Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Se io ho l'Alzheimer, l'avranno anche i miei figli?

La domanda più frequente che mi viene rivolta è "Il mio bambino avrà l'Alzheimer?". Nella mia esperienza, questa è una delle più grandi preoccupazioni per chi soffre, e dati gli effetti devastanti della malattia, non è difficile capire il motivo per cui è un pensiero difficile da contemplare.

 

Forma familiare di Alzheimer

Per le persone con una forma familiare di Alzheimer, la risposta è abbastanza semplice. Questo tipo di malattia è causata da una o più mutazioni in uno di questi tre geni: la proteina precursore dell'amiloide (APP), la presenilina 1 (PSEN1) e la presenilina 2 (PSEN2). Tutti questi geni sono coinvolti nella produzione della proteina amiloide. Questa proteina si accumula formando grumi appiccicosi chiamati placche, che si trovano tra le cellule del cervello di Alzheimer e sono una caratteristica della malattia.


Quelli che sono preoccupati di avere un rischio di Alzheimer familiare possono ottenere una risposta definitiva attraverso uno dei tanti test genetici disponibili. Una sola copia del gene mutato ereditato da un genitore colpito può causare la malattia, e i sintomi possono apparire prima dei 65 anni, in genere tra i 30 e i 60. Chiunque è preoccupato di poter soffrire di questa forma di Alzheimer dovrebbe contattare un consulente genetico.


Per fortuna, le famiglie con una forma familiare della malattia rappresentano meno dell'1% di tutte le famiglie colpite da questa malattia debilitante. Per le restanti famiglie con Alzheimer, la risposta all'ereditarietà della malattia è molto meno chiara, e l'insorgenza della malattia non è certamente inevitabile.

 

Forma non-familiare di Alzheimer (a insorgenza sporadica)

Una combinazione di fattori genetici e ambientali, come l'età e il sesso, contribuisce al rischio di malattia non-familiare (chiamata anche sporadica), ma non sappiamo ancora come interagiscono questi fattori di rischio e quanti di essi sono necessari per causare la malattia.


La genetica dell'Alzheimer non-familiare è complessa: sappiamo che il rischio di malattia è influenzato da quasi trenta geni, comuni nella popolazione generale, e potenzialmente ce ne sono altri centinaia coinvolti. Inoltre, sono stati identificati in modo coerente due geni di bassa frequenza, e un'imminente pubblicazione da parte di International Genomics of Alzheimer’s Project, dimostra che altri due geni rari hanno un effetto relativamente grande sul rischio di malattia.


Forse la cosa più eccitante per i ricercatori è che i genetisti hanno dimostrato che in realtà nell'Alzheimer sono coinvolti quattro processi biologici, che si credeva non avessero un ruolo causale nell'insorgenza della malattia:

  1. Il primo è la risposta immunitaria, in particolare le azioni delle cellule immunitarie e come queste potenzialmente funzionano male, attaccando il cervello, e provocando la morte delle cellule cerebrali.
  2. Il secondo è il trasporto di molecole nella cellula, suggerendo che c'è un meccanismo del movimento di proteine dannose ​​nel cervello.
  3. Il terzo è la sintesi e la scomposizione delle molecole di grasso.
  4. Il quarto è l'elaborazione delle proteine ​​che altera la scomposizione, il movimento, l'attività e le interazioni delle proteine, tutte azioni essenziali per la loro funzione normale.

 

Rischio di stile di vita

L'età è il maggiore fattore di rischio della malattia; la probabilità di svilupparla o meno raddoppia ogni cinque anni dopo i 65 anni. Anche le donne hanno più probabilità di sviluppare la malattia rispetto agli uomini, probabilmente a causa di una riduzione degli ormoni femminili dopo la menopausa.


Le condizioni mediche che aumentano il rischio di demenza includono i fattori cardiovascolari (diabete di tipo 2, ipertensione arteriosa, livelli di colesterolo e obesità), e la depressione. I fattori dello stile di vita (come l'inattività fisica, una dieta che aumenta il colesterolo, il fumo e l'assunzione eccessiva di alcol) hanno dimostrato di influenzare il rischio di malattia.


Anche per quelli che hanno diversi fattori di rischio genetici, ambientali e di stile di vita, l'Alzheimer non è inevitabile. Allo stesso modo, le persone con un basso numero di fattori di rischio per la malattia non è detto che non possano sviluppare l'Alzheimer.


Tenuto conto di questa mancanza di certezza e della mancanza di trattamenti efficaci per la malattia, la maggior parte degli esperti non consiglia test genetici per la forma non-familiare. Tuttavia questo modo di pensare potrebbe evolvere in futuro, se e quando la ricerca avrà identificato nuovi geni di rischio e avrà migliorato la nostra comprensione dei processi disfunzionali della malattia.


E' quindi ancora quasi impossibile rispondere alla domanda scottante, se si passa l'Alzheimer ai figli. Ma, con il miglioramento delle tecniche di diagnosi precoce, e con la prospettiva di un certo numero di vaccini e terapie attualmente in sperimentazione clinica, la previsione del rischio di Alzheimer può diventare routine e far parte di una cultura della medicina di precisione che si sta sviluppando.

 

 

 


Fonte: Rebecca Sims, Research Fellow, Divisione di Medicina Psicologica e Neuroscienze Cliniche, Università di Cardiff

Pubblicato in The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)