Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il miglior modo di combattere l'Alzheimer è l'insieme dello stile di vita

Le scelte di vita rimangono il modo migliore per prevenire e ridurre i sintomi dell'Alzheimer, secondo un altro studio fallito di farmaci e una conferenza internazionale di cinque giorni.


Diversi studi presentati alla Conferenza Internazionale dell'Alzheimer's Association, che è appena finita a Toronto in Canada, hanno confermato che vivere una vita sana, senza fumo, socialmente attiva e interessante, rimane il modo migliore per prevenire la demenza.


Non ci sono farmaci che possono prevenire la malattia fatale, o estendere la vita dei milioni di persone nel mondo attualmente affetti da Alzheimer, anche se una classe di farmaci (gli inibitori della colinesterasi, come l'Aricept) può ritardare o ridurre i sintomi in alcune persone.


Gli ultimi fallimenti dei farmaci dimostrano che non c'è altro approccio possibile per il trattamento dell'Alzheimer, e sollevano preoccupazioni circa l'idea di usare una combinazione di farmaci per trattare la malattia, che priva le persone dei loro ricordi e della capacità di funzionare nel mondo.


Uno degli ultimi esperimenti riguardava il farmaco chiamato LMTM, realizzato dalla TauRx, e includeva più di 890 pazienti provenienti da Stati Uniti, Europa e altrove. Nel complesso, il farmaco non ha dimostrato alcun beneficio rispetto al tipico trattamento, che comprende gli inibitori della colinesterasi.

Ma il 15% dei pazienti che non assumevano questi farmaci prima di iniziare col LMTM hanno visto un beneficio sorprendente, secondo Serge Gauthier, direttore della Unità di Ricerca di Alzheimer della McGill University di Toronto: "Il loro cervello si è ridotto del 30% in meno rispetto ai partecipanti che prendevano solo gli inibitori della colinesterasi oppure LMTM + inibitori; è la prima volta che un farmaco dimostra un tale beneficio".

Non è chiaro il motivo per cui il LMTM ha funzionato solo in questo piccolo gruppo, ma è possibile che i due farmaci - che si sperava funzionassero meglio in combinazione - in realtà annullano ognuno i benefici dell'altro. "E' la scienza. Trovi cose da spiegare e poi vai avanti", ha dichiarato Gauthier in una conferenza stampa Mercoledì mattina. Secondo lui i miglioramenti non sono avvenuti per caso, perché vede alcuni degli stessi benefici tra i pazienti simili in un altro studio clinico che avrà i risultati in settembre.


Ma il fallimento del LMTM è un'altra delusione in un campo che "ha disperatamente bisogno di nuove terapie", ha detto David Knopman, neurologo clinico della Mayo Clinic, che ha moderato la conferenza stampa.

 

Altre presentazioni effettuate alla conferenza ci danno però più motivi di speranza.


Domenica scorsa, dei ricercatori hanno presentato i risultati preliminari di un piccolo studio che dimostra che 11-14 ore di "brain training" progettato per aumentare la velocità di elaborazione, hanno tagliato il rischio di demenza dei partecipanti di quasi la metà, su 10 anni. Il programma di formazione informatica, Double Decision della BrainHQ, costa $96 all'anno.


Un'altra ricerca ha confermato che anche le persone che hanno avuto posti di lavoro più complessi, sono rimaste socialmente attive e hanno evitato la depressione, hanno resistito di più alle devastazioni dell'Alzheimer. Gli studi presentati alla conferenza non sono stati ancora pubblicati o peer reviewed [controllati dai pari], perciò le loro conclusioni sono considerate preliminari.


Ricerche precedenti avevano sostenuto l'importanza di una dieta mediterranea, di fare esercizio con 8/10.000 passi al giorno, dormire almeno 7-8 ore a notte, e moderare lo stress, ha detto Rudolph Tanzi, neurologo del Massachusetts General Hospital: "Cerca di imparare qualcosa di nuovo e uscire con persone che ti piacciono, che non si aspettano troppo da te, e scarica lo stress".


La linea di fondo, secondo Gary Small, direttore del centro longevità dell'Università della California di Los Angeles è che, anche senza nuovi farmaci miracolosi, ci sono molte cose che le persone possono fare per ridurre il rischio di Alzheimer e, se sviluppano la malattia, per rallentarne la progressione: "Quando inizio a dare presto questi farmaci [che inibiscono la colinesterasi], quando sono combinati con uno stile di vita sano e attivo, le persone vanno abbastanza bene".

 

 

 


Fonte: Karen Weintraub, Special for USA TODAY (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.