libro di Zeisel del 2009, I’m Still Here: A New Philosophy of Alzheimer’s Care (Sono ancora qui: una nuova filosofia della cura dell'Alzheimer), è diventato la pietra angolare di un modello di cura della demenza che porta lo stesso nome.


Il cuore della filosofia è aiutare le persone con Alzheimer a riacquistare un senso di sé e a trovare la gioia nella loro vita quotidiana.


Il modello sostituisce le quattro A dell'Alzheimer (anxious, apathetic, angry, afraid = ansioso, apatico, arrabbiato e impaurito) con un impegno basato sulle capacità del paziente e sulla formazione dei caregiver.


Gli operatori della struttura di assistenza e le famiglie dovrebbero essere sempre incoraggiati a cercare e a imparare di più sulla demenza, ha detto Zeisel ai partecipanti.


"La curiosità porta alla creatività", dice. "Invece di essere frustrati dalle difficoltà della demenza, la curiosità e la disponibilità a imparare cambiano la visione in speranza e in impegno a rendere migliore la giornata piuttosto che a porre fine a un problema".


Il rafforzamento dei caregiver, nella nuova visione della demenza, permette loro di passare il testimone dell'istruzione alle famiglie, aiutandole a concentrarsi sulle abilità del proprio caro invece che sulle sue carenze.

I 7 miti a proposito della demenza:

La cura della memoria di qualità richiede il rifiuto dei seguenti miti, secondo i quali le persone con demenza:

  • Non ricordano
  • Non hanno durata di attenzione
  • Sono sempre aggressivi
  • Perdono l'identità di sé
  • Non riescono a godere delle cose
  • Non possono prendere decisioni
  • Non possono imparare


La mentalità aiuta a controllare il burnout [l'esaurimento fisico e mentale] del personale, compresi i sentimenti di frustrazione e di rabbia quando si verificano comportamenti negativi.


"I caregiver possono allora aiutare le famiglie nello stesso modo", aggiunge Zeisel. "Perché le famiglie passano attraverso un processo di dolore quando un loro membro riceve la diagnosi di Alzheimer".


Troppe persone limitano le loro possibilità di impegnarsi a causa dei miti sulla demenza, aggiunge. Invece di assumere che gli ospiti non possano più fare qualcosa, si dovrebbe fare tutto quello che serve per costruire una relazione con l'ospite e scoprire che cosa gli porta gioia.


"Stiamo spendendo molto denaro alla ricerca di una soluzione rapida per la demenza, ma in realtà è una soluzione lenta", dice. "Ogni giorno fai quello che puoi per fare la differenza".

 

 

 


Fonte: Pamela Tabar in Institute for the Advancement of Senior Care (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.